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Abbiamo deciso finalmente di costruire il nostro acquario da soli, partendo da zero. Da cosa cominciare? Naturalmente dalla vasca. Navigando in Internet, non sarà difficile trovare guide e istruzione dettagliate, gentilmente condivise da persone che sono riuscite nell’impresa prima di noi.
Per costruire la vasca, dobbiamo innanzitutto farci preparare dal vetraio le lastre necessarie, generalmente 5, per vasche di forma rettangolare o quadrata. Un buon consiglio è anche quello di farci costruire dal falegname (possiamo farlo anche da soli, se abbiamo l’attrezzatura adatta) una struttura di legno autoportante, che ci aiuterà a far stare ferme le lastre e ad incollarle fra loro con un’angolazione precisa di 90°.Prima di procedere all’incollatura, ripuliamo bene i margini delle lastre col Glassex, per assicurare massima presa alla colla. Incolliamo anche delle striscette di scotch a circa due centimetri dai margini delle lastre; li andremo a rimuovere ad incollatura ultimata, e ci garantiranno rifiniture pulite.A questo punto, avvalendoci del supporto in legno costruito in precedenza, incolliamo le lastre fra loro, servendoci di una pistola per incollatura a caldo e di silicone acetico. In genere si utilizza il silicone trasparente, ma va detto che quello nero, se messo con precisione, può risultare a lavoro ultimato un’elegante rifinitura. Ferplast acquari Prezzo: in offerta su Amazon a: 204,97€ |
Terminata la vasca, lo step successivo è il coperchio; teniamo presente che dovrà essere funzionale, e quindi contenere lampade, termostato, ventole di raffreddamento, e quant’altro. Un consiglio è quello di far precedere all’acquisto vero e proprio una dettagliata fase di progettazione, che ci eviterà di spendere soldi in materiali inutili, o di acquistarne quantitativi eccessivi.
Come materiale, ci possiamo servire di pratici pannelli in poliestere, che a lavoro ultimato verniceremo con delle bombolette del colore che più ci aggrada –in genere per i coperchi degli acquari si predilige il nero-.Prima di assemblare il coperchio, dobbiamo predisporre i buchi per i fili, e quindi dobbiamo avere un quadro mentale piuttosto preciso di come sarà l’impianto elettrico.Una volta terminato l’assemblaggio, andiamo a disporre all’interno del coperchio tutti i vari accessori, con particolare attenzione alle lampade: uno dei pregi del fai da te, infatti, è che potremo crearci un impianto di illuminazione su misura, e quindi sbizzarrirci creando composizioni personalizzate di led, o anche di led e neon insieme.A questo punto, terminati vasca e coperchio, abbiamo due alternative: acquistare i rimanenti accessori in un negozio per acquari, o provare a costruirci da soli anche quelli, a partire dal mobiletto che farà da supporto al nostro acquario; molti acquariofili utilizzano, per quest’ultimo, dei tubi in acciaio che costituiscono l’anima, rivestiti poi esternamente di legno verniciato. Questo è un buon compromesso, che combina sia sicurezza (il peso dell’acqua non è da sottovalutare) sia pregevolezza estetica.
Un accessorio che possiamo facilmente costruirci da soli è l’impianto di CO2, che libererà nell’acqua anidride carbonica, favorendo la crescita delle piante: si va da chi opta per una soluzione più ‘casalinga’, mescolando lievito di birra, zucchero e acqua, e sfruttando gli effetti del composto, fino a chi si costruisce degli impianti più professionali servendosi di bombole e regolatori di pressione.Infine, un ulteriore accessorio nella cui creazione possiamo cimentarci da soli è il filtro: basterà collegare un tubo in pvc alla pompa, effettuarvi dei buchini di un paio di centimetri di diametro, e riempirli con materiale filtrante, prima per il filtraggio meccanico e poi per quello biologico (e quindi spugnette, lana di perlon, sfere di plastica atossica, cannolicchi di ceramica, e così via).
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