Pesci Abissali

I pesci

Col termine ‘pesci’ si indica un gruppo eterogeneo di organismi acquatici, che popolano quasi tutte le acque del pianeta, dai minuscoli laghetti agli immensi oceani. In realtà, quella dei pesci non è considerata dalla scienza una categoria tassonomica vera e propria: tuttavia, è un termine utile per riferirsi a un gruppo di animali che, anche se molto diversi gli uni dagli altri, hanno tanti tratti in comune.

Al gruppo dei pesci sono ascrivibili oltre 22.000 specie animali, quindi si può facilmente immaginare l’enorme varietà di caratteristiche per quanto riguarda forma, colore, dimensioni. Si va da pesci di pochi millimetri a pesci di svariate decine di metri, da pesci da colori tenui ai variopinti pesci tropicali, da pesci rotondi tipo il pesce palla a pesci serpentiformi tipo l’anguilla, e così via.

Ma hanno anche molte caratteristiche comuni: sono animali per lo più dotati di un corpo di forma idrodinamica, cioè adatta al nuoto, sono vertebrati, cioè hanno uno scheletro, e in genere presentano una pelle ricoperta da squame. Gli organi atti al movimento sono le pinne, delle membrane di pelle sostenute da una struttura di base ossea, che hanno una funzione propulsiva e/o direzionale. La maggior parte dei pesci presenta le seguenti pinne: dorsale, anale, caudale, adiposa (solo in alcune specie), più due coppie di pinne, quelle ventrali e quelle pettorali.

Pesci Abissali

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L’habitat dei pesci abissali

Pesci AbissaliCol termine ‘habitat abissale’ si intende generalmente la zona che si trova al di sotto dei 200 metri di profondità, laddove finisce la scarpata continentale e inizia la piana abissale. Si tratta di un ambiente dalle condizioni molto estreme: innanzitutto arriva pochissima luce, e quindi crescono poche piante, data la difficoltà di realizzare la fotosintesi clorofilliana; le temperature sono bassissime, di rado superiori a zero gradi, e la pressione è molto elevata. A tutto ciò si aggiunge anche la scarsa densità di popolazione, che rende a dir poco ardua l’impresa di trovare un compagno o una compagna durante il periodo dell’accoppiamento.

Nonostante le condizioni di vita tutt’altro che facili, le specie di pesci che vivono a profondità tanto elevate sono parecchie, e vi sono addirittura ordini, come Saccopharyngiformes e Notacanthiformes, che vivono solo ed esclusivamente in queste zone.

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Caratteristiche dei pesci abissali

I pesci abissali hanno sviluppato alcuni particolari accorgimenti per sopravvivere in un ambiente tanto estremo. Va detto innanzitutto che la maggior parte dei pesci abissali sono predatori: dato che a certe profondità l’apporto di cibo può essere molto scarso, questi pesci devono sfruttare ogni occasione capiti loro: ecco quindi spiegate le bocche enormi e i denti aguzzi, nonché bocche e stomaci spesso estensibili, che gli rendono possibile inghiottire prede ben più grandi di loro.

Molti pesci abissali si spostano per andare a caccia: di giorno, restano a profondità molto elevate, superiori ai 500 metri, per sfuggire ai predatori. Di notte invece salgono verso i 200 metri e cacciano, sfruttando la loro capacità di vedere al buio.

Alcuni pesci abissali hanno occhi molto grandi con cui riescono a distinguere le sagome delle prede; altri invece (in particolare quello che vivono sui fondali) hanno occhietti piccoli, e per cacciare utilizzano invece dei piccoli organi laterali chiamati statocisti, sensibili alle vibrazioni pressione causate dal passaggio di altri animali.

Infine, la quasi totale mancanza di ossigeno a profondità così elevate, costringe i pesci abissali ad avere un metabolismo molto basso per poter sopravvivere.


Pesci Abissali: Bioluminescenza e trasparenza

Ma due delle caratteristiche più particolari di alcuni pesci abissali sono sicuramente la bioluminescenza e la trasparenza.

La bioluminescenza (fenomeno rintracciabile anche in altri animali) avviene grazie a dei particolari organi detti fotori: questi contengono una molecola, la luciferina, che in presenza di ossigeno e di un particolare enzima chiamato luciferasi, rilascia energia producendo luce e facendo letteralmente ‘illuminare’ il pesce (è un po’ quello che avviene anche nelle lucciole). La bioluminescenza viene in genere utilizzata dai pesci abissali come forma di comunicazione, dato che in un ambiente con così poca luce sarebbe difficile comunicare in altri modi.

Altra caratteristica di alcuni pesci abissali è la trasparenza: è uno dei migliori stratagemmi per difendersi dai predatori, ma è attuabile solo da pesci dotati di una struttura fisica molto esile e delicata, spesso di forma appiattita. La trasparenza coinvolge praticamente tutti i tessuti dell’animale, con la sola eccezione degli occhi, che invece restano visibili e sono molto simili a quelli degli altri pesci, e di eventuali cibi ingeriti, che diventano visibili all’interno dello stomaco.

Ciononostante, questi pesci non sono del tutto al sicuro: alcuni predatori infatti, per poterli cacciare, hanno sviluppato nel corso dei secoli la capacità di vedere la luce polarizzata, che viene riflessa anche dai pesci trasparenti e li rende quindi individuabili. La trasparenza comunque sparisce alla morte del pesce, quando la pelle diventa opaca.


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