Età Gatti

Risalire all'età

Non certo con precisione, ma si può intuire l’età del gatto paragonandola con quella dell’uomo e conoscere i cambiamenti metabolici che avvengono nel gatto con il trascorrere degli anni.

Un anno dell’uomo corrisponde ai 6/14 mesi , in questa età il gatto , con un notevole variabilità legata alla razza e al sesso, raggiungono la maturità sessuale.

I 15 anni dell’uomo, coincide con i 2 anni del gatto, a questa età il gatto è pieno di forza, curioso al massimo, ma è anche l’età in cui la mortalità per quelli randagi è altissima, sono più esposti ad incidenti stradali a lotte furibonde con i loro simili, per contendersi la femmina. Nei randagi 2 anni è in genere la loro vita media.

I 20 anni dell’uomo corrisponde ai 5 anni del gatto, in questa età il gatto è nella sua piena maturità, il mutamento non è solo strutturale ma anche comportamentale, diventa più tranquillo , evita più spesso i pericoli, è meno imprevidente.

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La piena maturità

gatto adulto 2 I 30 anni dell’uomo coincidono con i 10 anni del gatto, proprio nel 9° /10° anno d’età il gatto entra nella terza età, quindi si può dire nel nostro linguaggio, “anziano”, anche se ormai la vita dei gatti, come quella degli umani, si continua ad allungare ritardando l’inizio dell’età avanzata ad uno stadio sempre piu’ lontano. Se la vecchiaia comincia a 9 anni, essa ha un decorso certamente piu’ lungo dell’età dell’infanzia o della vita adulta. Se si pensa che un gatto domestico puo’ vivere in media 16 anni con casi eccezionali di morte a 22 anni e perfino record di 36 anni,(cosa molto rara, il nostro Matusalemme ), che il gatto per oltre la meta’ della sua vita è anziano. I primi sintomi della vecchiaia il gatto li può manifestarli all’età di 7 anni, non sempre l’ eta’ biologica corrisponde in modo equivalente al trascorrere del tempo, è comunque meglio che il proprietario del gatto di 7 anni, si preoccupi (anche in assenza di patologie evidenti)di iniziare una dieta senior da decidere con il proprio veterinario.

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  • La vita media dei gatti che vivono in casa sta crescendo continuamente e questo sicuramente avviene grazie alle grandi cure che oggi i padroni riservano ai loro amici pelosi, fatte di diete sempre più...

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L'anzianità del gatto

I 60 anni dell’uomo possiamo paragonarli ai 15 anni del gatto, l’età media di un micio casalingo ben curato e nutrito dal padrone, in questa età da “nonno” è dolce e affettuoso tale da richiedere mille coccole, ma proprio in questa età viene colpito da molte patologie.

I 75 – 80 anni dell’uomo corrispondono ai 20 anni del gatto, pochi individui raggiungono questa veneranda età, e se lo fanno si possono definire centenari, in questa età hanno bisogno di tanto affetto e mille attenzioni.

Anche se si dice che il gatto abbia sette vite, si vede poi che vive molto meno del compagno umano, certo un gatto randagio ha di media 4 anni in meno di vita rispetto a quello tenuto e curato da un buon padrone, quest’ultimo può raggiungere facilmente i 20 anni.

E’ cosa giusta per chi ha un gatto, documentarsi per conoscere le eventuali patologie che possono colpire il gatto anziano e cercare di prevenire nel miglior modo possibile le varie patologie che può colpire il gatto in età senile. Il processo di invecchiamento causa un declino progressivo della capacità fisiche e mentali del gatto, essere consapevoli di questi aspetti permette a proprietari di fornire al suo amico peloso la migliore assistenza possibile.


Le patologie del gatto anziano

I disturbi più riscontrati nei gatti anziani sono :

1) Il mantello diventa opaco, perde la brillantezza, in special modo sul dorso e zona lombare facilitando nodi di pelo ,difficili da sciogliere. La spazzolata quotidiana diventa necessaria. Le unghie richiedono cure particolari e vanno tagliate regolarmente.

2) Il colore della pupilla si opacizza anche se questa sclerosi non grava sulla vista.

3) Il deposito di tartaro sui denti ne causa la caduta. Si trovano in farmacia o ai supermercati prodotti molto efficaci per l’igiene orale. Il veterinario può decidere se togliere il tartaro in eccesso o estrarre il dente troppo rovinato.

4) In soggetti che soffrono di ipertiroidismo possono essere colpiti da insufficienza cardiaca.

5) Cattivo funzionamento delle ghiandole endocrine ed insorgenza di diabete.

6) Gli enzimi digestivi con la vecchiaia perdono di efficienza ei gatti smagriscono. E’ molto frequente la diarrea.

7) Con la senilità la fertilità cala, i tumori mammari sono molto frequenti e maligni.

8) I gatti nella senilità soffrono di artriti e dolori articolari.

9) Soffrono infine di insufficienza renale cronica.

Nella vecchiaia il padrone dovrebbe cominciare ad attenersi , per il suo gatto, a una dieta alimentare con prodotti specifichi per l’età avanzata ( 9/10 anni ),usare alimenti che contengono proteine di maggiore valore biologico e quindi di maggiore qualità, con grassi più ricchi acidi grassi insaturi, fibre alimentari in grado di stimolare l'apparato digerente, conservando la sua efficienza. I prodotti di tale specie, sono inoltre integrati con vitamine e minerali, con particolare cura per il fosforo e sodio, al fine di frenare maggiormente l’alterazione della funzione renale e agevolare intanto il funzionamento dell'apparato cardio-circolatorio. Tra i benefici più importanti c'è senza dubbio il fatto che prodotti specifici per gatti anziani evitano l'obesità, e le integrazioni con aminoacidi essenziali ottimizzano i meccanismi cellulari; inoltre le maggiori quantità di vitamina E, antiossidante naturale, difende le pareti cellulari dall'ossidazione dei radicali liberi e rende più forte il sistema immunitario.


Età Gatti: L'alimentazione del gatto anziano

Si deve dare al gatto anziano, un prodotto altamente appetibile e digeribile, con elevati tenori di proteine ad alto valore biologico (pollo, pesce e uova), e grassi (grasso di pollo, olio di pesce e olio vegetale) capace di frenare i processi di invecchiamento, contrastando l'aumento di peso, minimizzando, intanto ,le perdite del tessuto muscolare. In particolare gli acidi grassi di tipo omega3-omega6 stimolano le funzioni del sistema immunitario, della pelle e del sistema nervoso. Le polpe di barbabietola, i semi di lino e i lieviti di birra regolano la, mobilità dell’intestino agevolando la ricostituzione della necessaria flora batterica intestinale, aumentano la produzione di acidi grassi volatili fattori importanti per il nutrimento dei villi intestinali, tutelano la mucosa intestinale e agevolano la regolare eliminazione, per vie naturali, dei peli ingeriti.


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