Per costruirci da soli la vasca in vetro per il nostro acquario, la prima cosa di cui avremo bisogno sono le lastre: facciamole quindi preparare da un vetraio, delle dimensioni desiderate. La scelta del fai da te può risultare molto utile, soprattutto quando per questioni di spazio o di gusto personale vogliamo una vasca di dimensioni diverse rispetto a quelle standard che si trovano in commercio.
Per assemblare le lastre, un buon metodo è quello di farci preparare dal falegname –o di preparare noi stessi- una struttura di legno autoportante, che ci consentirà di incollare le lastre con un angolo preciso di 90°. Disponiamo le lastre sul supporto ligneo, e incolliamole (dopo aver ripulito i bordi con un prodotto per vetri, per assicurare alla colla la massima presa) servendoci di una pistola a caldo e di silicone acetico. Se invece vogliamo acquistare direttamente un acquario in vetro già pronto, possiamo rivolgerci a negozi specializzati o acquistarlo online. In genere queste vasche sono già dotate di molti accessori (filtri, luci, pompe), e il prezzo varia a seconda delle dimensioni e della qualità: si va da poche decine di euro, fino a vasche grandi e superaccessoriate il cui prezzo supera i 1000€. Juwel Aquarium, 36460, Coperchio per Acquario, PrimoLux 60 Prezzo: in offerta su Amazon a: 44,99€ (Risparmi 15€) |
Sui vetri per acquario ci sono diverse cose da sapere, che tornano utili soprattutto se abbiamo intenzione di acquistare le lastre e costruirci la vasca da soli.
Innanzitutto, possiamo orientarci su due tipi diversi di vetro, il float –con la classica tonalità un po’ verdognola- e l’extra chiaro –trasparente-: va detto però che il secondo subisce processi di lavorazione che lo rendono parecchio costoso, e comunque il colore verdino non è fastidioso in un acquario, anzi; conviene generalmente scegliere un vetro del primo tipo. Assicuriamoci poi che il vetro abbia subito alcune lavorazioni fondamentali. Una di queste è la ricottura: questa operazione consiste nel cuocere il vetro più di una volta (due, tre, o anche di più), e serve a ridurre al minimo le tensioni interne alle lastre. Si tratta di un passaggio fondamentale, altrimenti le lastre rischiano di creparsi, con conseguenze disastrose e facilmente immaginabili.Un altro di questi procedimenti è la molatura, che serve a rendere innocui i bordi delle lastre, altrimenti molto taglienti e pericolosi per chi le maneggia. In ultimo poi vi è la pulimentatura, il processo che dona al vetro la sua tipica lucentezza.Una volta che l’acquario è pronto e allestito, ci restano le operazioni di manutenzione standard da compiere periodicamente, prima fra tutte la pulizia dei vetri. Il vetro infatti tende a sporcarsi di alghe con una certa frequenza, soprattutto se alleviamo pesci rossi, o altre specie analoghe che difficilmente riescono a convivere con gli organismi pulitori (piccoli organismi acquatici che si nutrono di sostanze di rifiuto e delle alghe infestanti che crescono sui vetri, aiutandoci a mantenerli puliti).
In questi casi, l’unica soluzione è quella di pulire il vetro con una spugnetta morbida (facciamo molta attenzione a non graffiarlo). Non è necessario immergere tutto il braccio nella vasca; in commercio esistono infatti diversi strumenti per ovviare al problema: vi sono sia spugnette dotate di un magnete che permette di controllarle dal lato esterno del vetro (anche se, quando la spugnetta si sporca, c’è il rischio che si stacchi dal vetro e cada sul fondo, obbligandoci a recuperarla), sia spugne con manici molto lunghi, che possiamo muovere a nostro piacimento. Oppure, possiamo risolvere la cosa artigianalmente, legando noi stessi una spugna ad un’asta di legno o qualcosa di analogo.
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