Cirneco dell’Etna

Storia del Cirneco dell’Etna

Il Cirneco dell’Etna è un cane levriero che rappresenta un esempio eccezionale di speciazione territoriale. Così come altri levrieri originari del nord-Africa come il Levriero di Malta, il Podenco Ibicenco ed il cane dei Faraoni, il Cirneco dell’Etna proviene dall’originale Levriero africano. Arrivato in Sicilia tra il XIV ed il X secolo a.C., questo cane si è stabilito da allora sull’isola italiana e a causa dell’isolamento geografico di questa, si è preservato e salvato da possibili contaminazioni nel corso dei secoli.

Senza dubbio le origini di questi levrieri dalle orecchie a punta, identificabili tutti come figli del Levriero africano, hanno origini molto molto lontane. Incisioni antichissime, come quelle di 9000 anni fa rinvenute lungo lo Uadi Djerat e come quelle rinvenute sui monti della regione del Sahara, risalenti ad un periodo ascrivibile tra il VI ed il III millennio, dimostrano come cani tipo levriero e con le orecchie a punta, fossero presenti già all’epoca.

Immancabile poi la civiltà Egizia, molto in sintonia con il mondo canino, la quale accanto al celeberrimo Tesem allevava anche altre razze, come per esempio diversi Levrieri africani e anche diversi Levrieri asiatici (distinguibili per le orecchie, portate basse e cadenti).

Come per altre razze canine, anche per i Levrieri africani si attribuisce ai Fenici il merito di avere diffuso questa tipologia di cane nell’Europa mediterranea. Questo popolo di mercanti e navigatori diffuse attraverso i suoi viaggi il levriero dalle orecchie a punta in Italia, in Grecia ed in Spagna. La vera fortuna di questo tipo di levrieri fu però un altro evento, causato sempre dall’insanabile vena commerciale del popolo fenicio, il quale fece conoscere a tutta l’Europa un piccolo mammifero originario della Penisola Iberica, oggi diffusissimo ma un tempo presente solo in quel territorio: il coniglio. I levrieri africani, come per esempio il Cirneco dell’Etna, non avevano possibilità di competere con i levrieri asiatici nella caccia alla selvaggina di grande taglia ma si rivelarono imbattibili nella caccia al coniglio che richiedeva rapidità, riflessi e soprattutto fiuto ed udito molto fini.

Grazie ai Fenici prima ed ai Cartaginesi poi, il Cirneco si è stabilito in Sicilia e da allora è sempre stato al fianco dell’uomo, in qualità di utile compagno ed abile cacciatore. Un’interessante particolare da notare sono le dimensioni di questo levriero, inferiori a quelle di altri levrieri africani, determinate da un adattamento del cane alle condizioni locali dell’isola italiana.

Il primo standard di razza è nato dopo la seconda guerra mondiale, quando cioè il Cirneco dell’Etna versava in cattive acque a causa degli eventi bellici e diverse associazioni di cinofili si sono interessate alla salvaguardia della razza. Da sempre molto diffuso in Sicilia ed anche nell’Italia meridionale, all’estero questa razza è poco conosciuta, salvo in Francia dove dal 1975 l’allevamento del Cirneco dell’Etna ha conosciuto un continuo sviluppo.

foto del Cirneco dell’Etna

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Caratteristiche del Cirneco dell’Etna

Cane recentemente riclassificato come appartenente al gruppo delle razze primitive, il Cirneco dell’Etna non viene più considerato dagli esperti come un Levriero, a causa principalmente del suo modo di cacciare, diverso da tutti gli altri levrieri. Questo cane a dire la verità sembra più un segugio che un levriero durante l’esercizio venatorio: testa bassa, naso incollato al terreno ad odorare le tracce della preda, segue con pazienza ed al trotto l’animale. Un altro aspetto molto apprezzabile del Cirneco è il suo cacciare in silenzio, silenzio che interrompe solamente con piccoli latrati quando è praticamente a ridosso della selvaggina. I cacciatori siciliani inoltre hanno imparato a sfruttare questo levriero anche per altri tipi di caccia, oltre quella al coniglio. Il Cirneco infatti viene utilizzato anche per la caccia alla lepre ed a uccelli come pernici, beccacce e fagiani, in merito alle sue abilità nei terreni impervi ed alla sua resistenza elevata (in particolare nei confronti del caldo).

Negli ultimi anni però è stato crescente il successo del Cirneco come cane da compagnia, aiutato anche dalla sua taglia medio-piccola, dal suo aspetto caratteristico e dal suo carattere. Questo cane infatti, pur restando sempre un poco indipendente, è silenzioso e calmo ma molto dolce ed affettuoso con il suo padrone. Diffidente con gli sconosciuti, si scatena quando viene portato a spasso o quando gli viene fatto fare qualche gioco. Le qualità motorie e l’agilià del Cirneco sono indiscutibili ed apprezzabili da tutti.

Con i bambini è un cane che si intende bene, dolce, giocherellone e comprensivo. Con gli altri cani entra facilmente in sintonia non creando problemi. Con un esercizio costante e con delle camminate quotidiane questo cane si abituerà facilmente alla vita in appartamento.


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    Alimentazione del Cirneco dell’Etna

    Il Cirneco dell’Etna necessita di 300-350 g di alimento al giorno. L’alimento deve essere completo e si consiglia di dividere la razione in 2 pasti.


    Malattie del Cirneco dell’Etna

    Il Cirneco dell’Etna vive ben oltre i dodici anni,non ha problemi di salute e nonostante l’apparente gracilità è un cane straordinariamente robusto e sano. Il pelo non richiede particolari cure.




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