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Come già detto, esistono vari sistemi di illuminazione che possono essere utilizzati per un acquario: uno dei più comuni è quello inserito nel coperchio dell’acquario stesso. Questo metodo di illuminazione, non molto costoso (sebbene molto spesso, per una migliore qualità, si consiglia di acquistare un coperchio migliore e di qualità superiore di quello della struttura base), permette non solo di illuminare la struttura stessa, ma la tiene lontano da polvere e sporcizia che potrebbero facilmente entrare in contatto con l’acqua,se questa non fosse coperta. Un altro metodo di illuminazione si ha attraverso l’utilizzo di tubi e lampade fluorescenti o attraverso l’utilizzo di lampade al tungsteno. Il primo di questi due tipi di illuminazione, che consiste nell’utilizzo di luci a fluorescenza, è basato sull’utilizzo di lampade diverse, che cambiano in base al colore della luce, elemento che deve essere considerato tenendo presente i soggetti marini presenti nel nostro acquario (i vari tipi di lampada solo a luce diurna, bianco calda e a luce solare). Questo tipo di illuminazione può risultare,però molto cara,ed è quindi consigliata solo per particolari tipi di acquario di grandi dimensioni e con una fauna marina che richiede specifiche cure (pensiamo, ad esempio, ai pesci tropicali). Per quanto riguarda il sistema con lampade al tungsteno, possiamo dire che quest’ultimo è sicuramente più economico del precedente e, per questo motivo,il utilizzo è consigliato a chi possiede un acquario di modeste dimensione. In realtà, comunque, la differenza di prezzo, qualora si desidera mantenere l’acquario per un periodo indefinito di tempo, tende ad annullarsi, in quanto,se è vero che le lampade fluorescenti hanno un costo di partenza molto elevato, esse non hanno bisogno di essere sostituite frequentemente, a differenza di quanto avviene per le lampade al tungsteno, facendo in modo che la spesa, nel lungo periodo, risulti praticamente la stessa.
Abbiamo poi anche lampade ad incandescenza,sebbene queste, data la scarsa luminosità, devono essere unite a lampade di tipo diverso, lampade ai vapori di mercurio, economiche e molto funzionali e lampade ad alogeni (il loro utilizzo non è particolarmente diffuso, anzi esse vengono utilizzate quasi solamente in grossi acquari da esposizione).Per poter scegliere la potenza delle lampade che si intende acquistare, si dovrà tenere in considerazione la grandezza dell’acquario (solitamente, ad esempio, per delle lampade al neon, si richiede una illuminazione dal valore di circa 0,7/0,8 watt per litro d’acqua), in quanto per ogni litro d’acqua, bisognerà considerare i watt richiesti e bisognerà,inoltre, considerare i tipi di animale inseriti nell’acquario, in quanto, se da un lato vi sono piante e pesci che necessitano di una buona illuminazione, dall’altro, ci sono piante e pesci che,vivendo solitamente in profondità, non sopportano una illuminazione forte, in quanto questa potrebbe danneggiare seriamente la loro salute. Inoltre, bisogna considerare anche i gradi kelvin di ogni lampada (le lampade,infatti, in base a questo elemento, si distinguono in lampade a luce calda e fredda): anche qui bisogna effettuare la valutazione considerando i due parametri di cui sopra: grandezza dell’acquario e tipologia della fauna e della flora marina dell’acquario stesso.
Una importante considerazione deve essere effettuata circa la durata giornaliera dell’illuminazione dell’acquario. A seconda della struttura, si consiglia di tenere acceso l’impianto di illuminazione del proprio acquario dalle otto ore alle quattordici ore al giorno. Si deve considerare che,qualora nell’acquario sono presenti delle piante, l’illuminazione deve essere il più frequente possibile.
È necessario in ogni caso controllare che le lampade non restino accese tutto il giorno, perché questo potrebbe danneggiare la salute dei nostri pesci. È importante controllare, periodicamente, il buon funzionamento delle lampade.
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