Micosi Cani

Cosa sono le Micosi

Con il termine micosi si indicano generalmente tutte le malattie causate da funghi (conosciuti anche con il nome di miceti). Solo un centinaio di specie fungine, delle migliaia esistenti, allo stato attuale di conoscenza, sono in grado di produrre malattia nell’uomo o in animali. Di queste specie, sono ancora di meno quelle che causano patologie evidenti negli animali e men che meno nell’uomo. Spesso si limitano a creare fastidio alla cute o a soggiornare su animali che restano per molti anni o anche per tutta la vita portatori sani.

Comunemente, comunque, le malattie da funghi sono divise in quattro gruppi a seconda del tipo di tessuto colpito. Abbiamo dunque, in base alla gravità dell’insediamento fungino:

Micosi sistemiche o profonde che primitivamente interessano gli organi interni, Micosi del sottocutaneo che interessano la pelle, il sottocutaneo e l’osso; Micosi cutanee che interessano l’epidermide, i capelli e le unghie, Micosi superficiali che interessano solo i capelli e lo stato più esterno della pelle. La micosi comunque, come patologia, è abbastanza diffusa nei cani, perché altamente contagiosa e non solo da soggetto malato a soggetto sano, ma anche attraverso veicoli non viventi come oggetti, indumenti e così via. Questo perché il fungo sopravvive senza troppi problemi anche per molto tempo e le spore prodotte dal fungo restano attive anche per anni interi, annidandosi in ogni possibile impianto o tappezzeria. Raramente una micosi è mortale, se lo diventa, è perché scatena ulteriori disturbi e patologie che poi andranno seguite e curate assieme ad essa.

Micosi

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Micosi Superficiali

Le micosi superficiali sono anche chiamate dermatofitosi. Si tratta di patologie infettive piuttosto contagiose che attaccano i peli dell’animale, il suo strato corneo, e le sue unghie. Sono provocate da funghi detti dermatofiti , che appartengono principalmente ai generi Microsporum, Trichophyton ed Epidermophyton. Il primo fungo, è il principale colpevole delle micosi non solo dei cani ma anche dei gatti e dei conigli con il 49% dei casi totali. Non solo gli animali possono trasmettere funghi all’uomo, le dermatofitosi dell’uomo possono rischiare addirittura di essere trasmesse dal proprietario (che fa da portatore sano) all’animale. Questa malattia si presenta con lesioni cutanee, aree alopeciche (prive di pelo), spesso con molto prurito e pustole, che si distribuiscono a chiazze localizzate o, a volte, su tutto il corpo comprese le estremità degli arti inferiori e superiori e il capo. Nella patologia al primo stadio si tratta di un puntino o un cerchietto rosso, che mano mano, con l’avanzare del ciclo patologico si allarga verso l’esterno. La micosi, per quanto più fastidiosa che realmente pericolosa, richiede un tempestivo intervento da parte del Veterinario, il quale provvederà in tempi ristretti a stilare una diagnosi accurata e scongiurerà il rischio di confondere tale malattia con altre. Questo è necessario perché permette una cura specifica del problema. Dunque è fondamentale rivolgersi al proprio veterinario il prima possibile, qualora si individuasse nel proprio cane una o più lesioni cutanee non riconducibili a traumi da livido o graffio. Bisogna immediatamente isolare il cane malato in un luogo che si può facilmente pulire ed igienizzare completamente, disinfettando costantemente l’ambiente con candeggina non diluita o formalina all'1%. In casi di lesioni da micosi è importante continuare a mantenere una corretta pulizia del pelo e della pelle del cane malato, facendo ovviamente particolare attenzione nel pettinarlo, in modo da non peggiorare e traumatizzare la cute già compromessa. Se la malattia colpisce un cane a pelo lungo la soluzione temporaneamente migliore per agevolare una rapida ripresa e guarigione della cute è la tosatura. Si consiglia inoltre di sostituire o disinfettare a fondo, tutte le possibili fonti di contagio (per esempio: cucce, tappeti, coperte...) e disinfestare con cura i veicoli dove l'animale ha eventualmente viaggiato. Soltanto quando l’esame di coltura del pelo risulta completamente negativo possiamo avere la certezza che il nostro amato cane sia definitivamente guarito dalla micosi.

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Micosi Profonde

Le micosi profonde compromettono uno o più organi interni. Sono in grado, se non fermate in tempo, di provocare ulcerazioni alle mucose e formazione di granulomi, di noduli e di ascessi ai polmoni, cervello, fegato, milza, o anche alle ossa. Precipitazioni cliniche del genere avvengono quando il micete riesce a raggiungere ed a stabilirmi nel tessuto cellulare degli organi interni. A differenza delle micosi esterne, molto contagiose ma poco pericolose, le micosi profonde diventano un problema più grave restando nel complesso abbastanza poco contagiose. Anche se principalmente interessano il cane adulto, questo tipo di patologie può avere anche decorso mortale. Il livello di predisposizione al micete aumenta esponenzialmente in soggetti stressati, con difese immunitarie compromesse da lunghe terapie con antibiotici e cortisonici o convalescenza a seguito di interventi. La possibilità di trasmissione di Micosi interne dai cani all’uomo è in questo caso esiste solo a livello teorico. Queste micosi sono molto pericolose non solo, perché implicano apparati e strutture delicate ma anche perché, attraverso il circolo sanguigno, possono raggiungere altri organi facendo scaturire patologie gravi e difficilmente curabili.


Tigna

Questa patologia è tra quelle più temute in generale, perché il rischio di contagio per l’uomo è davvero molto alto. Anche questa malattia, che in effetti è anche la più diffusa tra le forme micotiche, è inoculata da dermatofiti, parassiti degli animali e dell'uomo che attecchiscono e si stanziano sulle cellule epiteliali (pelle, pelo e unghie).

I principali agenti a cui è dovuta la Tigna sono “ Microsporum” e “Tricophyton”, che colpiscono in particolar modo i cani giovani e gli adulti immunodepressi. La patologia si presenta con una lesione abbastanza tipica, di forma circolare che tende a convergere verso un punto centrale e che può arrivare a compromettere gran parte della pelle del cane. Le parti infette prima perdono pelo poi cominciano ad ospitare intere aree ricoperte di pustole che possono produrre e lasciar fuoriuscire materiale liquido untuoso.

La diagnosi si basa sia sullo studio delle caratteristiche delle lesioni sia su metodi diagnostici ambulatoriali (come test ed esami di altro tipo), come l'osservazione delle lesioni alla lampada di Wood o la coltura delle spore del fungo incriminato in particolari terreni. La tigna è sicuramente una malattie che dura poco e può guarire anche spontaneamente nei cani sani, ma ciò non toglie che sia necessario curare bene i cani affetti da questa tipica forma di micosi, in modo da arginare il contagio verso altri animali, evitare una contaminazione ambientale e permettere una pronta e veloce guarigione per il nostro caro amico cane.


Aspergillosi

L’aspergillosi è un’infezione micotica causata da una specie di fungo appartenente al tipo Aspergillus, da cui prende il nome. Essa colpisce soprattutto le cavità nasali e le vie respiratorie. Non mancano esempi di aspergillosi che compromettono tutto il corpo del cane con risvolti anche gravi. L’aspergillosi nasale è invece una forma patologica localizzata che compromette naso, orecchie e seni paranasali, ed è di solito causata dal fungo Aspergillus fumigatus. Nei cani con nasi medio-lunghi è stata riscontrata un’alta probabilità di ammalarsi di aspergillosi nasale. I pastori tedeschi, per esempio, sono i più soggetti a questa infezione micotica rispetto ad altre razze. Razze dal naso corto o schiacciato, tipo i carlini, bulldog e i pechinesi incorrono invece in pochi rischi. Una precedente malattia dei tessuti nasali non curata completamente o una terapia antibiotica prolungata predispone alle infezioni nasali. Come avviene per altro tipo di Micosi, i soggetti debilitati da lunghe terapie riabilitative, o interventi, o stress che abbiano indebolito il sistema immunitario (affezione da diabete o chemioterapia) sono maggiormente predisposti alla diffusione della malattia. Non esiste tra i cani un’età più vincolata di altra per contrarre questa patologia, ma studi clinici hanno rivelato che il quaranta per cento dei casi trattati è riscontrabile in soggetti di età inferiore ai tre anni e il sessanta per cento dei restanti, ha età minore di sette anni. La rilevanza delle problematiche che l’aspergillosi comporta sull’organismo del cane varia in base alla sua localizzazione, nello specifico varia molto se si limita alla sola cavità nasale, o sia sparsa su tutto il corpo. Molte infezioni nasali riescono ad essere debellate con successo, sono per lo più le infezioni diffuse a livello generale sull’organismo del cane quelle a precipitare rivelandosi potenzialmente letali per i soggetti che le contraggono. I sintomi più comuni dell’aspergillosi sono: presenza di ferite aperte intorno alle narici, dolore o solo fastidio localizzato sul viso, pus o sangue vivo che fuoriesce dallo scolo nasale.

L’Aspergillosi nasale può essere una patologia che crea qualche difficoltà nella diagnosi, si utilizzano molti tipi di indagini diagnostiche differenti perché nessun singolo esame può da solo confermare con assoluta certezza una corretta diagnosi.


Diagnosticare le Micosi

I test da eseguire complessivamente per ottenere una diagnosi precisa e veritiera sono solitamente l’esame colturale dello scolo nasale ed il tampone nasale, con la speranza che la colonia di funghi responsabili non sia localizzata nel profondo dei turbinati etmoidali (che sono gli spazi cavi interni) o nei seni frontali. Nella diagnosi di micosi vanno esaminati poi diversi elementi: la storia clinica del soggetto malato, lo studio della distribuzione e della frequenza con cui si presenta la malattia, l’eventuale presenza di fattori che predispongono all’infezione stessa (come lo stato di debilitazione generale o trascorsi episodi patologici), ed infine lo stato fisiologico del cane da trattare. Ci si accerta, durante la visita veterinaria, anche dei segnali clinici. In particolare si osserva la comparsa di lesioni cutanee tondeggianti, che sembrano eritemi e si squamano facilmente, l’assenza localizzata e la perdita diffusa di pelo, accompagnata eventualmente da prurito. Infine, a corredo del tutto, è utile un esame della lesione tramite lampada di wood. Questa è una sorgente luminosa che emana raggi ultravioletti e che si utilizza sulle lesioni qualora non siano ancora state trattate con medicinali o disinfettanti. Tutto il materiale ricavato da questi esami deve essere aggiunto ai risultati dell’esame al microscopio del materiale prelevato dalla cute infetta, e da quelli provenienti dall’esame colturale mediante utilizzo di terreni che permettono la coltivazione del fungo e quindi anche l’identificazione microscopica. Di importanza fondamentale per quanto riguarda gli ultimi due esami è il corretto prelievo il materiale da analizzare: è prevista l’asportazione, con bisturi sterile, di una minuscola area periferica alla lesione non ancora trattata. Per una sterilizzazione dell’area da asportare normalmente il veterinario utilizza alcool denaturato, poi stacca parte del pelo e della cute incrostata e ne preleva il materiale necessario all’osservazione o alla coltura.

I tempi previsti per ottenere dunque una diagnosi completa e sicura, alla luce di tutti i punti elencati, non è mai inferiore ai cinque – dieci giorni.


Precauzioni e Terapie

Per quanto possa sembrare scontato, non è sempre facile accorgersi se il nostro cane sia più debole rispetto al suo solito. Solitamente anzi, il suo “stare buono” ci dà sollievo invece che preoccuparci. Una buona precauzione per evitare problemi legati alle micosi, ma che in fondo si rivela ottima per contrastare e prevenire ogni tipo di malanno, è di fare particolare attenzione all’alimentazione del nostro cane. Sono sconsigliati cibi di bassa qualità così come quelli troppo ricchi di zuccheri o sostanze chimiche (coloranti e conservanti in primis). L?aggiunta di un 1/4 di cucchiaino di olio di lino una volta al giorno può essere un buon metodo preventivo. Se poi ci accorgiamo che il nostro beniamino probabilmente ha contratto la micosi da pochissimo tempo possiamo tentare di arginare sin dall’inizio il problema tagliando il pelo intorno all’area infetta e “medicare” la cute con olio essenziale di eucalipto e timo. Un altro primo rimedio naturale consiste nel picchiettare la cute lesa con tre gocce di malaleuca insieme ad un cucchiaino di shampoo neutro mescolato con shampoo per animali. Per evitare di far ulteriori danni comunque la soluzione migliore è quella di correre dal proprio veterinario, anche perché ad ogni micosi corrisponde una cura specifica e solo il medico può prescrivere quella esatta per il nostro caso. Ecco perché non sempre una cura, magari ricordata da una volta precedente, è valida alla stessa maniera. Inoltre deve preoccupare ed allarmare il fatto che, come abbiamo visto, non sempre le micosi si limitano alla cute, ma possono intaccare anche gli organi interni, ed in questo caso il proprietario per quanto attento al proprio cane, non è in grado di accorgersene.

La terapia prescritta per la micosi del cane può essere topica o sistemica. Si dice topica quando il medicamento indicato dal veterinario si applica direttamente sulla parte malata con lozioni, impacchi o pomate. Nelle micosi localizzate del cane può essere sufficiente utilizzare solo questa terapia, con l’utilizzo di prodotti a base di itraconazolo, ketoconazolo, enilconazolo e miconazolo. La terapia sistemica invece riguarda invece l’interazione tra cane e padrone, e può essere vista, in soldoni come una terapia affettiva-psicologica. Il veterinario la prescrive quando il trattamento topico da solo non basta. A questi due accorgimenti possono aggiungersi altre terapia farmacologiche (laddove necessario) e l’integrazione alimentare. La terapia socio-affettiva non è da sottovalutare in un cane malato perché è l’unica che gli permette di tornare ad essere vispo e attento come prima della patologia e di ricucire il rapporto di stima e fiducia con il proprio padrone che, purtroppo, durante la malattia, rischia di esser visto dal cane come un nemico, dovendo trattare e toccare le parti lesionate e doloranti e dovendo somministrare, spesso con la forza, i medicamenti.


Micosi Cani: Malattie della pelle nei cani

cane malato Come abbiamo visto sono numerose le malattie che possono colpire la pelle dei nostri amici a quattro zampe. Dalle più innocue alle più complicate, è comunque molto importante saperle riconoscere immediatamente per poterle curare in modo più efficace. Se vengono trascurate, infatti, possono portare a complicazioni che talvolta sono letali per il nostro cane. Ecco allora una breve sintesi delle malattie più comuni:

- Dermatiti: prodotte da piccole infezioni di origine batterica, si presenta solitamente con piccoli foruncoli o con ulcere. Il cane affetto da dermatite appare più spento e si gratta con maggiore frequenza. E' bene rivolgersi al veterinario che, a seconda del tipo di dermatite, prescriverà un farmaco adeguato.

- Micosi: anch'esse infezioni, ma questa volta causate da funghi. Osservando il cane, si può notare che presenta zone senza pelo oppure squamose. Bisogna iniziare molto presto la terapia, se viene confermata la diagnosi da un esperto, perchè può essere trasmessa anche all'uomo. In questo caso la cura prevede un trattamento locale con farmaci antifungini. E' molto importante prestare attenzione anche alle prevenzione, per evitare ulteriori trasmissioni.

- Rogna: di origine parassitaria, provoca molto prurito al cane che, a causa di esso, si provoca lesioni anche profonde. La terapia, che deve essere prescritta da un veterinario, prevede per bagni medicamentosi e di una pulizia dei luoghi di vita del cane con prodotti disinfettanti.

- Tumori della pelle: rappresentano la patologia meno frequente ma più grave per i cani. Possono essere di vario tipo, ma, una volta diagnosticata la malattia devono essere asportati. I tumori maligni, come nell'uomo, vanno trattati con cure chemioterapiche.



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