Cistite Gatto

I sintomi della malattia

I gatti, soprattutto di genere maschile, sono tendenzialmente predisposti alla cistite, è perciò molto importante prevenire il manifestarsi una simile patologia, attraverso l'alimentazione, ma qualora si dovesse presentare nonostante una dieta equilibrata, bisogna tener presenti alcune regole per debellarla. Oggi in commercio possono trovarsi alimenti per i nostri amici gatti che non sono proprio salutari, si dovrebbero acquistare invece i croccantini che proteggono il tratto urinario, con un ph acido, perché tale acidità che aiuta a distruggere i calcoli che eventualmente si depositano nei reni. Un altro elemento a cui fare attenzione è osservare quanto beve il nostro gatto, tenendo presente che se gli diamo cibo secco ha molta più necessità di bere acqua rispetto a se mangia bocconcini umidi. Un gatto malato di cistite è un gatto che sopporta la condizione di disagio, andando a fare pipì ogni dieci minuti, per farne solo magari poche gocce. Tra l’altro mentre urina prova molto dolore, perciò si lamenta, a volte nell’urina si nota sabbietta con qualche goccia di sangue, questo ci fa capire che la malattia può essere arrivata ad uno stato avanzato. Se si pensa che il nostro amico gatto abbia una minzione anomala e perciò non è in grado di svuotare la vescica, bisogna massaggiare il loro pancino con delicatezza, per vedere se c'è un aumento di volume della vescica. Sapendo che la vescica di un gatto sano è grande quanto una noce, qualsiasi difformità costituisce necessità di recarsi dal veterinario, il quale provvederà, in presenza di un calcolo che ostruisce la vescica, a mettere il catetere o a vagliare un ‘altra soluzione efficace.

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La cistite emorragica

La cistite emorragica o idiopatica è la più frequente nei gatti con problemi alla vescica. Le cause di questa malattia sono ancora origine di dibattito fra gli studiosi: alcuni pensano che sia legata ad una forma di incontinenza urinaria, dovuta lesioni nervose che portano alla perdita del controllo della minzione. Non è stata osservata alcuna predisposizione di sesso o razza, la cistite idiopatica (FIC) si riscontra però in particolar modo nei gatti giovani o di media età che hanno problemi di peso e che, in aggiunta, fanno poco esercizio. Il gatto con questa patologia deve bere moltissimo e il proprietario del gatto deve stimolare l’animale al gioco aggiungendo all’ambiente stimoli ed inoltre cercare di correggere l’alimentazione e invogliarlo a bere sempre di più, anche aggiungendo degli aromi graditi al gatto, nell’acqua. Un trucco sta nel far freddare l’acqua di cottura di pollo e manzo e offrirla al gatto.

Quando in casa convivono più gatti non vogliono mai bere dalla stessa ciotola, per cui è bene che il padrone metta a disposizione una ciotola per ogni gatto per evitare di limitare la loro sete. Le ciotole devono essere sempre ben pulite. Fatto sta che anche se si trova a disposizione la ciotola di acqua fresc,a quando può il micio solitamente gradisce l’acqua corrente, per cui si fionda al lavandino e gioca e beve direttamente dal rubinetto, divertendosi un mondo, con buona pace di zampine sui sanitari e altrove. Esistono per questo amore particolare del gatto delle fontanelle fatte apposta per loro, che possono esser utilizzate con successo se il gatto beve poco.

Oltre alla FIC, ci sono altre cause che possono scatenare la cistite acuta, tra queste la cosiddetta cistite batterica. Questa forma non è frequente nei gatti giovani e fino alla mezza età, ma si ripropone con forza nei gatti anziani. La maggior parte dei casi di cistite batterica sono “ascendenti”, il che significa che il batterio colpevole nasce dal tratto intestinale dei gatti e “sale” dall’inizio della vescica al perineo (i lembi di cute intorno all’ano), poi passa per l’uretra e, infine, giunge alla vescica. Nel gatto di sesso maschile poi, questa cistite porta spesso alla ostruzione dell'uretra, una stato di disagio che può velocemente portare ad una espansione sproporzionata della vescica, provocandone anche la rottura, con dei concentramenti di tossine nel suo corpo, che può provocare anche la morte entro qualche giorno in mancanza di un intervento urgente.

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Calcoli vescicali

Quando il gatto ha la cistite, la vescica risulta infiammata, il che provoca il bisogno di urinare frequentemente ma con poche gocce; il micio si sforza ed accusa dolore durante la minzione e le urine diventano molto opache o contenere tracce di materiale ematico. Il gatto affetto da cistite può cominciare a fare pipì in luoghi dove non è mai andato, per esempio vicino alle tende, e si lecca continuamente i genitali, per il bruciore. La maggior parte di questi fastidi richiedono una gestione a lungo termine per impedire che ci siano recidive anche quando il problema sembra risolto. Ma è molto importante anche diagnosticare la causa del problema con precisione, in modo che il veterinario prepari un'efficace terapia. La nascita di cristalli nelle urine si ha quando queste sono troppo ricche di alcune particelle chimiche, le quali, a causa della saturazione, non restano disciolte e tendono ad agglomerarsi in insiemi solidi. Ammassi di queste sostanze aumentano piano piano di volume più elevato per conglomerazione, formando così i calcoli. La ragione per cui i cristalli restano sciolti o cristallizzano si basa su molteplici cause. L'eliminazione, tramite il lavoro dei reni, delle particelle che si uniscono sotto forma di cristalli è subordinata alla concentrazione delle stesse sostanze all’interno del sangue, e di conseguenza nell'organismo, e dalla efficienza dei reni. Una influenza su queste particelle deriva dalla quantità e dalla concentrazione dell’acqua nelle urine, che dipende da quanto il gatto riesce a bere e dalla funzionalità dei reni nel concentrare l’urina. Il Ph dell’urina ha un ruolo molto importante nell’intero processo, infatti delle sostanze chimiche restano disciolte soltanto in ambienti con un determinato pH, dunque se per qualsiasi motivo il pH dovesse cambiare, queste sostanze si cristallizzano. Dunque questi fattori influiscono non solo sulla formazione dei cristalli, ma certamente pure sulla celerità con cui si formano e sulla struttura chimica con cui si identificano.


Cistite Gatto: La Struvite ed i suoi Cristalli

La struvite è l’elemento cristallizzante più comune nel corpo dei gatti. Questi sono composti da fosfato, ammoniaca e magnesio. Nell’organismo e nelle vie urinarie dei felini questi cristalli nascono e si agglomerano continuamente, poiché nei loro reni si produce regolarmente e fisiologicamente enormi quantità di questi tre elementi chimici. In precise situazioni i cristalli riescono ad agglomerarsi e formare minuscoli calcoli, grossi quanto grani di sabbia, rischiando di causare infiammazioni alla vescica. Le ostruzioni rendono necessario un intervento tempestivo per sbloccare la vescica e un'adeguata terapia di sostegno. Nei soggetti maschi questi calcoli possono formare una ostruzione che blocca spesso l'uretra, che è il condotto attraverso cui l'urina esce dalla vescica. L’ostruzione vieta la vescica di liberarsi e diventa un pericolo per il nostro caro amico gatto, che non è capace di fare pipì ne fa soltanto poche gocce ma con gran fatica e dolore. In caso di ostruzione alla vescica il veterinario dovrà anestetizzare il gatto, inserendogli un catetere per endovena per reintegrare i liquidi e sostenere il cuore ed i reni, e togliendo dall’uretra l'ostruzione dei cristalli. Questa operazione si può effettuare in ambulatorio clinico, infilando nell’uretra una minuscola sonda con la quale andranno effettuati alcuni lavaggi delicati con della soluzione sterile, in modo da sciogliere ed eliminare così i cristalli. Una volta che la zona è stata ripulita, la vescica riprende la sua funzione regolare e i reni ricominciano a funzionare anch'essi regolarmente. Il alcuni gatti i casi di blocco cistico sono particolarmente frequenti, in questo caso e per evitare continui interventi invasivi, si ricorre a l’intervento chirurgico di “uretrostomia perineale”. Questo intervento consiste nell’apertura di una parte dell’uretra, donel punto in cui il diametro è più esteso e non si blocca neanche in caso di una nuova formazione di cristalli.


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