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Dato che prevenire è meglio che curare, ci sono delle norme basilari da seguire per evitare che il nostro acquario si inquini eccessivamente. In primis, è importante somministrare il giusto quantitativo di cibo ai nostri pesci: è più che sufficiente nutrirli con piccole quantità di mangime, 2 o 3 volte al giorno. Non diamo ai pesci più cibo di quanto possano consumare: il cibo in eccesso, infatti, in brevissimo tempo finisce per decomporsi e sporcare l’acqua, diventando anche fonte di nutrimento per le alghe infestanti.
Altre cause della proliferazione delle alghe sono l’illuminazione eccessiva, o troppo scarsa, l’utilizzo di fertilizzanti inadeguati, l’eccessivo ristagno dell’acqua.Tenere sotto controllo costante i valori del nostro acquario, e accertarci che non ci siano squilibri o eccessi/carenze di alcune sostanze, è il modo migliore per creare un ambiente salubre. E’ comunque impensabile, però, che l’acquario non si sporchi, e per una ragione molto semplice: in natura, l’acqua subisce un ricambio costante, cosa che ovviamente nel nostro acquario non è possibile; ci sono quindi delle semplici operazioni di pulizia da effettuare regolarmente. Ricordiamo che è anche possibile allevare nel nostro acquario degli organismi pulitori, che nutrendosi delle sostanze di rifiuto ci aiuteranno a mantenere pulito l’ambiente. Hygger Acquario Grotta Legno Acquario Ornamento Artificiale Tronco in Resina Grotta per Acquario Paesaggistica Decorazione Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,99€ |
Una delle sopracitate operazioni è il ricambio parziale dell’acqua: circa una volta al mese, andiamo a sostituire il 20% dell’acqua presente nel nostro acquario con dell’acqua nuova, pulita. Ricordiamo che l’acqua che andiamo ad aggiungere dovrà avere le stesse caratteristiche e la stessa temperatura di quella già presente nell’acquario, onde evitare ai pesci e alle piante pericolosi shock.
La frequenza con cui quest’operazione va compiuta, e la quantità di acqua da cambiare, variano in base al tipo di acquario, alla quantità di pesci e piante in esso presenti, e così via: col tempo e con l’esperienza capiremo le modalità con cui cambiare l’acqua nel nostro acquario.Altra operazione da compiere (anche per questioni estetiche) è la pulizia del vetro: andiamo a rimuovere alghe ed eventuali sostanze di rifiuto ad esso attaccate, utilizzando una spugnetta. Ne esistono di apposite per acquari, che ci evitano di dover immergere il braccio nell’acqua: alcune di esse sono controllabili con un magnete, dall’esterno, altre invece sono attaccate all’estremità di un’asta.Per tenere pulito il fondo, infine, è sufficiente sifonarlo ogni 15 giorni circa utilizzando un apposito aspiratore.Ma il punto nodale della pulizia del nostro acquario è il filtraggio, meccanico e biologico: l’acqua viene spinta dalla pompa attraverso il filtro, organizzato a scomparti. Nel primo scomparto avviene il filtraggio biologico: l’acqua viene spinta attraverso del materiale granuloso (spugne, lana di perlon) che trattiene fisicamente lo sporco, e prepara l’acqua alla seconda fase, il filtraggio biologico. Qui l’acqua passa attraverso uno scomparto in cui vi è del materiale (in genere cannolicchi in ceramica) che ospita colonie di batteri: questi batteri hanno il compito di trasformare le sostanze tossiche contenute nell’acqua in sostanze innocue.
Va da sé che i filtri, trattenendo lo sporco, tendano a intasarsi e vadano quindi ripuliti ogni tanto (solo quando strettamente necessario): il metodo più efficace consiste in un semplice risciacquo del materiale filtrante, in una bacinella contenente acqua dell’acquario. Questo è in particolar modo imperativo per la pulizia dei cannolicchi: lavarli in acqua di rubinetto infatti causerebbe la distruzione delle colonie di batteri, rendendoli inutili.
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