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Gatti domestici: cure e consigli

Quando si parla di animali domestici, pensiamo istintivamente ai cani: eppure, molte persone che vivono in case provviste di giardino, o anche in appartamento, scelgono di adottare invece una compagnia felina. Anche i gatti si rivelano ottimi animali da compagnia, e sono anche relativamente più facili da gestire rispetto ai cani, in quanto per natura più indipendenti: ciò non vuol dire però che i gatti non soffrano di solitudine e non abbiano bisogno del contatto umano. Se passiamo troppo tempo fuori casa, sarebbe comunque meglio abbandonare del tutto l’idea di prendere un animale, dato che probabilmente non saremo in grado di provvedere ai suoi bisogni.

I gatti sono spesso descritti come opportunisti e distaccati, ma chi ne possiede uno sa bene che non è così. Si tratta di animali sicuramente meno ‘servili’ rispetto ai cani, e più solitari: eppure, i gatti hanno un’eleganza intrinseca senza pari, e si legano comunque moltissimo agli umani di casa. Sono animali misteriosi, che palesano poco le proprie emozioni, ma che hanno sicuramente tanto da dare a chi impara a comprendere il loro linguaggio.

A favore dei gatti, va anche detto che sono animali piuttosto semplici da gestire, anche più dei cani (un esempio fra tutti è l’igiene: i felini sono puliti, e provvedono da soli alla propria toelettatura). Se decidiamo di prenderne uno, occupiamoci innanzitutto degli acquisti basilari: sarà necessaria una cuccia, che andremo a porre in un punto della casa non troppo ventilato, e da cui il gatto possa avere una buona visuale di ciò che gli succede intorno. E’ probabile che comunque, una volta che si sarà ambientato, il gatto finisca per ‘snobbare’ la cuccia e scegliersi qualche altro posto per dormire, magari il divano, il nostro letto, o quel cuscino che ci piace tanto.

Basilari sono anche le ciotole, una per l’acqua, una per il cibo umido e una per i croccantini; assicuriamoci di tenerle pulite, e possibilmente lontane dalla lettiera.

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La lettiera

lettiera Acquistiamo anche delle spazzole per coccolare il pelo del nostro micio, e dei giochini appositi per farlo divertire. Può essere utile anche munirsi di un tiragraffi (anche un pezzo di tronco va benissimo), per permettere al gatto di affilarsi gli artigli e cercare di salvare la mobilia.

Di fondamentale importanza, infine, è la lettiera.

L’invenzione della lettiera si fa risalire alla fine degli anni 40, ad opera di un americano del Minnesota, ed è al giorno d’oggi uno degli accessori fondamentali per chiunque voglia tenere un gatto in casa.

In commercio esistono cassettine di diverso tipo, sia aperte, sia chiuse e dotate di filtri antiodore. Se teniamo la lettiera sul balcone (cosa comunque sconsigliata nei mesi invernali, o se il gatto è troppo piccolo, poiché gli sbalzi di temperatura potrebbero essere dannosi), va benissimo una lettiera aperta: a tale scopo possiamo anche utilizzare una semplice cassettina di plastica, purché sia abbastanza ampia.

Se invece la teniamo in casa, è meglio optare per una lettiera chiusa, così da ridurre al minimo il rischio di cattivi odori.

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Scegliere il tipo di lettiera

lettieraUna volta sistemata la cassettina, il passo successivo è la scelta della lettiera vera e propria, ovvero della sabbietta che andremo a mettere al suo interno. Evitiamo di utilizzare ciò che capita (sabbia, segatura e simili), e affidiamoci invece alle numerose lettiere apposite in commercio; non esiste la lettiera universalmente perfetta, sta a noi provarne più di una e vedere con quale ci troviamo meglio, e quale è più apprezzata dal nostro micio.

I tipi principali di lettiere sono:

- Lettiere normali: sono le più economiche e le più semplici da trovare, ma hanno l’inconveniente di essere complicate da pulire. Spesso infatti è difficile circoscrivere la parte sporca, e questo porta a doverle cambiare completamente tutti i giorni;

- Lettiere profumate: utili per coprire i cattivi odori, sono comunque in linea di massima sconsigliate, perché la profumazione il più delle volte infastidisce il gatto e lo porta a sporcare fuori;

- Lettiere agglomerabili: più costose di quelle normali, risultano però alla lunga più convenienti. La parte sporca, infatti, va a formare una sorta di ‘pallina’ facilmente eliminabile, riducendo al minimo gli sprechi;

- Lettiere naturali: costituite da trinciati naturali, sono comode perché possono essere semplicemente gettate nel wc, ma devono essere sostituite tutti i giorni e spesso non sono particolarmente gradite ai gatti.


Pulizia della lettiera

lettiera La corretta pulizia della lettiera è fondamentale, se vogliamo che il nostro gatto la utilizzi (e che la nostra casa non puzzi perennemente di pipì).

La frequenza della pulizia dipende dal tipo di sabbia utilizzata: in linea di massima, le lettiere normali vanno cambiate anche una volta al giorno, mentre quelle agglomeranti vanno sostituite totalmente una volta a settimana, avendo cura di eliminare però ogni giorno, con una palettina, i rifiuti solidi e le palline di sabbietta sporca.

Una volta gettati rifiuti organici e sabbia negli appositi contenitori, puliamo la cassettina con un goccio di detersivo (va bene quello per i piatti; assolutamente da evitare invece l’ammoniaca, che potrebbe essere dannosa per il micio). Raschiamo bene dal fondo qualsiasi residuo di sporco con una spugnetta.

Terminata l’operazione, asciughiamo la cassettina e riempiamola circa fino a metà di sabbietta pulita.

Educare il gatto all’utilizzo della lettiera

Si è già detto che i gatti sono animali molto puliti, nonché piuttosto abitudinari: questo semplifica le cose, rendendoli naturalmente predisposti all’utilizzo della lettiera.

Appena portiamo il micio a casa, mostriamogli tutti gli spazi che lo riguarderanno più da vicino, e quindi la cuccia, le ciotole, e ovviamente la lettiera. Appoggiamolo delicatamente sulla lettiera, e muoviamogli le zampine simulando il gesto di scavare: generalmente, questa semplice cosa è sufficiente a far sì che il gatto capisca che quello è il luogo deputato ai suoi bisognini.

Può capitare che il gattino non capisca al primo colpo: in tal caso non scoraggiamoci e non perdiamo la pazienza… continuiamo a ripetere la manovra altre volte, finché non capisce ciò che gli stiamo comunicando.


Perché il gatto sporca in casa?

E se il gatto sporca comunque in casa, che fare? Teniamo presente che fare i bisogni a terra non è un comportamento naturale per un gatto: se ciò avviene, evidentemente il felino sta cercando di comunicarci che c’è qualcosa che non va. Sta a noi capire dove sbagliamo e risolvere il problema .

Alla base del suo comportamento poco educato potrebbe esserci una semplice ricerca di attenzione: forse di recente lo abbiamo trascurato, o abbiamo passato troppo tempo fuori casa, o siamo stati avari di coccole. Facciamogli sentire il nostro affetto e dedichiamogli del tempo; spesso basta questo a risolvere l’emergenza bisognini.

Se invece siamo sicuri di esserci dedicati a lui a sufficienza, il problema potrebbe risiedere in una cattiva gestione della lettiera. Assicuriamoci che sia posizionata in un posto tranquillo, non di passaggio, in cui il gatto possa avere la sua privacy e fare ciò che deve senza sentirsi osservato; inoltre, va ribadito nuovamente che è importantissimo tenere la lettiera lontana dalle ciotole. Nessun felino pulito sporca nello stesso posto in cui mangia, questa è una regola fondamentale.

Infine, accertiamoci che la lettiera sia tenuta ben pulita, ed eventualmente cambiamo la tipologia di sabbietta utilizzata… il nostro gatto potrebbe preferirne un tipo diverso: cercando tra i diversi tipi di lettiere in commercio, troveremo alla fine qualcosa che incontra i suoi gusti.

Una menzione particolare va ai gatti anziani: proprio come le persone, anche gli animali anziani possono soffrire di occasionale incontinenza, e in tal caso bisogna chiudere un occhio e avere pazienza, putroppo non possono fare nulla per evitarlo.

Ricordiamoci inoltre che rimproverare il gatto quando sporca in giro per casa è un nostro diritto, ma la cosa ha reale utilità solo se lo si coglie sul fatto: in tal caso, prenderlo per la collottola e metterlo nella cassettina può essere realmente utile a fargli capire dove ha sbagliato.

In tutti gli altri casi, invece, quando il rimprovero non è immediato, risulta totalmente inutile: il gatto non capirà perché siamo arrabbiati con lui, e otterremo come unico risultato quello di indispettirlo e metterlo di cattivo umore.




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