Accoppiamento tartarughe

Caratteristiche accoppiamento

Le tartarughe sono rettili a fecondazione interna, ovvero, l’accoppiamento si concretizza con il maschio che introduce il pene nella cloaca della femmina, aiutandosi con la coda e aggrappandosi con le unghie al carapace della compagna. Si tratta di rettili che raggiungono la maturità sessuale in un periodo che va dai 5 ai sette anni di vita in base alla specie e alla grandezza raggiunta. Infatti, la maturità sessuale viene influenzata maggiormente dalla grandezza dell’animale, che dall’età. In cattività, poi, la maturità sessuale può essere raggiunta già intorno ai due anni di vita. La stagione degli amori coincide per le tartarughe con la primavera e con il risveglio dal periodo del letargo. Le specie originarie delle regioni tropicali, invece, si accoppiano con l’arrivo delle pioggie e della stagione umida. Quando le condizioni ambientali sono favorevoli la femmina può effettuare anche due o tre deposizioni nello stesso anno. Prima dell’accoppiamento vero e proprio si ha una fase di corteggiamento, anche molto violento da parte del maschio che morde e graffia la femmina, ferendola alla testa, agli arti e al carapace. I maschi di alcune specie combattono tra di loro per conquistare la femmina. L’atto riproduttivo vero e proprio vede il maschio montare la femmina dal di sopra e introdurre il pene nella cloaca di quest’ultima aiutandosi con la coda. La fecondazione avviene con il deposito dello sperma nella cloaca con cui verranno fecondate le uova.

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Apparato riproduttivo

riproduzione in terrario L’apparato genitale del maschio della specie è composto da due testicoli situati accanto ai reni che hanno il compito di produrre gli spermatozoi e gli ormoni sessuali. Il pene si trova alla base della coda ed è scanalato per indirizzare lo sperma nella cloaca femminile. E’ utilizzato solo per scopi riproduttivi mentre non ha funzioni urinarie. Le femmine, invece, hanno un apparato riproduttivo composto da due ovaie che producono gli ovuli e gli ormoni sessuali. C’è poi l’ovidutto dove vengono raccolte le uova e dove apposite ghiandole producono l’albume e il guscio. Le uova restano nella parte terminale dell’ovidutto fino alla deposizione. In alcune specie le femmine hanno una specie di sacca, detta ricettacolo seminale, in cui conservare lo sperma del maschio fino a sei anni e utilizzarlo per fecondare le uova anche senza accoppiamento. Alcune specie, infine, hanno anche il clitoride che si trova nella cloaca e che a volte viene scambiato per il pene del maschio.


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Differenze tra sessi

Da piccole non è possibile distinguere il sesso delle tartarughe, mentre, una volta adulte sono soggette a dimorfismo sessuale, ovvero, alla presenza di una serie di differenze tra maschio e femmina che consentono di distinguere i due sessi. Tra gli elementi distintivi dei due sessi c’è il piastrone che nei maschi ha una forma più arrotondata, mentre nelle femmine è quasi piatto. Anche il carapace mostra alcune differenze. Nelle femmine ha una forma a cupola, mentre nei maschi è un po’ più allungato a formare un ovale. I maschi hanno una coda più lunga e robusta. Ulteriori elementi distintivi sono le unghie che nei maschi assumono la forma di veri e propri artigli, mentre nelle femmine sono più piccoli. Piccole differenze, a seconda della specie si ritrovano anche nei particolari della testa che generalmente è più grande nel maschio ad eccezione della specie Graptemys dove è la femmina ad avere la testa più sviluppata. L’iride, inoltre, nel maschio è spesso di colore rosso, mentre nella femmina è più giallo-arancio. Ultimo tratto distintivo è dato dalle dimensioni, in questo caso la femmina ha una taglia maggiore rispetto al maschio. Differenze che consentono di capire se ci si trova di fronte ad un maschio o ad una femmina della specie.


Accoppiamento tartarughe: Accoppiamento in casa

Le tartarughe, specie quelle di terra, si riproducano molto raremente se tenute in cattività. Al fine di facilitarne la riproduzione occorre che le condizioni fisiche degli animali e quelle dell’ambiente siano ottimali. Occorre prestare molta attenzione allo spazio a loro disposizione nel recinto, alla luce e al tasso di umidità. Non bisogna mai tenere insieme più maschi nello stesso recinto per evitare che combattano tra loro, mentre è bene tenere vicini un maschio e almeno due femmine per evitare che il maschio stressi troppo la femmina con i suoi tentativi di accoppiamento. Il periodo della riproduzione in natura inizia al risveglio dal letargo, quindi è consigliato indurre la fase di letargo anche agli esemplari detenuti in cattività per avere maggiori possibilità di successo. Per quanto concerne le uova, invece, è sconsigliato lasciarle in giardino per evitare che gli embrioni muoiano a causa degli eccessivi sbalzi termici. Si possono trasportare in una incubatrice casalinga che dà l’80% delle possibilità in più di sopravvivenza dei cuccioli di tartaruga rispetto a quelle che si avrebbero lasciando le uova in giardino dove deposte dalla madre. Madre che non si cura della prole, ma, lascia il nido subito dopo la deposizione.



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