Il coniglio

Origini e storia

Il coniglio è un animale originario dell'Europa del Sud e dell'Africa Settentrionale, conosciuto già all'epoca dei Fenici che, durante i loro viaggi verso il Vecchio Continente, avevano avuto la possibilità di assaggiare ed apprezzare le carni di questa specie animale. Infatti, proprio la Spagna veniva chiamata con l'appellativo di I-Shepan-Im, ossia la “Terra dei Conigli”, appellativo poi latinizzato in Hispania.

Nonostante ciò, fu solo nel periodo dell'Impero Romano che il coniglio cominciò ad essere allevato anche in altri paesi, e questo accadde in modo del tutto o quasi inconsapevole: infatti, durante le loro guerre, i Romani erano soliti portare con sé gabbie con all'interno animali vivi con i quali sfamarsi, ma alcuni conigli scappati da queste, cominciarono a moltiplicarsi in natura adattandosi così a diversi tipi di ambienti, molti dei quali dal clima completamente differente rispetto a quello del Sud Europa.

Così per secoli, i conigli continuarono il loro libero accoppiamento fino al medioevo, quando i monaci cominciarono un vero e proprio processo di addomesticamento di questo animale, selezionando i migliori esemplari che avessero le giuste caratteristiche di docilità e adattamento, di grandezza (era sicuramente improduttivo allevare animali di taglia troppo ridotta) e di colore del mantello (utile per realizzare pellicce e simili per coprirsi).

Ad oggi, invece, il coniglio non è più soltanto un animale da allevamento, ma sta affermandosi sempre più come un cucciolo da compagnia, prediletto soprattutto dai bambini. In realtà non è affatto facile tenere un coniglio come pet, vuoi per la sua natura di preda, quindi costantemente pauroso, vuoi per la sua struttura fisica molto delicata, quindi inadatto ai comportamenti un po' bruschi dei bambini. Ad ogni modo, operando la giusta attenzione, il coniglio si rivela un animale molto affettuoso e giocherellone.

Il coniglio

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Razze e tipologie

Il coniglioIl termine coniglio è spesso usato impropriamente anche per definire le lepri. In realtà, sebbene molto simili ad occhio profano, i conigli si distinguono dalle lepri per varie e diverse caratteristiche, primo fra tutti il fatto che i conigli vivono in tane scavate nel terreno (a parte i conigli del gruppo “coda di cotone”). Altra differenza sostanziale sta nel fatto che i conigli appena nati sono totalmente sprovvisti di pelo a differenza delle lepri. Ad ogni modo, anche i conigli, così come le lepri e i pica, fanno parte dell'ordine dei Lagomorfi e, nello specifico, la classificazione del coniglio viene declinata in questo modo:

- Classe Mammiferi

- Ordine Lagomorfi

- Famiglia Leporidi

- Genere Oryctolagus

In natura si distinguono tantissime razze di coniglio, circa 60, ognuna delle quali viaria a seconda delle caratteristiche fisiche dell'animale, quindi taglia, colore e lunghezza del mantello, forma del cranio, ecc. Più in generale, però esiste una classificazione che definisce sette differenti generi (specie) di coniglio che possono essere inclusi nella famiglia dei Leporidi:

- Oryctolagus: è il coniglio europeo o il coniglio selvatico, definito anche come Oryctolagus Cuniculus;

- Sylvilagus: rientrano in questa categoria i conigli cosiddetti “coda di cotone” che sono originari dell'America;

- Pronolagus: è il coniglio africano;

- Poelagus: si tratta di una specie autoctona delle regioni africane centrali, dell'Angola e del Sudan meridionale;

- Bunolagus: è il coniglio fluviale (Bunolagus monticularis);

- Romerolagus: si tratta del coniglio detto “dei vulcani”;

- Nesolagus: è il coniglio autoctono dell'isola di Sumatra;

- Pentalagus: si tratta di una specie in pericolo di estinzione che vive a Amani Oshima, in Giappone, e che viene anche chiamato “coniglio Amami” proprio per la sua terra d'origine.

Sebbene vi sia, come appena descritto, una classificazione precisa in merito alla specie dei conigli, c'è chi erroneamente considera questi animali appartenenti all'ordine dei roditori, ordine dal quale si differenziano principalmente per la presenza di quattro incisivi superiori, mentre i roditori ne posseggono solo due.


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Caratteristiche fisiche

Il coniglio Essendo in natura una preda, il coniglio ha una conformazione fisica che gli permette di sopravvivere a potenziali attacchi da parte dei predatori: infatti, oltre ad una muscolatura pesante e possente, che consente al coniglio di muoversi ed agire in velocità, questo animale ha anche un apparato scheletrico molto leggero, che si aggira intorno all'8% circa del totale del suo peso corporeo. Inoltre, ha grandi orecchie capaci di captare vibrazioni e rumori anche provenienti da molto lontano, in modo da avere la possibilità di correre al riparo nel momento di necessità. Altra caratteristica peculiare della preda è costituita dal fatto di avere gli occhi in posizione laterale rispetto alla testa, in modo tale da avere un campo visivo ben più ampio rispetto a quello umano.

Per quanto riguarda la taglia in natura esistono differenti varianti, dal gigante fiammingo che arriva tranquillamente ben oltre gli 8 chili, fino al coniglio nano olandese che non arriva al chilo di peso. Nonostante ciò, una sempre più spiccata tendenza a trasformare il coniglio in un animale da compagnia, sta portando alla realizzazione di razze molto piccole, con predilezione per quelle nane, molto carine e preferite in particolar modo dai bambini. Anche per quanto riguarda la colorazione del pelo esistono differenti varianti, dal bianco puro fino al nero passando per sfumature marroni e via dicendo. Ad oggi il manto dei conigli viene utilizzato, quasi sempre impropriamente, nel campo della moda, o come inserto in cappotti e simili oppure per la realizzazione di pellicce low cost.

L'età media di un coniglio si attesta intorno ai sette – otto anni, anche se un animale tenuto in modo corretto, vaccinato e sterilizzato può raggiungere i 15 anni.


Comportamento e carattere

Il coniglio Il coniglio è un animale che, tenuto in casa, richiede molte cure ed attenzione. In natura, infatti, è abituato a vivere in compagnia, organizzandosi in gruppi di 8 – 10 animali, con la conseguenza che una vola addomesticato, soffre la solitudine se lasciato per molto tempo da solo a casa. Il padrone è, ovviamente, il suo punto di riferimento, la persona alla quale mostrerà il suo affetto incondizionato e con il quale tenderà ad esprimersi in libertà.

Nonostante il suo essere socievole, solitamente si consiglia di non adottare un consiglio se in casa si hanno bambini in età prescolare, o comunque poco “delicati”, oppure se si hanno già animali che sono potenzialmente aggressivi e/o dominatori: questo perché, sempre ritornando al discorso che il coniglio è una preda, non ama essere preso in braccio (cosa che considererà come una minaccia) e tenderà a voler scappare in tutti i modi, così allo stesso modo movimenti bruschi e/o cadute possono provocare lesioni alla spina dorsale tali da provocare paralisi.

Solitamente in casa il coniglio viene tenuto o in completa liberà oppure a fasi alterne durante la giornata sia in gabbia che libero. Pur essendo un animale domestico, il coniglio ha comunque bisogno dei suoi spazi e che la gabbietta sia pulita e adeguata alle proprie esigenze: infatti, una gabbia non adatta può provocare lesioni alle zampe, mentre la poca pulizia può portare alla proliferazione di batteri, cattivi odori e soprattutto a conseguenti patologie. L'ideale sarebbe permettere al coniglio di muoversi in liberà in casa, ma sempre sotto la vigilanza di qualcuno, primo perché potrebbe farsi seriamente male saltando sui mobili ed oggetti, secondo perché potrebbe letteralmente distruggervi i mobili di casa per via delle sue unghie lunghe e non retrattili. Assolutamente sconsigliato tenere il coniglio ingabbiato tutto il giorno.

Se addomesticato in maniera idonea, il coniglio può anche imparare ad utilizzare la cassettina con la lettiera per i propri bisogni, anche se, non essendo abitudinario come il gatto, può capitare che dimentichi le “buone maniere”.


Alimentazione

Una corretta alimentazione del coniglio assicura a questi una vita longeva e priva di patologie. Una dieta naturale è quindi il primo passo da adottare per chi ha in casa un coniglio: frutta, verdura, cortecce, fieno e radici dovranno essere la base dell'alimentazione, mentre mangimi commerciali e pellet devono fungere solo da integratore e rispettare precisi paramenti a seconda dell'età, del peso e delle caratteristiche dell'animale. Vietati i carboidrati (pane, grissini, frette biscottate e simili), gli zuccheri e la cioccolata.

Per quanto riguarda, invece, le quantità, in genere si consiglia una razione di cibo in proporzione di circa 250 – 300 grammi per ogni chilo di peso del coniglio. Non sono necessari ulteriori integratori vitaminici.

È però bene ricordare che, avendo il coniglio una digestione continua, è necessario che questi abbia sempre a disposizione la giusta quantità di cibo: digiuni prolungati di 12 o più ore possono provocargli serissime patologie che conducono, in alcuni casi, anche alla morte.

Altro componente dell'alimentazione che deve essere sempre a disposizione del coniglio è l'acqua, meglio se razionata in dosatori adeguati che dovranno essere puliti ogni giorno e sterilizzati una volta a settimana.


Il coniglio: Salute e cura del coniglio

Il coniglio è un animale molto pulito e pertanto ricerca ambienti che rispecchino questa sua positiva vocazione: la cassettina dei bisogni così come la gabbietta andranno pulite regolarmente tutti i giorni, così come il cibo dovrà essere sempre fresco.

Soprattutto per i conigli a pelo lungo, è necessaria una spazzolata almeno una volta a settimana, da intensificare durante il periodo della muta. Anche se molto raro, il coniglio, se abituato da piccolo, può anche essere lavato, ma questa è un'operazione davvero molto delicata in quanto può agitarsi particolarmente e farsi del male vedendosi “braccato” oppure “aggredito” dal phon.

Molto importante è il taglio delle unghie, in quanto in natura queste tendono a consumarsi naturalmente attraverso la realizzazione dei cunicoli nel terreno, in cattività ciò non avviene, quindi sarà necessario aiutarsi con un tronchesino per le unghie (quello per i gatti andrà benissimo) e tagliare solo la parte bianca dell'unghia, quindi quella non irrorata di sangue che invece ha tonalità rosa. Le prime volte, se temete di fare del male al vostro animale, fatevi aiutare dal veterinario.

Per quanto riguarda la vaccinazione, esistono due diversi tipi di vaccinazioni, uno per la Mixomatosi e l'altro per la Malattia emorragica virale (MEV): entrambi sono consigliati anche per animali domestici in quanto possono essere trasmessi pure dai parassiti. Generalmente queste due vaccinazioni possono essere fatte a distanza di 15 giorni l'una dall'altra.

Per quanto concerne, invece, la sterilizzazione, questa si rivela la soluzione migliore per gli esemplari in cattività per i quali non sono programmati accoppiamenti.



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