Fertilizzante piante acquario

Informazioni generali

La scelta del fertilizzante per le piante d’acquario non è cosa semplice perché occorre tenere in considerazione innumerevoli varianti. I concimi sono molto importanti ma allo stesso tempo devono essere somministrati con una certa parsimonia perché potrebbero causare la morte delle piante acquatiche. Partendo dal presupposto che ogni esemplare ha bisogno di un certo apporto di sali minerali, occorre portare a termine una distinzione tra fertilizzazione delle piante con radici e concimazione dell’acqua. Per conoscere le esigenze delle piante è possibile acquistare un kit per la misurazione, ad esempio, del livello di ferro. Le quantità giornaliere devono essere comprese tra gli 0,05 e lo 0,1 mg/L; se, passate le ventiquattr’ore, il livello non cala significa che le piante non sono in grado di assorbire questo elemento. Un ruolo importante è svolto dalle condizioni dell’acqua e dall’esposizione alla luce; proprio per questo motivo occorre somministrare metà dose rispetto quella riportata nella confezione del fertilizzante, evitando in questa maniera di uccidere le piante acquatiche.
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Concimare il fondo

Esempio di fertilizzante per il fondo Tra i fertilizzanti per le piante d’acquario si trovano quelli specifici per il fondo. Si tratta di prodotti che hanno come solo e unico scopo quello di fornire gli elementi di cui i vegetali hanno bisogno mediante un assorbimento radicale. I fertilizzanti per il fondo hanno la capacità di nascondere alle alghe tutte le sostanze nutritive necessarie alle piante acquatiche. Prima di procedere con la somministrazione occorre effettuare un’accurata analisi tra cui osservare l’esposizione dell’acquario alla luce solare, condizione che porta ad una giornaliera reintegrazione delle sostanze nutritive necessarie alle piante per uno sviluppo rigoglioso e salutare. Se ci si trova alla presenza di un acquario ricco di piante, basterà lasciare che gli scarti dell’acquario stesso si depositino sul fondo e che vengano fatti decomporre dai batteri. Agendo in questa maniera ed evitando di praticare troppi interventi sul fondo, le sostanze decomposte filtreranno sul fondo e saranno assorbite dai vegetali. Questa condizione però, a lungo andare può creare dei problemi alla fauna dell’acquario per cui è necessario non esagerare con questa pratica.

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    Additivi

    Esempio di acquario con fondo sabbioso Gli additivi per il fondo non sono dei veri e propri fertilizzanti per le piante d’acquario e presentano delle caratteristiche per cui il loro utilizzo deve essere molto accurato. In linea di massima sono utilizzati per quei fondali non fertilizzati bene o privi di elementi nutrienti. Gli stick di additivi devono essere posizionati vicino all’apparato radicale delle piante, facendo attenzione a non sollevare sedimenti o il terreno che costituisce il fondale. La struttura di questi prodotti da un certo inquinamento non dannoso perché sono estranei all’acquario, nonostante ciò, svolgono la funzione di leganti delle sostanze nutritive che vengono assorbite dalle radici delle piante. È conveniente acquistare quelli con una bassa percentuale di fosforo e potassio, devono essere fatti scendere il più in fondo possibile e sono molto adatti a fondi sabbiosi in quanto assorbono meglio i nutrienti e li isolano rispetto all’acqua dell’acquario.


    Fertilizzante piante acquario: Concime per l’acqua

    Esempio di fertilizzante Un fertilizzante per le piante d’acquario è quello per l’acqua. Che si differenzia notevolmente rispetto a quello per il fondo per la tipologia di assorbimento. Mentre quello del fondo viene assorbito dalle radici, il fertilizzante dell’acqua viene assorbito dalle foglie. L’uso di questa tipologia di fertilizzante è molto semplice tuttavia, è necessario somministrare una dose sempre più bassa rispetto a quella indicata sulla confezione. In secondo luogo occorre conoscere quelli che sono gli elementi che compongono il fertilizzante acquistato e fare molta attenzione se il numero di piante è esiguo. Se i vegetali sono stati oggetto di potatura, è necessario bloccare la fertilizzazione per almeno ventiquattr’ore in quanto l’energia della fotosintesi è totalmente impiegata per riparare i danni delle recisioni e di conseguenza il vegetale non utilizza elementi nutritivi per lo sviluppo.


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