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I branchi di pesci serra vivono sia in acque tropicali che subtropicali. E’ comune in alcune zone dell’Oceano Atlantico, come pure nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nei mari italiani.
Una caratteristica particolare è il non avere una frequenza di distribuzione fissa: è possibile trovarne numerosissimi esemplari in un breve lasso di tempo, e poi improvvisamente non trovarne per anni. Si tratta inoltre di un pesce migratore, che nelle stagioni fredde tende a spostarsi in acque più calde.E’ un pesce pelagico; d’estate si avvicina alle coste, e arriva anche alle foci dei fiumi, per cacciare i cefali di cui è ghiotto.Per quanto riguarda l’alimentazione, si tratta di un predatore a tutti gli effetti: si nutre di altri pesci e cefalopodi, e come si è già detto predilige in particolare i cefali. I pesci serra sono estremamente voraci, svelti e furbi, e sono e nati per la caccia; sono una sorta di Attila dei mari: dopo il passaggio di un branco di pesci serra, tutto ciò che resta è distruzione e decine di pesci morti e mutilati. Gli altri pesci li temono: se improvvisamente si vede il mare ribollire, e i pesci che saltano fuori dall’acqua senza controllo, arrivando anche a gettarsi contro gli scogli, è probabile che ci sia in giro un branco di pesci serra.Il pesce serra si riproduce in estate, e le sue uova sono pelagiche. L'angelo esposto Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,6€ (Risparmi 2,4€) |
Come ormai si sarà intuito, i pesci serra sono autentici assassini: spesso danno l’impressione di cacciare anche da sazi, quindi non solo per fame, ma per semplice e puro gusto di uccidere. A conferma di questa teoria, a volte il serra non inghiottisce nemmeno le sue prede, ma si limita a ucciderle e mutilarle.
Questo sua carattere, e la resistenza che oppone alla cattura, fa sì che il pesce serra sia una preda ambita per i pescatori sportivi; è invece una disgrazia per i pescatori professionisti, perché finisce per squarciare le reti con i denti.Il pesce serra si pesca prevalentemente a traina; è piuttosto diffidente con le esche, quindi si consiglia di utilizzarne di vive (cefaletti, occhiate, sugarelli), anche se col favore del buio possiamo tentare anche con qualche esca morta o qualche esca artificiale. Nel momento in cui il serra abbocca, non si darà per vinto, e quindi è bene che il pescatore sia pronto a riceverlo, e faccia molta attenzione alla sua dentatura affilata e acuminata.Le carni del pesce serra sono gustosissime; in alcuni luoghi, come ad esempio in Grecia e in Turchia, sono addirittura più apprezzate di quelle della spigola.
Dato che questo pesce è particolarmente gustoso se consumato freschissimo, facciamo ancora più attenzione del solito al momento dell’acquisto: gli occhi devono essere vivi e non infossati, le carni sode e compatte, l’odore gradevole. Alcuni sciacquano le carni con acqua e aceto prima di cucinarlo, per renderne il sapore meno aggressivo.Le ricette che lo vedono protagonista sono numerosissime, a partire dal sushi, in cui viene sfilettato e consumato crudo, accompagnato dal riso in bianco. Può essere poi impiegato in preparazioni più classiche, come al forno con patate e pomodori, o al cartoccio, o ai ferri, o in preparazioni un po’ più complesse e particolari: pesce serra all’arancia, pesce serra in agrodolce, e tante altre.Un altro piatto piuttosto pregiato è la bottarga di serra, che si ottiene dalle uova, svuotando accuratamente le sacche ovariche delle femmine di serra; la bottarga si può preparare anche in casa, lavando bene le uova e mettendole sotto sale.Dopo aver letto della voracità di questo pesce, del suo temperamento aggressivo e magari dopo aver visto qualche esemplare da diversi chili pescato nei nostri mari, in molti si chiedono se il pesce serra sia pericoloso anche solo per i semplici bagnanti.
Le fauci di questo pesce del resto mettono paura solo a guardarle e sono diversi i pescatori che, per colpa di un po' di disattenzione nel maneggiare il pesce serra pescato, hanno subito tagli più o meno gravi.Anche se si è sempre pensato che non attaccassero l'uomo e che l'unica cosa che predassero vicino a riva fossero i cefali di cui vanno pazzi, ultimamente ci sono stati casi isolati di morsicature sulle coste italiane che potrebbero essere ricondotte alla presenza del pesce serra. Un esempio su tutti quello dell'estate 2015, più precisamente del Lido di Camaiore, dove un bagnante è uscito dall'acqua sanguinante perchè morso ai piedi da un pesce. La persona attaccata, oltre a dover correre al pronto soccorso per farsi mettere dei punti di sutura, ha sostenuto che fosse proprio un pesce la causa del morso.
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