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Essa è provocata dall’Acaro conosciuto dai medici come Sarcoptes scabiei. Questo parassita si rintana e vive in gallerie scavate appena sotto il tessuto cutaneo della testa, del collo e delle spalle dei cani, ha forma rotonda con zampe poco sporgenti e della lunghezza di mezzo millimetro. La sua peculiarità è rappresentata dalle moltissime pieghe trasversali e dalle scaglie triangolari presenti sul dorso, caratteristiche che nessun altro acaro possiede, per questo motivo al microscopio viene riconosciuto immediatamente dal veterinario e con lui, viene diagnosticata senza dubbio la patologia. Questo acaro è particolarmente prolifico se non distrutto in tempi brevi, perché la femmina del parassita depone le uova sotto pelle al cane e queste, schiudendosi dopo al massimo 5 giorni dalla deposizione, danno vita a larve che diventano adulti cibandosi del liquido dei tessuti danneggiati del cane infetto. L’infezione avviene sempre per contagio da cane a cane, soprattutto con il contatto di orecchie, muso e gomiti. Questa infezione provoca un prurito talmente fastidioso che il cane a furia di sfregarsi e grattarsi si procura lacerazioni che altrimenti, con il solo decorso della malattia non avrebbe. E’ possibile accorgersi dell’incorrere della patologia anche perché il cane sembra avere più fame, o avverte evidenti nervosismo e disagio, oltre all’arrossamento della pelle dei gomiti, intorno alle labbra, e la presenza di pustole e qualche crosta, senza che abbia strusciato su oggetti e muri. Sembra che i cani con pecche immunitarie congenite siano più predisposti al contagio e, in molti casi, anche in seguito ad una guarigione completa possono presentarsi delle ricadute, per cui un controllo periodico può servire a prevenire “recidive”.
La rogna sarcoptica del cane si può curare in diversi modi, a seconda della gravità: se le lesioni non sono troppo estese si può provare con dei bagni di Amitraz; se ci sono lesioni più estese si può usare (sempre dopo aver interpellato il veterinario) l'applicazione di prodotti come lo Stronghold o l'Advocate. Attenzione a questi prodotti perché, anche se sono efficaci, spesso provocano reazioni allergiche alla cute già sensibile. Neo Foractil Spray Spray Conigli Prezzo: in offerta su Amazon a: 7,84€ (Risparmi 2,72€) |
Questo tipo di rogna è provocato dall'acaro "Demodex Canis" che colonizza i follicoli del pelo e trasmette al loro interno batteri patogeni. Nell’uomo e nei cani di forte e sana costituzione la malattia non è altamente contagiosa. Per questo motivo è un patologia differente, in un certo senso, da tutte le altre: è davvero raro che venga trasmessa all’uomo o ad altri animali che vengono vivono vicini al cane infettato. L’acaro che la provoca si localizza, oltre che dentro i follicoli piliferi, a volte, anche nelle ghiandole che producnono il sebo sulla pelle. Anche lo stesso parassita che la provoca non ha l’aspetto degli acari comuni della rogna, invece che essere di forma tondeggiante infatti, al microscopio invece i demodex sono somiglianti a vermetti allungati, con le zampe minuscole simili a quelle del millepiedi. Questo tipo di parassita è talmente debole che un cane può averne addosso ed esserne in qualche modo “portatore sano”, e fino a che non sarà debilitato o sottoposto ad una serie di forti stress è probabile che non risenta in alcun modo dell’azione dell’acaro in questione. Dunque il consiglio è di stare molto attenti al proprio cane portatore se per esempio ha subito una patologia che ne ha minato per qualche tempo la costituzione o se è convalescente da qualche tipo di intervento.
Esistono due tipi per la rogna rossa: la rogna localizzata e la rogna generalizzata. Nella prima si notano zone ad estensione variabile della cute infettata, le zone più colpite sono l’area intorno alle labbra e agli arti, ed in genere sono forme lievi che possono guarire facilmente. Nella seconda le zone infette riguardano tutto il corpo, le zone ferite ci appaiono alopeciche ed molto arrossate, con desquamazione della cute e può esistere prurito più o meno intenso. Talora la situazione viene complicata da infezioni batteriche complementari, visto che le lesioni, essendo in pratica micro ferite aperte, possono essere contaminate facilmente da microrganismi. In caso questo avvenga la ferita produce fistole e croste, pus e pustole, rendendo sempre più lenta e lunga la guarigione completa. Questa condizione può pesare sul cane anche per tutta la vita visto che è a rischio di diventare e rimanere malato cronico. Ecco perché la forma generalizzata è più fastidiosa e, in un certo senso, più grave, in quanto se la si scongiura evitando la morte al proprio cane, non è raro che il povero animale ricada ciclicamente nella patologia con recidive più o meno intense.La patologia può evolversi in altri due modi:
-Cheyletiellosi: causata dall'acaro "Cheyletiella”, coglie i gatti che stanziano in ambienti in cui non v’è una pulizia regolare. E’ riconoscibile dalla presenza di crosticine diffuse su tutto il corpo dell’animale, il pelo che perde l’aspetto sano sembrando unto, desquamazione e successivo prurito ed inasprimento. Questo tipo di rogna si combatte efficacemente con una buona serie di bagni, accompagnati da spray e polvere antiparassitaria. Ottime pure le spugnature.-Rogna Otodettica (conosciuta anche comunemente come Rogna dell'orecchio): provocata da un particolare tipo di acaro che si chiama Otodectes Cynotis e che le dà il nome. Infierisce sulla parte interna dell'orecchio e sui padiglioni auricolari, il parassita in questo caso si nutre di cellule morte e siero.Diagnosticare la rogna è senz’altro molto semplice, visto che basta osservare il pelo e la cute del proprio cane. Il veterinario, una volta contattato, visualizzerà il parassita presente al microscopio, e decreterà la tipologia della patologia in atto e, di conseguenza, in base alle possibili inclinazioni genetiche e all’anamnesi generale dell’animale, la terapia da adottare. Il materiale da visualizzare al microscopio si ottiene grattando un po’ di cute o estirpando una minima quantità di pelo alla radice. Se la visualizzazione al microscopio non dovesse bastare si opta per la biopsia, che rileva non solo i parassiti adulti ma anche ogni minima traccia di larve o uova.
Quando si tratta di rogna localizzata la soluzione più efficace è il trattamento con soluzioni acaricide , che vanno somministrate sulla parte lesa in maniera continuativa, fino alla completa scomparsa degli acari. Questa condizione viene rivelata dagli esami del veterinario, e solitamente anche a seguito di un esame negativo si continua la terapia fino alla conferma che pure il secondo non risulti positivo. Quando la rogna è stata profonda ed ha portato a lesioni e ferite di vario tipo e gravità, si procederà ad accompagnare agli acaricidi anche il trattamento della parte lesa, con una accurata pulizia e l’uso di antibiotici.
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