Alimentazione bovini
Ogni allevatore che si rispetti sa che per crescere la meglio i propri animali deve garantire loro la giusta alimentazione, variata in base all'età dei singoli esemplari a alla loro attitudine. Accadrà così che vacche da ingrasso e vacche da latte abbiano un'alimentazione differente una dall'altra, per meglio ottimizzare la produzione di carne o latte e per garantire loro il giusto apporto calorico per evitare eventuali problemi di salute e ritardi nella crescita.
Tuttavia riuscire a definire la giusta alimentazione in funzione di tutte queste variabili non è sempre facile, anche perché errate razioni di cibo possono provocare stati di salute altalenanti, così come non garantire nessuna miglioria né nella produzione di latte e carne, né nella fertilità. Proprio per questo motivo, la maggior parte degli allevatori si rivolge a esperti alimentaristi animali che studiano la dieta da associare a ogni tipologia bovina presente in stalla, anche in funzione della particolare digestione che i ruminati hanno, molto differente da quella umana o da quella di tutti gli altri animali monogastrici.

I bovini, essendo animali ruminati, hanno una digestione sicuramente differente da quella di altri mammiferi, in quanto posseggono 3 prestomaci, rumine, reticolo e omaso, e uno stomaco, l'abomaso. Questa caratteristica, che possiamo riscontrare anche negli ovini e nei bufali, permette ai bovini di digerire anche la cellulosa, alimento impossibile per l'alimentazione umana, in quanto la sua assunzione non produrrebbe energia utile. I bovini, invece, hanno la possibilità di nutrirsi con foraggi (paglia, fieno, erba, ecc.) e da questi ricavare la giusta energia grazie proprio alla particolarità dei 3 prestomaci, che “scandiscono” il processo biologico e nutritivo dell'animale nell'arco delle 24 ore: infatti, in media un ruminate trascorre durante la giornata 8 ore a mangiare, 8 ore a ruminare e 8 ore a dormire e quindi a digerire. Fa eccezione solo il vitello che, essendo ancora lattante, non è ancora stato svezzato con i foraggi e quindi ha tempi diversi.
La fase di alimentazione, quindi, è molto importante per i bovini, tanto che potremmo idealmente scandirla in tre fasi:
- prima fase: durante questa prima fase l'animale mastica brevemente i foraggi riducendoli in parti piuttosto grossolane, che verranno poi ingerite e rimarranno nel rumine fino al momento della ruminazione;
- seconda fase: dopo aver mangiato a sufficienza, l'animale comincia a ruminare grazie agli alimenti che ritornano nuovamente in bocca per essere sminuzzati in parti più piccole e quindi meglio assimilabili. Una volta triturati i foraggi, il cibo viene nuovamente ingerito per passare alla fase successiva di digestione;
- terza fase: il cibo rimandato nuovamente nel rumine subisce un processo di fermentazione che può durare dalle 24 fino alle 48 ore, durante le quali i foraggi vengono attaccati dai microrganismi per poi essere trasferiti lungo i due prestomaci e, infine, nello stomaco, dove verrà completata la digestione e gli scarti eliminati attraverso l'intestino.
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I foraggi sono fondamentali nell'alimentazione bovina e ve ne sono di diversi tipi. Per foraggiere, invece, si intendono i vari tipi di pascolo dove l'animale può approvvigionarsi.
Per quanto riguarda i foraggi, la legge Italia stabilisce che le farine animali sono vietate per l'alimentazione dei bovini, mentre invece sono ammessi tutti i foraggi naturali e derivati. Ecco una lista dei più comuni foraggi utilizzati in Italia:
- Foraggi secchi: sono rappresentati da tutti i tipi di fieno essiccati parzialmente fino a ridurli ad una percentuale di acqua massima del 12 -13%. Sono alla base delle razioni alimentari di ogni allevamento bovino. Distinguiamo 3 diversi tipi di foraggi secchi:
1. fieno di prato naturale;
2. fieno di leguminose;
3. fieno bruno (tipico della pianura padana).
- Foraggi freschi: sono i foraggi che vengono utilizzati durante il periodo primaverile ed estivo, quindi da maggio fino alla fine di settembre. Fra questi distinguiamo:
1. erbe polifite;
2. graminacee;
3. mais trinciato fresco,
4. leguminose.
- Foraggi insilati: si ottengono mediante l'introduzione in silos metallici del foraggio che, al riparo dall'aria, dall'umidità e dalla luce, si trasforma e diviene ottimo per le lunghe conservazioni. Questo tipo di foraggi, però, è vietato per l'alimentazione dei bovini il cui latte viene destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano.
Oltre ai foraggi, un ruolo molto importante assumono i mangimi, purché, come già detto in precedenza, siano di estrazione naturale. Fra questi distinguiamo:
- le farine: di avena, mais e di estrazione di soia che vengono usate tutto l'anno come integratori per l'alimentazione bovina;
- i panelli: sono delle specie di focacce realizzate dall'estrazione dell'olio da specifici semi e compattato con torchi discontinui;
- gli expeller: sono delle specie di scaglie che si ottengono dall'estrazione dell'olio da semi specifici e compattato con torchi continui.
I mangimi sono una fonte molto importante di energia e proteine che va a migliorare l'alimentazione degli animali e a fornire loro energia maggiore e quindi a coprire l'intero fabbisogno quotidiano.
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