pettirosso

Caratteristiche

Il pettirosso è un piccolo passeriforme appartenente alla famiglia dei Muscicapidae. Grande appena quattordici centimetri per un peso complessivo di appena sedici grammi, questo piccolo e buffo uccello deve il suo nome alla presenza di una vistosa macchia di piume rossicce sul petto. La leggenda racconta che il pettirosso nel tentativo di estrarre la corona di spine dal capo di Gesù Cristo sulla croce si macchiò indelebilmente con il suo sangue. Se il petto è colorato di rosso, il resto del piumaggio è marrone scuro con riflessi verde oliva, mentre la pancia è bianca. Le zampe e il becco sono scuri. Il corpo è paffuto e tondeggiante. L’assenza del collo gli conferisce un aspetto simpatico e buffo. Negli adulti anche la fronte è rossiccia, mentre i soggetti giovani sono completamente bruni con abbondanti macchie scure. Non esiste dimorfismo sessuale tra i maschi e le femmine che sono per lo più identici. Il capo è piccolo e dotato di grandi occhi neri. Il becco è sottile e appuntito. Il pettirosso non teme l’uomo e tende a vivere in spazi fortemente antropizzati come giardini, parchi e campi coltivati, dove riesce a trovare più facilmente da mangiare.
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Habitat naturale

e distribuzione

Il pettirosso è una specie tipicamente europea. Si spinge a nord fino ai confini con la Siberia e il Circolo Polare Artico, mentre a sud si può trovare anche nelle regioni dell’Africa Mediterranea. A oriente è presente in tutta l’Asia Minore e in Iran. In Italia lo si può trovare praticamente in tutte le regioni. Il suo habitat naturale è dato da boschi di conifere che vengono abbandonati in inverno per trasferirsi nei parchi pubblici, nei giardini privati e in piccoli boschetti dove è più facile reperire da mangiare. In generale predilige i boschi e il sottobosco ed evita i terreni troppo aridi e quelli paludosi. Non è spaventato dalla presenza dell’uomo e quindi rappresenta una presenza costante nelle città. Grazie alla sua spiccata adattabilità, nel corso degli anni ha colonizzato diversi tipi di habitat.

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Riproduzione

pettirosso La stagione degli amori per i pettirossi inizia già nel mese di dicembre quando si iniziano a formare le prime coppie. Le prime deposizioni si hanno ad aprile e si protraggono fino a settembre-ottobre. In genere il pettirosso effettua due o tre covate nell’arco della stessa stagione riproduttiva. La costruzione del nido inizia subito dopo la formazione delle coppie ed è affidata alla femmina. Il nido è sferico, della grandezza di una tazza da latte e viene costruito nelle fessure degli alberi, all’interno di siepi o anche in oggetti abbandonati dall’uomo come tubi, scatole o secchi. Viene realizzato con bastoncini di legno, fili di erba e foglie. La femmina depone in media cinque o sei uova dal guscio bianco con puntini rossicci. La cova dura circa due settimane al termine delle quali si ha la schiusa. Appena nati, i pulcini sono nudi, ciechi e inetti. Dipendono in tutto dai genitori che li nutrono e li proteggono. Restano nel nido per due settimane dopodiché prendono il volo, ma, continuano a essere imbeccati dai genitori ancora per alcuni giorni. Quando i piccoli lasciano il nido, la femmina effettua una seconda deposizione e il nutrimento della nuova nidiata viene affidato al maschio. I pettirossi hanno un preciso rituale di corteggiamento con il maschio offre da mangiare alla femmina e gonfia le piume della testa e della gola.


pettirosso: Abitudini

e alimentazione

Il pettirosso è un insettivoro, quindi la sua dieta si compone principalmente di insetti, molluschi ed invertebrati come lombrichi, vermi, larve, ragni e lumache. La tecnica di caccia del pettirosso è molto particolare poiché si apposta di vedetta sui rami bassi degli alberi e appena scorge la sua preda si fionda e la afferra con il becco. Spesso scende a terra e scovano le prede direttamente scavando nel suolo. E’ particolarmente ghiotto anche di bacche e frutti di bosco come more, mirtilli, ribes, fragole e lamponi. Nonostante le dimensioni e l’aspetto buffo si tratta di un uccello molto aggressivo e testardo. Vivace e attivissimo, quando non è in volo, si sposta compiendo lunghi saltelli sul terreno. Il volo è breve e abbastanza lento. Quando la sua attenzione è attirata da qualcosa si ferma e inclina il corpo in un lato sbattendo contemporaneamente ali e coda. Tende a vivere da solo o in coppia nel periodo degli amori e non gradisce la vicinanza con altri suoi simili né intrusioni nel suo territorio che difende fino ad arrivare alla zuffa. Quando si sente minacciato, comincia a gonfiare il petto e a battere velocemente ali e coda, mentre emette un sibilo di avvertimento. Se l’intruso non va via non esista ad ingaggiare una furiosa lite. Si tratta di un uccello stanziale, ad eccezione delle specie nordiche che in inverno migrano verso sud, spostandosi durante la notte. Il verso del pettirosso è melodioso e variegato molto simile a quello dell’usignolo. Il richiamo invece è costituito da un ‘tic’ ripetuto. In Italia il pettirosso è inserito nella lista delle specie protette pur non essendo a rischio estinzione e non essendo oggetto di bracconaggio.



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