mangime gatti
Quando si tratta di nutrire il nostro piccolo felino, la preoccupazione di ogni buon padrone è quella di dargli alimenti che siano sani e controllati. Una delle opzioni per essere sicuri al 100% della qualità di ciò che il nostro micio mangia, è quella dell’alimentazione casalinga. Ciò non significa certo dar da mangiare al gatto i nostri avanzi, ma anzi significa cucinare appositamente i suoi pasti, avendo cura di soddisfare tutti i suoi bisogni nutrizionali. La dieta di un felino dovrebbe essere composta di proteine, carboidrati, verdure e grassi; le proteine devono essere in quantità molto maggiori rispetto agli altri nutrienti, poiché il gatto in natura è un animale carnivoro. La dieta casalinga, però, a differenza di quanto si possa pensare, non è consigliata né dai veterinari né dal senso comune: è facilissimo infatti incorrere in squilibri nutrizionali, e, se si protrae un tipo di dieta errato per troppo tempo, le conseguenze possono essere davvero gravi. In ogni caso, se decidiamo di fare questo tipo di scelta, facciamoci seguire da un veterinario competente passo passo, sia nello stilare la dieta settimanale, sia in qualsiasi eventuale problema si manifesti nell’animale. Ci sono comunque degli alimenti assolutamente vietati per i gatti, sia nell’ambito di una dieta fai da te, sia quando si tratta di semplici spuntini extra pasto (che comunque andrebbero evitati il più possibile). Il gatto non deve mangiare cioccolato né dolciumi, così come pure alimenti ricchi di sale; vietati anche, ma è quasi superfluo dirlo, alcool e caffeina. Pericolosissime poi sono le ossa di piccoli animali o le lische di pesce, poiché possono facilmente causare danni, ostruzioni e lacerazioni all’apparato digerente. Da evitare anche aglio, cipolla, funghi, agrumi, tutti alimenti potenzialmente tossici per Micio. Dargli ogni tanto cibo per cani o scatolette per consumo umano è consentito, in mancanza del suo cibo solito, ma non deve diventare un’abitudine, o alla lunga causerebbe scompensi e malnutrizione. Infine, un’ultima cosa va detta sul latte: contrariamente a quanto si creda, non è un alimento adatto ai gatti. La maggior parte dei gatti adulti, infatti, non è in possesso dell’enzima lattasi (che si occupa della scissione del lattosio), e quindi incontra grossi problemi nel digerire latte e derivati.
Tirando le somme, quindi, si può dire che la dieta casalinga ha più contro che pro: richiede un grosso investimento di tempo e denaro, e rischia facilmente di mettere a repentaglio la salute del nostro animale. Ma niente paura: in commercio, infatti, è possibile trovare tantissimi mangimi industriali di ottima qualità, che non fanno male al nostro gatto e gli assicurano tutto il nutrimento di cui ha bisogno. I mangimi industriali si dividono in secchi e umidi. Il cibo secco sono i classici croccantini: hanno il vantaggio di essere ottimi per la dentatura e l’igiene orale del gatto, e inoltre si conservano molto a lungo dopo l’apertura. Lo svantaggio è che sono poco appetibili per l’animale, e che sono sconsigliati in caso di alcune patologie alle vie urinarie (in caso di dubbi al riguardo consultiamo il veterinario). Il cibo umido invece è il cosiddetto scatolame, e quindi paté e bocconcini. E’ una tipologia di cibo molto appetibile per Micio, poiché più profumato e simile al cibo fresco, ma si deteriora rapidamente una volta aperto. Le scatolette aperte vanno conservate in frigo e consumate entro breve (attenzione però a dare al gatto sempre mangime a temperatura ambiente, mai freddo di frigo). Le dosi consigliate, a seconda del peso del gatto, sono riportate stesso sulle scatolette o sulla busta di croccantini: possiamo anche unire i pregi di cibo secco e umido, optando per una dieta mista che preveda entrambi.
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La scelta del mangime è uno step importante, certo, ma lo è anche servire il mangime nel modo giusto. I gatti, infatti, hanno qualche vizietto in più rispetto ai cani, e potrebbero facilmente snobbare del cibo servito in modo non appropriato. Innanzitutto, la ciotola non va messa mai vicino alla lettiera: del resto, chi di noi vorrebbe mangiare nello stesso luogo in cui fa i bisognini? Poi dovrebbe essere preferibilmente di ceramica o di metallo. Meglio evitare le ciotole di plastica, che, sebbene a noi sembrino inodori, spesso hanno una puzza che infastidisce il raffinato olfatto felino. Stesso discorso vale anche per i residui di pasti precedenti: sciacquiamoli via, in modo che non creino odori fastidiosi, ma avendo cura di utilizzare soltanto acqua e di evitare invece detersivi profumati. Infine, un ultimo appunto va fatto per quanto riguarda la frequenza dei pasti. Si sente spesso dire che in natura i gatti mangino poco e spesso, il che è vero; questa abitudine però non sempre va bene per i gatti di casa, che, avendo cibo sempre a disposizione e muovendosi poco, rischiano facilmente di andare in sovrappeso. Un gatto adulto può anche tranquillamente mangiare solo due volte al giorno.
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