Pesce Luna

Il pesce luna: caratteristiche fisiche

Il pesce luna (nome scientifico: Mola mola) è il più grande pesce osseo esistente –altri, come ad esempio lo squalo, sono cartilaginei-. Raggiunge lunghezze anche di 3 metri, e arriva a pesare oltre due tonnellate.

I pesci luna, visti da lontano, vengono spesso confusi con gli squali, dato che se ne vede solo una pinna.

Questa specie di pesci ha un corpo dalla forma molto particolare, facilmente riconoscibile: è ovale e molto schiacciato lateralmente, ed è privo di coda (più che una pinna caudale vera e propria, presenta una specie di protuberanza carnosa). Nuota spingendosi con le due pinne dorsale e anale, che sono opposte e simmetriche. Non ha squame, presenta una protuberanza sul viso simile a un naso, e ha una bocca piccola e non protrattile; la maggior parte dei denti sono fusi tra loro a formare una sorta di becco osseo. Le branchie sono ridotte a dei piccoli buchetti, riconoscibili in prossimità della pinna pettorale.

Il corpo è di colore grigiastro, più scuro sul dorso e più chiaro sui fianchi; la pelle è molto spessa, anche 15 centimetri, e ospita una gran quantità di parassiti e microrganismi. Questi ultimi alle volte causano il fenomeno della bioluminescenza, ovvero l’emissione di luce attraverso reazioni chimiche.

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L’habitat e le abitudini del pesce luna

Pesce Luna Il pesce luna vive in mare aperto, e predilige le acque costiere tropicali, temperate o fredde. Nell’emisfero australe è diffuso intorno al Sudafrica e all’Australia. E’ molto comune anche nel Mediterraneo e nelle acque italiane, soprattutto nella zona dello stretto di Messina.

Si tratta di un pesce che ha una vita molto lunga: può vivere oltre 100 anni, arco di tempo durante il quale una femmina arriva a deporre anche 300 milioni di uova, da cui nascono i piccoli di pesce luna, non più lunghi di 2-3 mm. Del loro processo riproduttivo vero e proprio si sa poco.

Quando non nuota in profondità, il pesce luna ama galleggiare sull’acqua (soprattutto nelle giornate soleggiate, abitudine che gli è valsa il nome inglese di Sunfish): questo gli consente anche di liberarsi dei parassiti che abitano nella sua pelle, che vengono infatti mangiati dagli uccelli. Alle volte questo pesce compie anche dei piccoli salti fuori dall’acqua.

La sua alimentazione consiste principalmente di plancton, pesci di piccole dimensioni e meduse.

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Pescare il pesce luna

Il pesce luna non viene considerato una preda particolarmente ambita da pescare: si tratta infatti di un pesce pacifico e pressoché indifeso. A volte abbocca per sbaglio alle lenze in profondità, o ancora, più spesso, si infila nelle reti e nelle tonnare. Capita addirittura di riuscire a catturarlo a mani nude, direttamente sporgendosi dalla barca, mentre galleggia in superficie; appena tirato fuori dall’acqua emette una specie di grugnito.

Non è raro che i pescatori che lo prendono per sbaglio lo lascino poi andare, sia perché inteneriti dal suo sguardo e dalla sua remissività, sia perché si tratta di un pesce piuttosto complicato da cucinare.

Nello stretto di Messina –in cui come si è già detto se ne trovano molti esemplari- viene pescato molto, soprattutto nel periodo che va da maggio a settembre. Lo si pesca amatorialmente con la fiocina, sia per consumo personale, sia più di rado per la vendita al pubblico. In genere per pescarlo ci si organizza con delle piccole barche, che presentano un albero di pochi metri alla cui sommità si arrampica chi è addetto all’avvistamento.


Pesce Luna: Il pesce luna in cucina

pesce luna Pulire e cucinare il pesce luna non è un’impresa facile: in alcune zone è addirittura vietato commerciarlo e mangiarlo. Questo perché alcune parti di questo pesce contengono un veleno detto Tetrodontossina (lo stesso, per intenderci, contenuto nel più famoso pesce palla): se ingerito, questo veleno provoca nausea, paralisi, debolezza, vertigini, formicolio, e nel giro di 6-24 porta alla paralisi respiratoria e alla morte. Ad oggi, non si conoscono ancora antidoti realmente efficaci.

Le carni del pesce luna hanno un sapore “selvatico” e presentano notevoli difficoltà di pulizia e taglio; la parte commestibile non è molta, e ci sono anche un sacco di parti grassose, che oggi in genere vengono buttate, mentre un tempo venivano conservate sotto sale e conciate.

Nonostante la parte edibile sia poca, e sia necessario, per ovvi motivi di sicurezza, fare molta attenzione durante le operazioni di pulizia, il pesce luna viene comunque cucinato e mangiato: viene molto consumato in Asia, e in particolar modo in Giappone, anche se sono pochi i cuochi ad avere la licenza necessaria per poterlo cucinare. Anche in Italia lo si consuma, soprattutto nella già citata zona dello stretto di Messina.

Ci sono persone che sostengono di aver facilmente cucinato o mangiato senza conseguenze del pesce luna, ma il più delle volte si tratta di un fraintendimento: probabilmente si trattava solo di un pesce simile (per accorgersene basta controllare la pinna caudale).


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