Mustang

Le origini

Le origini de Mustang non sono ben definite, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di una razza equina da sempre vissuta in libertà, sopravvissuta a linciaggi e territori inospitali, e che ancora oggi non riesce a trovare un proprio “spazio” .

Il nome Mustang deriva dallo spagnolo mesteño (mestengo nella versione messicana) che significa “non domato”, appellativo datogli dai coloni spagnoli che arrivarono in Messico intorno al 1500. All'epoca i progenitori della razza erano molto diffusi nella zona dell'attuale Messico, della California e del Texas, ma esistevano anche altri branchi diffusi su tutto il territorio degli Stati Uniti.

Proprio durante la prima colonizzazione americana ad opera degli Spagnoli, si ebbero i primi incroci con i cavalli autoctoni, che vivevano allo stato brado, e i cavalli europei, prettamente Arabi, Berberi e Andalusi, che scappavano dalle mandrie oppure venivano catturati dagli indigeni.

Mustang in libertà

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La storia

MustangA partire quindi dal 1500, le fattrici locali cominciarono ad incrociarsi con i cavalli fuggiti o sequestrati agli Spagnoli: si diffusero così i primi geni che condussero alla definizione della razza Mustang. Nel 1800, però, a seguito dell'arrivo in America dei famosi pionieri, coloni in cerca di terre, i cavalli autoctoni si incrociarono con quelli importati da varie parti d'Europa: infatti era consuetudine che i fattori lasciassero liberi i propri cavalli durante la stagione fredda di modo che potessero pascolare in piena libertà, salvo poi riprenderseli in primavera, quando ricominciava il lavoro nei campi. Durante queste catture dei cavalli lasciati liberi, capitava spesso che venissero presi al lazo anche i Mustang.

C'era poi chi iniziò anche una vera e propria selezione delle mandrie libere locali, operando la soppressione dello stallone Mustang dominante e sostituendolo con un cavallo importato. Per quanto la pratica possa sembrare barbara, questa selezione si rivelò molto efficace a livello di arricchimento genetico, in quanto i cavalli, pressoché tutti consanguinei all'interno dello stesso gruppo, rischiavano di generare puledri malaticci o con serie problematiche fisiche, specialmente valido per i clan che vivevano in zone più ostili e che quindi avevano poca o nulla possibilità di riprodursi con altri stalloni.

All'inizio del 900 si poteva contare una popolazione di Mustang pari a circa un milione di esemplari in libertà, concentrati nella zona del Nord America. Questo cavallo rappresentava, quindi, una vera e propria risorsa, in quanto venivano catturati e utilizzati per vari scopi, fra i quali era completata anche la macellazione per realizzare cibo per altri animali domestici. Molti Mustang venivano anche venduti per usi militari.


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Caratteristiche fisiche e comportamentali

Mandria di Mustang Il cavallo Mustang è il cavallo indomabile per eccellenza: coraggio, indipendenza e testa dura sono le sue caratteristiche più marcate, il che lo rende un cavallo ingestibile, per niente adatto all'allevamento e utilizzato soprattutto nei rodei per la monta selvaggia. Essendo frutto di incroci non controllati, il Mustang può avere praticamente ogni varietà di colore del proprio mantello, da quello normalmente sauro fino a quello a “fiocchi di neve” passando per alcune sfumature e armonie cromatiche davvero inusuali.

Ha un'altezza al garrese che può oscillare fra i 140 e i 150 centimetri, mentre il peso può variare dai 400 ai 500 chilogrammi. La testa si presenta piccola anche se armoniosa, con orecchie un po' piccole. Il profilo è rettilineo, con narici piuttosto aperte. Il corpo è arrotondato e massiccio, con arti corti e zoccolo durissimo.

Generalmente, quando domato, è utilizzato anche come cavalo da sella, anche se, sopratutto durante il periodo dei pionieri nel 1800, il Mustang venne utilizzato soprattutto come animale per tenere a bada il bestiame.


La razza

Stalloni Mustang in lottaI Mustang liberi vivono all'interno di gruppi di circa 10 – 15 cavalli, dove è lo stallone dominante a difendere il gruppo dagli attacchi di puma e coyote o da altri eventuali stalloni che mirano a impadronirsi del branco. Pur essendo, una volta addomesticato, un validissimo compagno per l'uomo nella cura delle mandrie, la razza dei cavalli Mustang è da sempre stata considerata come libera e selvaggia, indomabile e quindi poco “utile” all'uomo. Tutte queste caratteristiche hanno fatto si che si creassero delle leggi ostili nei confronti di questo cavallo, rinchiudendo intere mandrie in aree specifiche chiamate riserve.

É il Bureau of Land Management che si occupa di gestire la situazione dei Mustang, anche catturando i cavalli che poi verranno offerti in “adozione”. Purtroppo le leggi in merito, nonché i comportamenti poco etici di alcuni soggetti, stanno mettendo sempre più in difficoltà la sopravvivenza di questa razza e, proprio per questo, sono tantissimi i movimenti attivi che avanzano idee, proposte ed azioni al fine di ridare dignità al Mustang.


Mustang oggi

cavalloLa storia rispetto al passato ha subito qualche cambiamento, se cosi si può dire....drammatico. I cavalli mustang, fino agli inizi del Novecento erano considerati appunto una vera e prorpia risorsa. Oggigiorno, questi cavalli sono visti come un fastidio poiché mangiano e rovinano i pascoli che dovrebbero essere, secondo gli allevatori di bestiame, ad uso esclusivo dei propri animali. Così è incominciata una vera e propria mattanza dei Mustang, alcuni dei quali ridotti a vivere in una riserva del Nevada nonostante le proteste e le azioni continue degli animalisti. Le stime contano una popolazione quasi minima, compresa fra i 40.000 e i 100.000 capi, la metà dei quali concentrata proprio nello stato del Nevada. Nell'Alberta e nella Columbia Britannica, in Canada, vivono ancora diversi esemplari allo stato brado.




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