La causa della rogna sarcoptica nel cane è l’acaro sarcoptes scabiei appartenente alla famiglia Sarcoptidae. Questo acaro si stabilisce sulla pelle dell’animale avviando il suo ciclo produttivo che porterà nel giro di 2-3 settimana alla schiusa delle uova e alla fuoriuscita delle larve che daranno inizio all’infestazione vera e propria. Le uova vengono deposte in gallerie scavate dalla femmina negli strati superficiali della pelle. La femmina depone 3 uova al giorno per 21 giorni. L’incubazione dura 3 giorni, dopodiché le larve fuoriescono dalle uova e risalgono in superficie dove iniziano la loro maturazione. Questo acaro si nutre di detriti epidermici e siero. La trasmissione dell’infezione avviene per contatto tra un animale e l’altro. Il contagio indiretto è meno frequente, ma, non impossibile poiché l’acaro può vivere nell’ambiente anche per diversi giorni prima di attaccare un animale. Si tratta di una malattia altamente contagiosa e i soggetti più a rischio sono quelli che vivono nei canili o i membri delle cucciolate, in quanto in questi ambienti il contatto è più ravvicinato.
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La rogna sarcoptica colpisce soprattutto le zone dell’epidermide prive di peli come le orecchie, l’addome, il ventre e gli arti. Da queste zone di elezione, l’acaro se non trattato, infesterà poi tutto il corpo. I primi sintomi della rogna sarcoptica si manifestano dopo circa 2-3 settimane dall’infestazione. Il cane comincia ad avvertire un forte prurito e sulla pelle compaiono le prime lesioni. Le lesioni primarie sono causate dall’acaro e appaiono come delle piccole papule ricoperte da una crosta giallastra. Queste papule causano prurito all’animale che comincia a grattarsi causandosi lesioni secondarie. Il cane, infatti, grattandosi tende a ferirsi anche in profondità. Sulla pelle compaiono escoriazioni, ulcere, croste, alopecia e nei casi più gravi anche infezioni batteriche. Se non trattata tempestivamente la rogna sarcoptica da luogo a ispessimento e iperpigmentazione della pelle che diviene estremamente sensibile. I cani non trattati vanno incontro anche a debilitazione e morte. Esistono anche forme di rogna con sintomi meno evidenti, come ad esempio la ‘rogna incognita’. I soggetti colpiti da questo tipo di rogna presentano pochissime lesioni.
La rogna sarcoptica viene diagnosticata attraverso l’osservazione al microscopio di brandelli di pelli. Se dall’osservazione emerge la presenza di parassiti o di uova, allora, significa che l’animale è infestato. L’individuazione al microscopio degli acari non è sempre agevole poiché non sono presenti in numero massiccio e può capitare di incappare in brandelli di pelle in cui non sono presenti. A rendere difficile l’individuazione concorrono anche la presenza di infezioni cutanee e l’eccessiva frequenza dei lavaggi. In presenza di un’infestazione, si procede con una terapia a base di acaricidi. La rogna sarcoptica viene trattata principalmente con detergenti cheratolitici e antiseborroici e successivamente con degli acaricidi veri e propri. La terapia deve essere sempre effettuata sotto controllo del veterinario e può durare diverse settimane prima di arrivare alla completa guarigione dell’animale. La terapia deve essere effettuata anche se all’esame al microscopio non vengono evidenziati acari o uova, ma, si è comunque in presenza di tutti i sintomi tipici della rogna sarcoptica. Dopo la prima settimana di terapia si può osservare un aumento del prurito nell’animale, dovuto principalmente alla morte contemporanea dei parassiti. La sensazione di prurito tende a scomparire gradualmente nel giro di 2-3 settimane. La diagnosi di guarigione viene fatta quando i test sulla pelle danno per due volte esito negativo. Essendo la rogna sarcoptica una malattia altamente contagiosa è necessario isolare l’animale colpito per evitare il diffondersi dell’infestazione anche ad altri cani. Non è necessario eseguire un trattamento di disinfestazione ambientale poiché è raro che l’acaro responsabile della rogna sarcoptica viva a lungo al di fuori dell’ospite.
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