Allevamento Gatti

Il principio dell'allevamento

Quando si amano i gatti in modo esagerato, capita di avere il desiderio di provare la gioia della nascita, vedere i cuccioli della propria adorata gatta di casa. Così le si concede l'accoppiamento. Cucciolata dopo cucciolata comincia a crescere nei padroni la voglia di allevarli per venderli e fare felice qualche altra persona che ama quella razza e poi perché no, guadagnare soldi.

Ecco sorge l’idea di aprire un allevamento, il primo passo da compiere prima di aprire l’attività è avviare la pubblicità per far conoscere a più gente possibile il nuovo allevatore, per farla, spesso si trascurano alcune semplici regole importanti che permettono di mettere a punto una pubblicità che funzioni. Indipendentemente dal mezzo di comunicazione usato, per mettere a punto un piano d’azione, occorre prestabilire degli obiettivi, perciò prima di stabilire come e quando attuare la campagna pubblicitaria è meglio chiedersi perché la si vuole fare e qual è lo scopo che si vuole concretizzare. Ad esempio: creare/aumentare le vendite dirette; scegliere un marchio/rafforzare l’immagine aziendale; inviare messaggi specifici (qualità della razza prescelta, prezzo vantaggioso, ecc.); osteggiare le attività concorrenti.

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Le regole da seguire se gli allevatori siamo noi

Duchessa Il secondo passo l’identificazione dell’obiettivo al quale il nostro messaggio pubblicitario deve arrivare, questa operazione è pressoché irrinunciabile, poiché se non si conosce chi è il nostro acquirente “tipo”, è difficile optare per un mezzo di comunicazione o un messaggio adeguato. Il cliente ideale sarà chi pensa: a)mi dispiace che ci siano cucciolate meticce dei privati perchè sicuramente faranno aumentare il randagismo ;

b) non voglio comprare un meticcio perchè esso non ha nessun valore commerciale, anche se è un incrocio di razza ;

c) contesto le cucciolate di razza di privati che non siano seguiti da allevatori, perchè quando si fanno accoppiare gatti di razza, si dovrebbero sapere tante cose sulla genetica dei gatti che saranno i riproduttori, saper leggere il pedigree per conoscere i difetti, linea di sangue etc. Non facendo tutto ciò si rischia di far nascere gattini con grossi problemi, e anche perché molti privati acquistano da allevamento promettendo di non far riprodurre il proprio gatto, per spendere meno attuando una truffa.


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    La responsabilità di essere allevatore

    Ogni gatto, di razza e non, discende dalla famiglia dei felidi (genere Felis),se originariamente era uno oggi ne esistono tanti e con diverse caratteristiche, la selezione non sempre è stata naturale ma molto voluta dall’uomo che ha poi definito lo standard per le diverse razze. Se un gatto di razza viene mostrato in una expo felina, viene confrontato con lo Standard e quanto più si avvicina alla descrizione in esso contenuta, tanto più il soggetto é pregevole. Anche se a volte ogni allevatore interpreta la descrizione dello standard perché alcune parti del corpo sono indicate con poca precisione. Lo standard non è unico e uguale in tutte le esposizioni feline, se si porta un cucciolo all’expo ed è corrispondente allo standard, con la crescita può sviluppare difetti che prima non erano previsti o evidenti.

    Allevare significa porsi come fine al proprio lavoro, la realizzazione di quanto descritto dallo standard. Quando si decide di avviare un allevamento per gatti, fra le mille cose da fare ,c è anche quello di scegliere un nome preciso ,con cui vengono individuati i cuccioli nati nell’allevamento, questa parola sarà il marchio che identificherà tutti i gattini che verranno dalla fattrice della prima cucciolata, poi venduti nel tempo.


    Gli allevamenti migliori

    Un allevatore onesto alleva con amore ed un certo criterio, cercando di selezionare al meglio la razza che ama per salute per bellezza e per carattere, preoccupandosi di lavorare con linee di sangue che abbiano meno problemi possibili, cercando di non far accoppiare gatti con malattie genetiche e preferendo la qualità alla quantità. Invece uno scucciolatore è colui che fa accoppiare un maschio e una femmina di una data razza, non preoccupandosi affatto della genealogia recepita non solo come bellezza, ma principalmente come il benessere psico-fisico dei cuccioli che nasceranno, invece farà sfornare cuccioli solo per il guadagno e mai per la vera selezione della razza in questione.

    L’allevatore che è degno di questo nome seleziona la razza con l’intento principale di far nascere soggetti sani inserendo nel suo allevamento, un programma di screening finalizzato all’eliminazione delle tare genetiche che minacciano la salute di quelle adorabili creature che si chiamano gatti. Se un allevatore ha come scopo quello di sviluppare determinate caratteristiche nella razza allevata, magari sacrifica il guadagno per avere dei gatti in salute, ma avrà senz’altro clienti a iosa, con il passaparola, se nessuno può lamentarsi del cucciolo acquistato, anzi ne descrive le qualità .


    Allevamento Gatti: A cosa stare attenti

    Tutti i gatti ed ancor più quelli di razza sono soggetti ad una serie di malattie genetiche e virali che possono pregiudicarne la salute e, talvolta, l’esistenza, è perciò fondamentale che l’allevatore attui la prevenzione su i futuri genitori testandoli con il DNA, ecografie, radiografie , ecc. Attuando questa prevenzione si potrà individuare i soggetti malati o portatori ed escluderli dai programmi di selezione e allevamento. Sfortunatamente quello che fa diventare difficile questa prevenzione è la carenza di una pianificazione nazionale o internazionale che imponga agli allevatori di testare i loro riproduttori, l’attività di osservazione costante e la prevenzione dipende solamente dalla correttezza e dal senso di responsabilità del singolo allevatore. Per questo motivo se un cucciolo acquistato dall’allevatore, si ammala nel tempo ,il venditore non è necessariamente una persona da esecrare, soprattutto se vi dimostra di aver comunque fatto tutto quanto in suo potere per evitare certi problemi. Quasi tutti gli allevatori avviano un programma di screening per la displasia felina dell’anca, perché è una malattia molto comune tra i gatti di razza.



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