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La vacca romagnola è oggi molto diffusa nelle province di Forlì, Bologna, Ferrara, Ravenna e Pesaro, dove in passato era utilizzata come razza a duplice attitudine, molto utile soprattutto per la lavorazione dei campi. Nel tempo, però, la specifica attitudine al lavoro si è resa superflua e pertanto sono stati potenziati alcuni aspetti per una sempre maggiore produzione di carne.
Infatti, è proprio la produzione di carne che si rivela fondamentale per gli allevatori di questa razza, che ha trovato in Emilia Romagna il suo ambiente più favorevole, contraddistinto da un clima buono e da pascoli ampi. La carne si attesta, quindi, di grande qualità, con rese di macellazione che vano dal 58 al 63% per i vitelloni e dal 55 al 60% per le vacche e i buoi. La produzione di latte, invece, è piuttosto scarsa, tanto da non essere sufficiente, a volte, neanche alla lattazione del vitello.La vacca romagnola si presenta esteticamente molto massiccia e muscolosa, contraddistinta da corna lunghe a forma di lira nelle femmine e a mezza luna nei maschi. Il mantello è fromentino alla nascita, mentre nel tempo diviene grigio chiaro con qualche brizzolatura per le femmine, mentre è più scuro nel toro, con la presenza diffusa di peli scuri sul treno anteriore e sulle cosce. Inoltre, sempre per quanto riguarda i tori, questi possono avere anche la classica occhialatura intorno agli occhi.
La testa si presenta piccola e corta, con grandi occhi espressivi. La giogaia è abbastanza sviluppata, mentre gli arti sono corti e robusti, con unghioni molto duri. L'altezza al garrese è minore rispetto alle altre razze da carne italiane come la chianina e la marchigiana, ma il peso risulta comunque il medesimo.
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