Acquario Marino

Acquari dolci e marini

Si sente spesso dire che gestire un acquario marino sia molto più complicato che gestirne uno d’acqua dolce, e questo può scoraggiare i neofiti dall’approcciarsi a questo tipo di acquari… eppure, non è del tutto vero.

Indubbiamente, anche un acquario d’acqua dolce tenuto perfettamente, con diverse varietà di flora e fauna, acqua limpida, pulito e senza alghe, richiede molto lavoro ed esperienza, molto più che tenere la classica “boccia” di pesci rossi. Quindi, tutto dipende da quanto tempo e impegno vogliamo dedicare a questa passione.

Per quanto riguarda l’esperienza invece, quella la si accumula col tempo. L’unica cosa fondamentale, quando ci si approccia al mondo dell’acquariofilia sia d’acqua dolce che salata, è documentarsi.

Documentarsi su Internet o acquistando manuali, e chiedere consigli a chi è più esperto di noi: questo ci guiderà fin dall’inizio alla corretta scelta della vasca e dell’attrezzatura, e man mano anche a popolare e mantenere efficiente il nostro acquario.

Una prima differenza sostanziale tra acquario dolce e marino è la dimensione della vasca: mentre è possibile allestire un acquario d’acqua dolce anche in una vasca da 30 litri, l’acquario marino richiede come minimo una vasca dalla capienza di 100 litri, o meglio ancora un po’ più grande.

Questo perché i pesci d’acqua dolce sono per natura più adatti a sopportare variazioni climatiche; i pesci che vivono in mare, invece, sono molto più delicati. Tenendo una vasca più grande e quindi più acqua, sarà più semplice mantenerne stabili i parametri e non sottoporre quindi flora e fauna a stress.

Una volta acquistata la vasca, dobbiamo poi preoccuparci dell’attrezzatura, ovvero schiumatoio (serve a ridurre l’inquinamento dell’acqua), sistemi di scarico, vasca di raccolta (sump), sistema di filtrazione, pompe di movimento (simulano il movimento dell’acqua marina), e quant’altro.

L’illuminazione gioca poi negli acquari marini un ruolo molto importante, sia estetico sia biologico: la luce del sole infatti in natura genera calore e permette alle piante di effettuare la fotosintesi, e tutto ciò dovrà essere ricreato nel nostro acquario. L’illuminazione può essere alogena, a led o a lampade fluorescenti: ciascuna di esse ha svantaggi e svantaggi, e quindi dovremo sceglierla in base alla flora e alla fauna che andranno a popolare il nostro acquario.

Acquario Marino

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Acquari marini mediterranei

Acquario Marino Vi sono diverse tipologie di acquario marino, in base all’ambiente che abbiamo intenzione di ricreare.

Gli acquari che ricreano l’habitat del Mare Nostrum sono detti, non a caso, mediterranei: questa tipologia è spesso poco tenuta in considerazione, in quanto meno vistosa e sgargiante di quella tropicale, ma di recente sta prendendo sempre più piede fra gli appassionati del settore.

Nel caso di un acquario mediterraneo, la temperatura deve obbligatoriamente mantenersi fra i 15° e i 22°: è buona norma inoltre riprodurre in vasca anche le variazioni stagionali di temperatura che avvengono in natura. Se ciò ci risulta difficoltoso, dovremo acquistare un refrigeratore.

Il refrigeratore può non essere necessario se alleviamo specie di pesci che in natura vivono vicine alla superficie, ma diventa indispensabile qualora decidessimo di allevare pesci che vivono a profondità più alte o addirittura nei fondali.

Stiamo attenti anche al fatto che la temperatura non superi mai i 22°, nemmeno in estate, poiché temperature più alte potrebbero avere conseguenze dannose, come ad esempio il proliferare di alghe infestanti che rendono difficoltosa l’ossigenazione dell’acqua.

Altra cosa che va tenuta presente,se decidiamo di optare per l’acquario mediterraneo, è che reperire i pesci in negozio è parecchio difficile, a differenza ad esempio di quelli tropicali che hanno un mercato molto più vasto: quindi il più delle volte, bisogna pescarseli da sé.

Questo, se può essere un ulteriore elemento affascinante per sub, pescatori e persone che hanno un buon rapporto col mare, può invece scoraggiare gli acquariofili che non rientrano in queste categorie. Questi ultimi potrebbero rivolgersi a dei pescatori professionisti per reperire i pesci, ma ovviamente non senza difficoltà o spese.

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Acquari marini tropicali

Acquario MarinoAltra tipologia di acquario marino è quello tropicale: dovendo ovviamente riprodurre l’habitat naturale della flora e della fauna che ospita, saranno necessari accorgimenti differenti rispetto all’acquario mediterraneo.

La prima e più sostanziale differenza è la temperatura: la temperatura del nostro acquario tropicale dovrà mantenersi costantemente intorno ai 25° (al minimo 24°, al massimo 28°). Come per l’acquario mediterraneo, anche in questo caso il mancato mantenimento di tali temperature può portare conseguenze disastrose, e il proliferare di organismi infestanti. Ovviamente, date le temperature più alte, non sarà necessario un refrigeratore: per contro, però, potrebbe servirci un termoriscaldatore.

Oggigiorno vi sono in commercio termoriscaldatori dalle prestazioni elevate e dalla massima affidabilità: conviene quindi magari spendere un po’ di più in prima battuta, onde non doversi poi pentire dell’acquisto fatto. E’ consigliabile sceglierne uno più potente di quanto richiesto: in tal mondo, non funzionando a pieno regime, si usurerà di meno e durerà di più.

Ancora, particolare attenzione andrà all’illuminazione del nostro acquario tropicale, dal momento che ovviamente ai tropici la luce del sole è particolarmente intensa. Non risparmiamo quindi sulla potenza delle luci (siano esse al neon, HQI o HQL), anche perché ne avremo un doppio vantaggio: le luci produrranno anche calore, andando a contribuire al benessere nel nostro “mare tropicale in miniatura” e ad alleggerire il lavoro del termoriscaldatore.

Come pesci possiamo cominciare con chromis viridis, chrysiptera springeri, e altri pesci di semplice gestione; per quanto riguarda gli invertebrati orientiamoci su degli actinodiscus, scegliendo sempre fra specie che non richiedano cure troppo particolareggiate. Fondamentale infine l’inserimento di un ‘team’ di organismi spazzini, che aiuteranno a tenere pulito il fondale e i vetri, e ad evitare il deposito di sostanze di rifiuto prodotte dagli altri animali. A questo scopo potremmo utilizzare gamberetti del genere lysmata, o degli stenopus (attenzione a non mettere più esemplari maschi all’interno della stessa vasca), dei paguri come i clibanarius, e così via.


Acquario Marino: Acquari di barriera

Acquario MarinoInfine, tra le tipologie di acquari più ‘glamour’ in assoluto, non si possono non menzionare gli acquari di barriera (o reef acquarium). Difficili da gestire, e in genere molto amati dagli acquariofili, gli acquari di barriera sono acquari in cui si cerca di ricreare l’habitat della barriera corallina tropicale.

Possono contenere qualsiasi tipologia di flora e fauna che rientri nel biotopo scelto: pesci, piante, coralli molli e duri, crostacei, molluschi, invertebrati, ma, a differenza degli altri acquari marini, nell’acquario di barriera l’obiettivo principale è ospitare coralli e invertebrati (a volte i pesci sono esclusi del tutto).

Da qui la difficoltà dello gestire questi acquari: gli invertebrati sono infatti tra gli animali più delicati esistenti in natura, e in genere vengono prelevati direttamente dagli oceani (la riproduzione in cattività è ancora poco diffusa). Sono quindi abituati alla vita in ambienti incontaminati, e per farli vivere in un acquario sarà necessario ricreare il più possibile tali condizioni.

Il cuore pulsante dell’acquario di barriera sono le rocce vive: si tratta di frammenti calcarei di origine corallina, che, oltre a conferire un aspetto assolutamente naturale al nostro acquario, fungono anche da filtri e permettono di allevare le specie più delicate di pesci o, appunto, invertebrati. Ve ne sono di diverse tipologie, dalle semplici rocce di base, a quelle ricche di vegetazione o di batteri.

Gli acquari di barriera possono essere classificati sia in base alla gestione (berlinese, Xacqua, Zeovit,…) sia in base alla dimensione: in questo caso si dividono in Picoreef (acquari in miniatura, al di sotto dei 20 litri), Nanoreef (fra i 20 e i 100 litri) e Reef (dai 100 in su).


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