Allergie Gatto

Gli allergeni

Con il termine allergia, coniato da C. von Pirquet agli inizi del secolo, si intende un’alterata reattività immunitaria specifica dell’organismo verso sostanze estranee (allergeni), innocue per soggetti normali. Gli studi sull’allergia hanno avuto come basi precedenti ricerche sperimentali sull’anafilassi. Tali ricerche avevano dimostrato che diverse sostanze, prive di tossicità, se iniettate in alcuni animali, determinavano la comparsa di uno stato di sensibilizzazione, cosicchè gli stessi animali reagivano con manifestazioni gravi a volte mortali(shock anafilattico) ad una successiva iniezione della sostanza. Fu ben presto evidente l’analogia tra alcuni aspetti dell’anafilassi sperimentale ed alcuni quadri clinici della patologia umana ( come per esempio, lo shock da siero), si è pervenuti, quindi, gradualmente al riconoscimento dell’etiopatogenesi ,cioè l’analisi del processo di insorgenza di una patologia e del suo sviluppo (patogenesi), con particolare attenzione alle sue cause(eziologia),allergica di varie affezioni.

Le malattie allergiche (allergopatie) sono affezioni che si manifestano clinicamente con quadri morbosi diversi, aventi un comune meccanismo patogenetico; l’ipersensibilità dell’organismo verso sostanze estranee all’organismo stesso, che determinano nei soggetti ad esse sensibili reazioni immunitarie specifiche, umorali o cellulari, responsabili delle manifestazioni cliniche.

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I sintomi

gatto erba Nelle allergopatie, pur nella diversità del quadro clinico, si possono riconoscere alcune caratteristiche comuni: a) deviazione dalla norma, in quanto l’allergene risulta innocuo per i soggetti normali; b) specificità, poiché la reazione viene prodotta esclusivamente dalla sostanza( o dalle sostanze) cui l’organismo è divenuto sensibile; c) sintomatologia indipendente dal dosaggio dell’allergene, per cui dosi minime di una sostanza possono produrre nel soggetto ad essa sensibile manifestazioni allergiche distrettuali o generali grave, fino allo shock allergico; d) familiarità, molto frequente, sia nel senso di una generica predisposizione alla stessa forma morbosa, in alcuni casi da sensibilizzazione allo stesso allergene; e)inizio nell’età giovanile, frequente, anche se non costante; f) accessionalità, in quanto le manifestazioni cliniche si presentano soltanto in seguito all’esposizione dell’allergene specifico, mentre l’interruzione dell’esposizione a tale allergene provoca la scomparsa della sintomatologia; g) presenza di reazioni immunitarie specifiche, umorali o cellulari, dimostrabili in vivo ed in vitro, nei confronti dell’allergene cui il paziente è sensibile.

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Le peculiarità del gatto

Gli allergeni sono estremamente numerosi e possono essere classificati in maniera diversa, a seconda della loro origine(vegetale, animale, ecc.) della continuità di esposizione (permanenti, stagionali, sporadici, ecc.)o della loro natura chimica. La classificazione più usata risulta, comunque, la seguente, che tiene conto delle modalità con cui gli allergeni vengono a contatto con l’organismo: 1) allergeni da inalazione: pollini, polveri ambientali, derivati dermici di origine animale (lana, piume, forfore, ecc.), allergeni di origine vegetale (cotone , crine vegetale, kapok, ecc.), spore fungine, ecc;2) allergeni da ingestione: alimenti (di origine animale o vegetale) e farmaci; 3) allergeni da iniezione: farmaci osecreti di insetti (a questi ultimi sono esposti in particolar modo gli apicultori); 4) allergeni da contatto: prodotti chimici diversi, farmaci, cosmetici, ecc.

L’allergia al gatto è molto diffusa tra la popolazione, essa è causata da una proteina la Fel D1, prodotta dalla saliva del gatto e posata sul suo mantello sotto forma di piccolissime particelle, simili alla forfora, durante le usuali pulizie giornaliere. Queste particelle se inalate dal soggetto allergico provoca la chiusura dei condotti bronchiali facendo insorgere problemi respiratori, il sistema immunitario reagisce secernendo una sostanza chimica chiamata istamina. Ci sono milioni di persone che portano a casa un gatto che poi sono costretti a lasciare perché qualche membro in famiglia inizia a manifestare i sintomi allergici, anche se oggi esiste un rimedio omeopatico per combattere l’allergia al pelo del gatto, preparato utilizzando lo stesso pelo di gatto, crea una reazione immunitaria che annulla o riduce di molto gli effetti dell’allergia.Le dosi da somministrare del vaccino orale deve essere stabilito dal dottore omeopata, in genere si da una soluzione di 5DH ogni giorno per 6 mesi, in modo che il sistema immunitario riesca ad accettare questo antigene.


Allergici e gatti

Se una persona allergica prende un cucciolo è difficile che si accorga dell’allergene fin quando il gatto è piccolo, perché la sua pelle è morbida ed elastica e le ghiandole sebacee non secernono ancora tanto sebo da provocare reazioni allergiche .Tutti i tipi di pelle umane o animali, contengono queste ghiandole che secernono un lubrificante oleoso che serve a mantenere la pelle elastica ed il pelo lucido, da queste secrezioni proviene l'allergene del gatto "Fel d1", che i felini poi si spargono su tutto il mantello attraverso la loro continua opera di autopulizia, questa proteina una volta asciutta si disperde nell’ambiente e vi resta per molto tempo.

Stranamente si è osservato che circa la metà dei pazienti allergici al gatto non ne hanno mai avuto uno, sembrava inspiegabile poi è stato dimostrato che l’allergene del gatto, uno dei più piccoli in natura, è stato rilevato anche in ambienti dove l’animale non era mai stato, ad esempio, nelle scuole, ove si è notato che la quantità di allergene del gatto varia in misura proporzionale al numero di insegnanti e alunni che possiedono un gatto in casa, e che portano non volendo l’allergene attraverso abiti, calzature, zaini. Anche in altri luoghi pubblici si è vista la presenza di allergeni del gatto , come pure sui luoghi di lavoro ed anche negli studi degli allergologi!


Allergie Gatto: La tolleranza immunologica

A questo punto, dato che star lontano dal gatto, non risolve sempre i problemi dell’allergico, anzi, come si è detto, talvolta li rende addirittura più manifesti, nasce l’idea di provare a stimolare quella tolleranza immunologica esistente in natura, attraverso l’uso dei “vaccini iposensibilizzanti”. Questo tipo di terapia, nella quale oggi si crede fermamente, ha subito notevoli progressi dalla sua nascita, che l’hanno portata ad essere sempre più sicura e facile da fare, sempre che, venga prescritta al paziente giusto e dal medico giusto! Si usa in gocce o compresse solubili in bocca, contenente allergene “modificato” , reso del tutto innocuo per il soggetto allergico, ma sempre immunologicamente attivo, rappresenta l’ultima frontiera dell’immunoterapia: a differenza del vaccino classicamente iniettato per via sottocutanea, questo allergene modificato stimola la tolleranza immunologica a livello delle mucose respiratorie, senza alcun rischio di reazioni generali durante la assunzione.



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