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Come si può immaginare dal nome, questa razza asinina è originaria dei territori della Murgia pugliese situati al confine delle provincie di Taranto, Brindisi e Bari. Lo si può trovare in particolare nei comuni di Martina Franca, Locorotondo, Alberobello, Ceglie Messapica, Mottola, Noci e Massafra. Negli ultimi anni è stato allevato principalmente nelle zone collinari della Murgia meridionale e orientale, nota come Murgia dei Trulli. L'allevamento di questa specie è diventata sempre più rara, mettendo a serio rischio la sopravvivenza della specie. E’ in questi territori aridi e pietrosi che si è sviluppata questa particolare razza ed è da qui che poi è partita per essere esportata in tutto il mondo. L’habitat naturale dell’asino di Martina Franca, infatti, è costituito da distese aride, sentieri scoscesi e pietraie con scarsissima vegetazione. La resistenza e la rusticità della razza hanno fatto in modo che si adattasse anche a condizioni climatiche impervie poiché la zona della Murgia è caratterizzata da inverni freddi e da estati aride e calde. Per queste ragioni l’asino di Martina Franca è molto ricercato e per la sua straordinaria robustezza, resistenza e per l’adattabilità a condizioni di vita molto frugali e proibitive è stato esportato in tutto il mondo. La particolare conformazione dello zoccolo, infine, lo rendono particolarmente adatto agli spostamenti sui terreni pietrosi e scoscesi tipici della zona.
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Gli asini di Martina Franca raggiungono la maturità sessuale tra i diciotto e i ventiquattro mesi. Le femmine risultano più precoci e possono accoppiarsi già a partire dai 15 mesi. La stagione degli amori coincide con la primavera, è in questo periodo, infatti, che le femmine raggiungono il calore che dura circa due giorni. Il calore si ripete ogni due settimane fino a quando la femmina non viene fecondata. I maschi, invece, possono accoppiarsi in tutti i mesi dell’anno e per questo gli stalloni di questa razza sono molto richiesti come esemplari da riproduzione. Quando è in calore la femmina appare irrequieta e tende a non mangiare. La gestazione dura 12 mesi, al termine della quale viene dato alla luce un solo puledrino. I parti gemellari sono molto rari. Il piccolo viene allattato dalla madre per circa 6 mesi. Lo svezzamento inizia a tre mesi, ma, il passaggio da un’alimentazione esclusivamente a base di latte materno a una a base di alimenti solidi deve essere graduale. Lo svezzamento si rivela necessario quando la dentatura del piccolo comincia a svilupparsi e durante la suzione potrebbe causare dolore alla madre. Appena nati, i piccoli già presentano un mantello lungo e morbido, tendenzialmente di color baio. Il mantello poi, sarà cambiato durante l’autunno, in previsione dell’arrivo dell’inverno. I maschi della specie sono molto utilizzati per la produzione di muli di buona qualità, mediante l'accoppiamento con cavalle di varie razze. Non sempre l'accoppiamento tra asini e fattrici di razza equina è semplice e naturale, ma, occorre addestrare gli stalloni fin da piccoli.
L’asino di Martina Franca è famoso per la sua frugalità e rusticità. Si tratta di un animale molto robusto e resistente particolarmente adatto per gli ambienti aridi e impervi come quelli della Murgia pugliese notoriamente povera di foraggi, poiché non ha particolari esigenze alimentari ed è dotato di una notevole forza digestiva. La sua alimentazione è costituita principalmente da foraggio, anche scadente. Tra gli alimenti principali ci sono foglie e loppe di cereali, piante leguminose e in generale foraggi ricchi di cellulosa. I cereali possono essere fatti a pezzi prima di somministrarli all’asino per renderli più digeribili. Un fattore molto importante nell’alimentazione degli asini di Martina Franca è l’acqua che deve essere somministrata in grandi quantità e sempre fresca e pulita. Qualche attenzione in più richiede l’alimentazione delle femmine gravide e degli stalloni da monta. In questi casi la dieta quotidiana deve prevedere anche una razione di cereali nobili come l’avena. Le razioni devono essere proporzionate al peso dell’animale e all’attività a cui è destinato. Gli asini da soma o da traino necessitano sicuramente di un maggiore apporto calorico e proteico per riuscire a svolgere il loro lavoro. L’asino di Martina Franca è un animale molto vivace e curioso, più docile e mite rispetto alle altre razze asinine e per questo molto ricercato e allevato. Ha un carattere molto gentile e affettuoso e nonostante la nomea è un animale estremamente intelligente ed affidabile.
Gli asini di Martina Franca sono stati allevati per secoli per numerosi scopi. I maschi sono molto ricercati come stalloni da monta e le femmine per la produzione di latte. Nei secoli sono stati allevati soprattutto come animali da soma e da traino per la loro forza e la loro robustezza. Hanno lavorato al fianco degli agricoltori pugliesi per addomesticare terreni e campi impervi. Per molti secoli sono stati gli unici mezzi di trasporto dei contadini dei paesi della murgia grazie alla loro capacità di percorrere i sentieri scoscesi e pietrosi e alla loro resistenza fisica. Come stalloni vengono utilizzati per la produzione del mulo martinese che è frutto dell’incrocio con le femmine del cavallo di razza murgese. E’ stato esportato in tutto il mondo e utilizzato per migliorare altre razze asinine. Gli esemplari votati alla produzione mulattiera vengono addestrati fin da piccoli a questo scopo. I puledri vengono allontanati dagli altri asini subito dopo lo svezzamento e viene cresciuto insieme alle cavalle in modo da propiziare i futuri accoppiamenti ed evitare che l’asino si rifiutasse di montare le cavalline. Grazie alla loro statura e alla loro forza fisica sono stati da sempre utilizzati come animali da fatica. Come animali da soma e da traino sono stati molto usati durante la Grande Guerra a seguito delle truppe per il trasporto di armamenti e stoviglie. Durante la seconda guerra mondiale venivano utilizzati per attraversare gli impervi sentieri delle dolomiti e per trasportare pesi. Il latte di asina è considerato il più simile a quello umano ed è molto più leggero e digeribile di quello di mucca. Il latte di asina di Martina Franca in particolare è molto apprezzato per l’utilizzo a scopo pediatrico e per il consumo da parte delle persone intolleranti al latte o con problemi di digestione come le persone anziane. Il latte d’asina viene utilizzato anche nell’industria cosmetica per la produzione di creme e cosmetici. I ricercatori dell’università di Bari stanno effettuando uno studio per l’utilizzo del latte d’asina come sostituto del latte materno per bambini con allergie multiple. La carne di asino, infine, è molto apprezzata anche per il consumo fresco e per il confezionamento di insaccati. L'allevamento degli asini di Martina Franca non necessita di grandi attenzioni, basta un rifugio in cui ripararsi quando ne sentono il bisogno e durante la notte, un abbeveratoio contenente sempre acqua fresca e pulita e la razione quotidiana di foraggio. Grazie alla sua indole docile e mite è molto utilizzato anche per l’onoterapia soprattutto con i bambini che apprezzano la morbidezza del pelo e l’andatura lenta. Negli ultimi decenni è stata istituita l’A.N.A.M.F. ovvero l’Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo delle Murge e dell’Asino di Martina Franca, che riunisce tutti gli allevatori del settore allo scopo di tutelare la specie e promuovere iniziative volte a preservare e migliorare le razze. Purtroppo oggi l’asino di Martina Franca è una specie in via di estinzione.
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