Bovini

Dal lavoro intensivo dei campi alla produzione di latte e carne: è stato questo questo infatti il cambiamento maggiore subito dai bovini all'interno degli allevamenti internazionali. Soppiantanti dalle macchine agricole moderne, i bovini sono divenuti nel tempo produttori di latte ed allevati altresì anche per la loro carne gustosa e, in alcuni casi, addirittura pregiata.

I bovini sono quindi da sempre fra gli animali preferiti dagli allevatori di tutti i tempi e ciò accade per vari motivi, essendo questi delle creature particolarmente adatte all'addomesticamento. In Italia fino agli anni '50 circa, i bovini erano impiegati nelle attività legate al lavoro dei campi e come forza motrice di frantoi e mulini grazie alla loro possenza fisica e alla capacità di nutrirsi con alimenti “non nobili” e quindi dal costo non eccessivo.

Dopo gli anni '50, ... continua


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      prosegui ... , e quindi in concomitanza dell'epoca di forte industrializzazione italiana, l'impiego dei bovini all'interno dei campi e nelle varie attività lavorative è andato man mano diminuendo per via dell'utilizzo delle prime macchine agricole che riuscivano, con meno sforzo e meno costo, a compiere le stesse mansioni realizzate prima dagli animali. Così gli addetti ai lavori hanno diversificato l'utilizzo dei bovini relegandoli e produttori di carne e di latte e, soprattutto negli ultimi anni, si è assistito al recupero di varie specie locali al fine di valorizzare le produzioni tipiche anche nell'ambito di uno sviluppo turistico rurale sempre più in voga.

      Esistono diverse e varie classificazioni delle razze bovine, anche se la più diffusa contempla una divisione delle varietà secondo le attitudini. In generale, quindi, distinguiamo fra tre diverse razze:

      1 . Razze a semplice attitudine: in questo gruppo sono inclusi tutti gli animali che hanno un'attitudine funzionale o alla produzione di carne o a quella di latte;

      2 . Razze a duplice attitudine: quindi animali destinati sia alla produzione del latte che a quella della carne;

      3 . Razze a triplice attitudine: a questa categoria fanno capo tutti bovini che, per caratteristiche specifiche si rilevano come ideali sia alla produzione di latte e carne, sia al lavoro dei campi. Per quanto riguarda quest'ultima attitudine, la situazione attuale in Italia contempla sempre meno questo impiego. Le razze a semplice attitudine sono rappresentati da bovini specializzati in una singola funzione, che sia da lavoro, da carne o da latte. Fra questi però esistono delle razze particolari cosiddette da combattimento, che sono tipiche di certi paesi e determinate tradizioni, dove l'antica tauromachia si è declinata in ulteriori usanze. Fra queste razze di combattimento abbiamo:

      - il Toro de lidia spagnolo;

      - la Camarghese;

      - la Brava portoghese.

      Alle razze da latte appartengono tutti i bovini che producono una grande quantità di latte, ma che poco rendono per quanto riguarda la macellazione, sia a livello quantitativo che qualitativo. Alcune campionesse di produzione del latte, selezionate attraverso un miglioramento e rafforzamento genetico, riescono a produrre fino a 60 – 70 litri di latte al giorno, per una produzione complessiva che supera i 200 quintali all'anno. I bovini da latte sono caratterizzati da uno sviluppo del corpo cosiddetto “a tronco di cono” e da un apparato respiratorio e circolatorio molto sviluppati, per meglio permettere la produzione del latte stesso.

      Le razze da carne sono caratterizzate, invece, da uno sviluppo muscolare maggiore, il che le rende particolarmente adeguate alla macellazione. Il corpo si presenta prettamente di forma “cilindrica” cioè ben proporzionato rispetto alle “colleghe” da latte, più ampie nella parte addominale: nelle specie da carne, infatti, la produzione del latte si riduce all'essenziale fabbisogno per l'allattamento del vitello. Fra le razze da carne più famose ricordiamo la Chianina, la Maremmana e la Piemontese. La selezione genetica ha condotto alla creazione di alcune specifiche razze bovine da allevamento particolarmente indicate sia per la produzione del latte che della carne. Fra le più importanti ricordiamo la Bianca Modenese, la Podolica e la Rendena. Naturalmente la duplice attitudine indica un doppio utilizzo dell'animale all'interno dell'allevamento, ma non potrà comunque compensare le capacità uniche di un bovino caratterizzato da singola attitudine: se una Frisona Israeliana produce fino a 70 litri di latte al giorno, non si potrà aspettare lo stesso da una Podolica, e ciò accade a causa di determinati limiti intrinseci dell'animale stesso, come la diversa fisiologia ed anatomia. Ad ogni modo la selezione genetica ha provveduto a che nessuna delle due attitudini sia minore rispetto all'altra.Quando parliamo di bovini, immediatamente si pensa al Bos Taurus, ossia al bue domestico, appartenete alla famiglia dei Bovidi. Questo animale cambia nome a seconda dell'età e del sesso. Ecco un breve elenco per meglio capire questo non trascurabile particolare:

      - Balliotto: viene definito così il cucciolo di bue dalla nascita fino al compimento della prima settimana,

      - Vitello: fino ad un anno di età;

      - Vitellone: da 1 a 4 anni di età;

      - Manzo: da 1 a 4 anni di età ma castrato;

      - Bue o Bove: maschio oltre i 4 anni di età e castrato;

      - Toro: maschio adulto non castrato di età superiore ai 4 anni di età;

      - Vitella: la femmina fino ad un anno di età;

      - Manza – Giovenca – Scottona: la femmina da 1 a 3 anni di età;

      - Vacca: la femmina oltre i 3 anni di età oppure sotto i tre anni ma in stato di gravidanza;

      - Mucca: termine dialettale toscano col quale si indica un bovino femmina di qualunque età.