Maremmano

Le origini

Il cavallo Maremmano è originario della Maremma, la vasta zona che ingloba parte del litorale tirrenico che va dalla Toscana meridionale fino alla parte alta del Lazio. Le origini di questo cavallo si perdono un po' nella storia fin quasi alla notte dei tempi: si pensa infatti che un nucleo originario di cavalli autoctoni vivesse allo stato brado in questa zona praticamente da sempre. Fu però con l'arrivo dei Celti, almeno secondo alcuni autori, che iniziò la prima fase di formazione della razza maremmana.

I Celti, infatti, superarono le Alpi alla conquista di nuove terre in Italia e portarono con loro i propri cavalli di stirpe germanica. Quest'ultimi si mescolarono con esemplari appartenenti alle mandrie mezzosangue che vivano libere nella Maremma, nate grazie all'incontro di cavalli di sangue orientale ed africano.

Dopo questo insaguamento, i nuovi cavalli vennero temprati e selezionati dalla natura, fino a giungere alla razza attuale del Maremmano, un cavallo forte, frugale, dalla resistenza unica.

Maremmano cavalcato da un Buttero

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La storia

Puledro di MaremmanoIl cavallo Maremmano è stato quindi un animale selezionato dalla natura, oggi robusto e frugale grazie proprio alle condizioni ambientali non sempre ottimali, che potevano portare anche a diversi mesi di pascolo scarso: questa situazione ha permesso così di temprare la razza e di creare animali molto forti, ideali nel lavoro dei campi e come cavalli da sella.

In epoca rinascimentale venne operata una prima divisione in tipologie: Lorenzo de' Medici, forte appassionato di questa razza, introdusse a Firenze e poi in tutta la Toscana il cavallo Maremmano facendolo incrociare con Purosangue Arabi. Da questo momento in poi la razza maremmana si divide in due sottotipi: quella toscana, tendenzialmente più leggera e armoniosa, e quella laziale, che di fatto era rimasta più vicina ai connotati tipici del Maremmano d'epoca etrusca.

Così, mentre i cavalli toscani venivano utilizzati prettamente nella regione omonima, fu invece lo Stato Pontificio ad interessarsi ai cavalli Maremmani di tipo laziale, forti e robusti ed ideali per il traino delle carrozze.

Nel tempo però, i vari tentativi di incroci con altre tipologie equine hanno messo in serio pericolo la razza.

Ad oggi il Maremmano è utilizzato prettamente dai butteri, una specie di cow boys all'italiana, che si occupano di bestiame. Inoltre, grazie alle sue notevoli capacità, questo cavallo è impiegato anche nelle discipline sportive dove riesce ad ottenere buoni risultati, nonché si rivela un ottimo animale per il trekking e le passeggiate.

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Caratteristiche fisiche e comportamentali

MaremmanoDi tipo meso – dolicomorfo, il Maremmano ha in genere un'altezza al garrese che va dai 160 ai 172 centimetri, con un peso che oscilla fra i 450 e i 500 chili. La testa si presenta lunga e pesante, con orecchie piccolo - medie e sempre molto attente. Le forme sono molto massicce, con arti solidi e muscolosi, con appiombi discreti. I piedi si presentano ben delineati, con unghia molto resistente.

Il mantello è generalmente scuro, baio o morello, mentre occasionalmente nelle giumente può essere sauro. Pur essendo questo colore un carattere recessivo, non è escluso che da due esemplari non sauri non possa nascere un maschio di questo colore: in quel caso l'animale non potrà essere iscritto nel registro degli stalloni, così come non si accettano esemplari grigi o roani.

Essendo un cavallo che ancora oggi nasce e vive allo stato brado, ha forme robuste e muscolose che gli permettono di essere un animale resistente, energico, che può restare anche giorni con poco cibo ed acqua. Equilibrato, il Maremmano si presenta un ottimo saltatore, impiegato un tempo anche in usi militari.

Caratterialmente siamo davanti ad un cavallo dal temperamento vivace e socievole, molto versatile, adattissimo come cavallo da impiegare nel trekking e nelle passeggiate turistiche, sia con adulti che con i più piccini.


Maremmano: La razza

Maremmano Un significativo lavoro di riorganizzazione della razza a livello genealogico, si è avuto solo sul finire del secolo scorso, quando un gruppo di allevatori ha realizzato il primo registro genealogico riconducendo la razza iscritta a soli quattro stalloni, identificati come i progenitori della razza odierna:

- Aiace: Purosangue Inglese nato nel 1926;

- Ussero: razza Moscati nato intorno agli anni 20;

- Otello: cavallo Maremmano nato nel 1927;

- Ingres: Purosangue Arabo nato nel 1946.

Questi stalloni hanno i caratteri puri del Maremmano, il che ha permesso di preservare l'originalità della razza e i suoi caratteri principali. Nonostante ciò, il cavallo Maremmano non sempre ha vissuto periodi “felici”: infatti, a causa degli incroci operati dall'uomo e la scarsa attenzione verso questa razza, hanno permesso che si arrivasse ad un passo dall'estinzione del Maremmano.

Questo processo di è bloccato intorno agli anni 90, grazie alla creazione dell'Associazione Italiana Allevatori Cavallo di razza Maremmana che ha introdotto, prima in Italia, il Performace Test per valutare gli esemplari, sia maschili che femminili, al fine di far riprodurre solo i cavalli migliori. Attraverso questo test vengono valutate non solo le caratteristiche fisiche, ma anche l'attitudine al lavoro, il salto e l'andatura.



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