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Non si conosce perfettamente tutta la storia del Palomino, proprio in virtù del fatto che secondo molti non si può ancora definire una vera e propria razza: per alcuni, infatti, il Palomino sarebbe solo il colore di un mantello, abbastanza celebre e famoso da poter essere considerato un vero e proprio colore tipo. Proprio tale colorazione è stata la fortuna di questo cavallo che, profondamente ammirato dalla regina Isabella di Spagna, è definito anche dal manto color isabella, proprio dal nome della sua più famosa estimatrice.
Ad oggi gli allevatori cercando in tutti i modi di far si che il Palomino venga accettato come una vera e propria razza, tanto che in America del Nord è stata creata la Palomino Horse Association Inc. che definisce le caratteristiche principali ed ideali di questa razza e si prodiga affinché gli esemplari rispettino gli standard imposti. Nonostante ciò, non sempre da un genitore Palomino nasce poi un puledro con le medesime caratteristiche, anche se, per arginare tale problema, si iscrivono nei registri della Palomino Horse Association Inc. solo gli esemplari che abbiamo già un discendente selezionato e iscritto, più un altro discendente che sia o un Quarter Horse o un Purosangue Arabo o un Purosangue Inglese.Il cavallo Palomino è il classico cavallo dorato del Far West, molto simile per certi aspetti al Mustang, ma dal mantello esclusivamente dorato, con toni quasi iridescenti. Caratterialmente è un cavallo molto docile e tranquillo, è un ottimo animale sia da sella che da traino leggero, nonché bravissimo nella gestione della mandrie e un buon saltatore (anche se non molto adeguato alle competizioni).
Non essendo una razza ancora ben definita, può capitare di trovarsi di fronte diverse tipologie di esemplari di Palomino, tutte differenti per alcuni aspetti: in Gran Bretagna, ad esempio, se ne preferisce il sottotipo pony, ideale come cavalcatura per i giovani fantini e generalmente incrociato con cavalli Arabi e Welsh Mountain. I pony Palomino, a differenza dei cavalli di stazza maggiore, hanno un carattere più testardo e vivace, a volte addirittura molto suscettibile. Pur non potendo tracciare caratteristiche univoche da esemplare ad esemplare, in generale possiamo definire il Palomino come un cavallo di tipo mesomorfo, con un'altezza al garrese che oscilla fra i 142 e i 157 centimetri, per un peso che si attesta intorno ai 400 – 550 chilogrammi. La testa si presenta piccola e molto ben attaccata, contraddistinta da un profilo lineare. Le orecchie sono sempre piccole, mentre gli occhi sono scuri o color nocciola, ma sempre molto dolci. Il collo è largo, arricchito da una bellissima criniera solitamente argentata. La coda è fluente e molto ben attaccata. In genere i crini di coda e criniera sono o più chiari o più scuri del manto del cavallo, ma incorporano sempre circa un 15 % di colore scuro al loro interno. Il torace si presenta abbastanza ampio, con spalla inclinata e linea dorso – lombare dritta. Gli arti sono muscolosi e dalla buona ossatura, con zoccoli ben conformati. Il mantello è, ovviamente sempre palomino o isabella dorato, anche se sono ammessi fiocchi e balzane bianche.Caratteristica principale che accomuna questa non ben definita razza è, per l'appunto, il colore del mantello detto Palomino. Il nome probabilmente risale ad uno degli allevatori – proprietari più famosi di questa razza, Don Juan de Palomino, anche se alcuni autori fanno derivare questo nome da un tipo specifico di uva spagnola che avrebbe il colore dell'oro proprio come mantello di questo animale.
Questo colore è codificato da un gene specifico che è dato dalla diluizione crema o cremello dominante incompleto, che può manifestarsi sia in singola che in doppia dose: nel primo caso, chiamato anche eterozigosi, si ha l'abbattimento di circa il 50 % del pigmento rosso (la cosiddetta feomelanina) e che porta il mantello ad un colore differente dal palomino; nel secondo caso, chiamato anche omozigosi, si ha la scomparse di tutte le melanine presenti e la comparsa a sua volta del mantello color crema (o cremello). In genetica questa particolare formula si traduce in eeCr.
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