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Nell’addestramento del cane, una cosa molto importante di cui tener conto è la sua discendenza dal lupo. Ciò lo rende un animale prettamente di branco (sebbene questo atteggiamento sia più sviluppato nei cani grandi che in quelli piccoli), e il primo passo che il padrone deve compiere è quello di far capire al cane il proprio ruolo di ‘subordinato’ nella gerarchia sociale. Non si tratta di un atteggiamento egoistico, poco affettuoso o irrispettoso nei confronti dell’animale; è, anzi, uno step fondamentale per avere un cane ubbidente e ben educato. L’educazione va cominciata appena il cane arriva in casa; tramite semplici accorgimenti, gli faremo capire che noi siamo il suo ‘capobranco’. Quando entriamo insieme in una stanza, assicuriamoci sempre di passare prima del cane, e non dopo di lui; stesso discorso per quando in seguito cammineremo con lui al guinzaglio: deve camminare sempre dietro di noi, mai davanti, e men che meno tirare il guinzaglio. Idem anche per i pasti: il cane dovrebbe mangiare sempre dopo il padrone. Inoltre, è opportuno evitare di stare lì a fissare il cane mentre mangia: questo in natura è un atteggiamento di deferenza, e finirebbe col confondere il cane riguardo al proprio ruolo. Altri accorgimenti sono: evitare di far salire il cane in posti rialzati, come letti e divani, non concedere mai biscottini e premi se non come ricompense a scopo educativo, e non mostrare mai debolezze o indecisioni nei suoi confronti.
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Una volta che il cane avrà ben chiaro il proprio ruolo nella gerarchia sociale, cioè quello di ‘subordinato’ rispetto a noi, siamo già un bel pezzo avanti nell’addestramento, e possiamo passare a insegnargli gli esercizi veri e propri. Le modalità dell’esercizio dipendono dal comando che stiamo cercando di insegnargli, ma vi sono comunque alcune regole generali che vanno seguite sempre. Innanzitutto, il comando deve essere breve e facilmente riconoscibile; il cane memorizza il suono più che la parola, quindi suoni troppo lunghi gli risulterebbero di difficile comprensione. Le sessioni educative dovrebbero avvenire, almeno in un primo periodo, in luoghi tranquilli e isolati; man mano che il cane diventa ubbidiente, sarà possibile spostarci anche in posti più affollati, come ad esempio parchi e strade, in cui potremo testare anche l’interazione sociale del nostro animale. La sessione di addestramento inoltre non dev’essere troppo lunga, per non stancare o annoiare l’animale, ma va ripetuta abbastanza di frequente (l’ideale sarebbe una volta al giorno), per far sì che il cane ne capisca l’importanza. Infine, armiamoci di grande pazienza e privilegiamo un atteggiamento positivo piuttosto che uno negativo. Assolutamente vietate le punizioni corporali, e così anche l’utilizzo di toni di voce alti o aggressivi: finiremmo solo col confondere e infastidire l’animale, senza ottenere assolutamente alcun risultato. Siamo pazienti se il cane non capisce subito ciò che vogliamo da lui, e continuiamo a insistere con l’esercizio: se il cane fa qualcosa di sbagliato limitiamoci ad ignorarlo, mentre invece lo incoraggeremo con coccole e piccole ricompense (piccole!) quando esegue correttamente, o almeno in maniera parzialmente corretta, l’esercizio. Se notiamo segni di stanchezza nell’animale, non insistiamo: lasciamolo riposare, ripeteremo l’esercizio il giorno successivo.
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