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Esistono due tipi di zecche, uno piccolissimo, di circa due millimetri di colore violaceo, più raro, che si attacca negli spazi interdigitali, e sui bordi delle orecchie e un secondo di circa un centimetro di colore rosso-marrone scuro, quasi nero per i maschi e grigio per le femmine, molto più comuni che si trovano generalmente durante i mesi estivi.
Le zecche sono parassiti in un certo senso molto pericolosi, perché trasmettono patologie a volte mortali. Si riconoscono anche ad occhio nudo sul cane, soprattutto quando hanno mangiato, dato che come abbiamo visto il loro volume aumenta considerevolmente. Sono animaletti con otto zampe, che si attaccano alla cute del cane, soprattutto sulle orecchie, sul collo, sulle zampe e tra le dita delle zampe. La zecca, maschio o femmina che sia, si attacca con il suo apparato orale, e sembra che quasi vi si infili con tutto il corpo. L’habitat preferito di questo parassita è costituito da boschi,cespugli e campi erbosi. Per loro i prati sono molto comodi perché riescono a salire e restare sui fili d’erba fino a quando non hanno l’occasione di saltare sul corpo di un cane di passaggio. Non attaccano soltanto i cani, anche molti altri animali domestici, e anche l’uomo. La zecca è molto efficiente nella sua prima stagione calda della sua vita. Se poi la primavera successiva trova il modo di attaccarsi un altro ospite continua il suo ciclo vitale, in caso contrario muore. Dunque quando si ritorna da lunghe passeggiate o scampagnate, è bene che prestiamo una notevole attenzione al manto del nostro cane. Una osservazione accurata ci permetterà di vedere, e togliere, anche le zecche che ancora non hanno avuto il tempo, ed il piacere, di succhiare il sangue e diventare grassoccie. Non è consigliabile, se ci accorgiamo che ve ne sono, staccare le zecche dal cane con una pinzetta o con le dita. Rischiamo infatti di dividere il corpo dal rostro, che resta conficcato così ancora nella pelle, dando vita spesso a infezioni. La soluzione migliore è lasciare cadere su di essa dell’olio o qualche goccia di petrolio, e l’animale si stacca da solo. Una volta lontano dal nostro animale sarà necessario dargli fuoco con un accendino per distruggerlo. Zecche del genere Rhipicephalus sono le più conosciute per la loro tenacia verso i cani: possono trasmettere babesie e la rickettsia, che è poi l’agente patogeno che inocula la febbre bottonosa.La febbre bottonosa è una malattia benigna, caratterizzata dalla presenza di eruzioni cutanee simili ad eritemi, a volte può cronicizzarsi provocando diverse complicanze. Se non v’è stata una diagnosi precoce ed esatta, gli esiti della malattia possono arrivare ad essere fatali. La patologia si scatena con più frequenza nei mesi primaverili-estivi, perché sono quelli in cui la zecca che la causa ha la sua massima attività. In Italia si stima che siano stati infestati da zecche un 40 per cento dei cani. Il rischio di infezione per l'uomo è, seppure possibile, quasi nullo. La maggior parte delle zecche che interessano il cane, compresa quella della febbre bottonosa, gradisce maggiormente il sangue dell’animale dispetto a quello degli esseri umani, questo significa che l'uomo rappresenta per loro solo l'ultima risorsa disponibile. I sintomi nell’uomo della puntura da zecca, qualora non dovessimo averla vista sul nostro corpo, comprendono febbre alta, mal di testa, forti dolori muscolari e articolari, chiazze rosse sulla pelle, simili a piccoli bottoni. Ocucan Detergente Oculare con Acido Ialuronico, Cura degli Occhi Cani e Gatti - 100 ml Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,5€ |
Se non abbiamo a disposizione del petrolio o dell’olio sintetico, possiamo provare a staccare le zecche dal nostro cane on una pinzetta, ma stando attenti ad utilizzare questi piccoli accorgimenti: appoggiamo su di esse un batuffolo di cotone inzuppato di alcool o di etere etilico, poi con la pinzetta da ciglia afferriamo delicatamente la zecca, nel punto più vicino possibile alla sua attaccatura alla pelle del cane e tiriamo con una leggera trazione verso l'esterno. Dobbiamo fare molta attenzione a non spezzare il corpo della zecca in modo che non rimanga intatto il rostro attaccato alla pelle del cane. La zecca maschio in genere si stacca immediatamente, la femmina richiede più pazienza. Una volta estratta, come anticipato, la zecca non va buttata per terra e schiacciata, perché lo schiacciamento non impedisce ad eventuali uova di proseguire il ciclo di vita. Per questo, anche se sembra schifoso o crudele, l’animaletto staccato va bruciato o immerso nell'alcool. Per evitare che il nostro cane abbia a che fare con questi fastidiosi parassiti esterni, in commercio esistono shampoo, lozioni e collari impregnati con insetticidi da utilizzare direttamente sui cani. Per proteggere l’ambiente casalingo e i giardini privati si possono utilizzare insetticidi ad azione residuale, invece negli spazi aperti come i campi, è sufficiente spesso falciatura dell’erba e l’eventuale recinzione dell’area interessata all’infestazione di zecche.
Tornando al cane, ormai il veterinario consiglia sempre più spesso lozioni a protezione continua. Si utilizzano una volta ogni 6-8 mesi e restano attivi costantemente. La somministrazione di questi prodotti può essere fatta sul cane anche direttamente dal proprietario che provvederà ad utilizzare guanti adatti ed a frizionare il prodotto sulla cute anche contro pelo. Se è vero che il periodo di maggiore attività delle zecche comprende i mesi caldi e la bella stagione, è anche vero che non si deve mai abbandonare la guardia e pensare che il nostro cane sia al sicuro in inverno o autunno, soprattutto se abituato a passeggiare nei parchi o a frequentare altri cani.
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