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Le micosi superficiali di per sé non sono particolarmente pericolose, ma vanno comunque curate subito, perché potrebbero indebolire l’animale e portare ad altri tipi di complicazioni ben più gravi. Fortunatamente la sintomatologia di un’infezione da fungo è facilmente riconoscibile: il cane presenterà delle lesioni cutanee, diffuse o localizzate in parti del corpo specifiche, caratterizzate da alopecia e arrossamento. In genere le aree prive di pelo si presentano di forma circolare, possono apparire crostose, ricoprirsi di pustole e dare prurito e fastidio al nostro amico a quattro zampe; spesso ci si accorge della comparsa di una micosi proprio perché il cane tende a grattarsi o leccarsi ossessivamente una determinata parte del corpo. Negli stadi iniziali della malattia, l’area colpita sarà molto piccola, praticamente un puntino; col tempo, se il fungo non viene debellato, tenderà ad espandersi verso l’esterno in modo circolare. Purtroppo non basta notare delle chiazze senza pelo nel manto del cane per poter diagnosticare con certezza una micosi; anche molte altre malattie, infatti, presentano sintomi simili, quindi solo un consulto veterinario potrà dissipare ogni dubbio. Solitamente, tra gli esami più specifici in caso di sospetta micosi, troviamo l’osservazione della lesione con la lampada di Wood (una speciale lampada a raggi ultravioletti che fa emettere a molte specie di funghi una particolare fluorescenza, rendendoli ben visibili), l’osservazione al microscopio e l’esame colturale. Quest’ultimo consiste nel prelevare un campione di pelo dalla zona infetta e riporlo in un ambiente che consenta la coltivazione del fungo: dopo 5-10 giorni si potrà quindi constatare l’avvenuta o meno riproduzione del fungo, e, in caso di esito positivo, si procederà con l’identificazione della specifica tipologia di fungo. A volte le infezioni micotiche sono così difficili da riconoscere da rendere necessaria una biopsia cutanea. Riconoscere con certezza non solo la presenza o meno di un fungo, ma anche l’esatta specie a cui esso appartiene, è di fondamentale importanza, poiché solo successivamente sarà possibile stilare un’adeguata terapia.
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Innanzitutto, come si è già detto, le micosi sono molto contagiose e infestano anche l’ambiente in cui il cane vive: se abbiamo un cane che ha questa patologia, quindi, è utile intensificare le normali procedure igieniche e lavare spesso coperte e cucce in cui dorme. Nei casi più gravi può essere anche necessario isolare il cane per un po’. La terapia vera e propria consiste solitamente in prodotti da applicare localmente, come pomate o spray specifici. Quando si applica un prodotto a uso topico bisogna sempre fare attenzione alla sua eventuale tossicità, dato che il cane comunque tenderà a leccarlo via almeno in parte. Un’alternativa alle pomate può essere quella di utilizzare uno shampoo medicato, particolarmente utile in caso di lesioni diffuse o comunque molto vaste. A volte a questi prodotti si affiancano anche dei medicinali da assumere per via orale, soprattutto in caso di animali a pelo lungo o in caso di lesioni particolarmente estese; il medicinale più diffuso da questo punto di vista è l’itraconazolo. Quando più animali vivono insieme e qualcuno di loro presenta lesioni micotiche, anche gli altri, quelli apparentemente sani, potrebbero essere portatori di spore: può essere quindi utile far seguire la terapia - sempre secondo disposizioni del veterinario - a tutti gli animali. Le dermatofitosi, come si è già detto, possono colpire anche le persone, soprattutto in caso di soggetti con un sistema immunitario particolarmente debole: le persone sane raramente sviluppano un’infezione, e comunque, se non abbiamo già contratto la micosi quando questa viene diagnosticata al nostro animale, difficilmente ci ammaleremo in seguito. Nel caso in cui, invece, notassimo sulla nostra pelle delle chiazze sospette di forma circolare, soprattutto in seguito a un’infezione micotica del nostro cane, facciamoci visitare da un medico: fortunatamente si tratta il più delle volte di lesioni benigne e facilmente curabili.
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