Pesce Blob

L’abitante più buffo del mare: il pesce blob

Quando pensiamo agli animali, probabilmente le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle di un tenero gattino, un bel cane da caccia elegante, un soffice coniglio; anzi, negli ultimi anni i proprietari di animali domestici stanno diventando sempre più ossessionati dal loro aspetto, acquistando ai loro piccoli amici cappottini, accessori con cui acconciare il pelo, guinzagli con brillantini, finendo alle volte anche col farli risultare un po’ ridicoli. Ma la selezione naturale non ha il nostro stesso senso estetico, e quindi indubbiamente in natura esistono e sopravvivono anche molti animali che non possono definirsi ‘belli’.

Pensiamo ad esempio ai ragni, o ad alcuni insetti… pare però che il premio di ‘animale più brutto del mondo’ vada a onor del vero al pesce blob, chiamato blobfish in inglese, un abitante del mare non molto conosciuto. Nonostante la sua innegabile simpatia e tenerezza, nessuno guardando un pesce blob potrebbe pensare di definirlo bello. Ciononostante, è un animale che proprio per la sua scarsa prestanza estetica, per così dire, nonché per il suo particolare stile di vita, ci incuriosisce molto e ci spinge a volerne sapere di più.

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Pesce blob: caratteristiche fisiche

Il pesce blob, il cui nome scientifico è Psychrolutes marcidus (McCulloch, 1926), è un pesce appartenente alla famiglia Psychrolutidae, e all’ordine degli Scorpaeniformes, lo stesso a cui fanno capo anche gli scorfani, i pesci coccodrillo e via dicendo.

Il corpo del pesce blob si presenta poco schiacciato ai lati, con una testa piuttosto grossa e di forma semi triangolare, dei grandi occhi e una bocca rivolta all’ingiù (caratteristica che gli è valsa il nomignolo di ‘pesce blob dalla faccia triste’). Le pinne sono di forma tondeggiante.

La sua consistenza è gelatinosa e appiccicosa, dà quasi l’impressione di una candela sciolta e ormai ridotta ad un mucchietto informe.

La colorazione è piuttosto semplice e uniforme: è principalmente di colore rosa grigiastro, con delle occasionali chiazze più brune. Più chiare invece la bocca e le labbra, che sono sempre rosate, ma tendono più verso il biancastro.

Non è un pesce molto grande: per quanto ne sappiamo, gli esemplari più grandi misurano solo 30 centimetri.

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Abitudini del pesce blob

Il pesce blob non ha muscoli. Come può quindi nuotare?

E’ presto detto: abbiamo già spiegato in precedenza che il suo corpo, più che essere formato da vera e propria carne, è composto da una sorta di massa gelatinosa. Questa massa gelatinosa ha una densità leggermente inferiore a quella dell’acqua, il che gli consente di galleggiare al di sopra del fondale senza compiere alcuno sforzo, ma lasciandosi semplicemente trasportare dalla corrente e dai movimenti dell’acqua, con un dispendio di energie veramente minimo.

Anche l’alimentazione per lui non è un problema, non ha alcun bisogno di muoversi per procacciarsi il cibo: molto semplicemente, si limita ad ingerire qualsiasi materia organica commestibile gli galleggi davanti.

A volte il pesce blob è anche “habitat” naturale di parassiti, che gli si attaccano facilmente vista la sua scarsa mobilità: in alcune foto è possibile notare un piccolo parassita bianco, a forma di piccolo vermicello, che si installa in genere agli angoli della sua bocca.


Pesce Blob: Habitat del pesce blob

Il pesce blob è molto diffuso nelle zone meridionali e occidentali dell’Oceano Pacifico, e in particolare nei mari che delimitano la costa a sud del continente australiano, a quindi Nuova Zelanda, Australia, Tanzania. Vive a profondità molto elevate, comprese fra i 600 e i 1200 metri; proprio a causa dell’inaccessibilità del suo habitat, non è ancora stato studiato approfonditamente dall’uomo, e anche le testimonianze e le fotografie che lo riguardano sono poche.

Proprio in Australia è stato lanciato l’allarme: il pesce blob infatti rischia di estinguersi a causa della pesca. Non che venga pescato di proposito: non è infatti un pesce commestibile (e d’altronde è improbabile che a qualcuno venga voglia di mangiarlo), né tantomeno sarebbero pensabili altri utilizzi, come ad esempio l’allevamento in acquario.

Si trova a rischio di estinzione in quanto vittima accidentale della pesca a strascico sui fondali: è una tecnica che consiste nel gettare in acqua una grossa rete da pesca che viene poi trainata da una o due barche. Spesso esemplari di pesci blob si trovano invischiati per sbaglio nella rete, e questo ne sta lentamente causando la scomparsa.

Non ci resta che sperare che, mai come in questo caso, la bruttezza venga difesa, e qualche associazione animalista si occupi della tutela di questo simpatico abitante dei mari: speriamo sia presto dichiarata specie a rischio, e auguriamoci che si pongano delle serie norme che ne regolino la pesca, anche accidentale, e salvaguardino questa strana specie animale.


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