marasso

Caratteristiche

La Vipera Berus, meglio conosciuta con il nome di Marasso, è un serpente appartenente alla famiglia delle vipere. Il morso del marasso, in linea generale non è pericoloso per l’uomo, poiché, la quantità di veleno inoculata non è tale da generare gravi conseguenze, ma, deve comunque essere trattato immediatamente per evitare eventuali. In rari casi può portare alla morte. Può risultare pericoloso nei soggetti allergici, nelle persone anziane e nei bambini. Pur non essendo pericoloso, il morso del marasso è comunque molto doloroso. Si tratta di un ofide di medie dimensioni misurando all’incirca 60 centimetri di lunghezza, anche se i marassi che vivono nelle regioni più settentrionali, come la Svezia e i Paesi Scandinavi in generale, raggiungono anche il metro di lunghezza. Il corpo è grosso, tozzo e di forma tubolare. La pupilla è elittica come nella Vipera Aspis e possiede due denti veleniferi che utilizza per catturare e uccidere le sue prede. La testa, triangolare e ben distinta dal resto del corpo, è sormontata da tre grosse squame che differenziano il marasso dalla vipera comune. Il muso è schiacciato a differenza dell’Aspis che invece è rivolto all’insù. La livrea è bruna con un motivo a zig-zag più scuro lungo tutta la schiena. La pancia è grigio- bianca, mentre la coda è corta, tozza e rossastra. I fianchi presentano macchie scure circolari. I marassi vivono in media quindici anni e raggiungono l’età adulta a quattro anni. Non c’è un accentuato dimorfismo sessuale tra maschio e femmina. In generale le femmine sono più grandi dei maschi e presentano una colorazione meno marcata della banda dorsale a zig-zag. Poco diffusi, ma, non rarissimi gli esemplari melaninici, completamente neri.
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Habitat naturale

e distribuzione

Il marasso è un serpente molto comune in tutta l’Europa settentrionale, compresa la Scandinavia e la Gran Bretagna. E’ molto diffuso anche nelle regioni dell’est europeo come l’Albania, la Bulgaria e la Grecia. In Asia si spinge fino alla Corea del Nord, alla Cina e alla Mongolia. In Italia è presente in tutte le regioni settentrionali e centrali, dove si spinge fino ai 3000 metri di altitudine. Il suo habitat naturale è costituito da brughiere, pascoli alpini, paludi e boschi. Predilige le zone umide, caratterizzate dalla presenza di corsi d’acqua. Abile nuotatore, spesso si avventura in acqua per catturare le sue prede.

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Riproduzione

marasso La stagione degli amori per i marassi inizia con l’arrivo della primavera e il risveglio dal letargo. Si protrae fino alla fine di maggio e i maschi tendono ad accoppiarsi con il maggior numero possibile di femmine. Si tratta di una specie ovovivipara, il che significa che la femmina non depone le uova, ma, le cova nel suo grembo e poi da alla luce le piccole serpi già perfettamente formate. Nel periodo degli accoppiamenti i marassi smettono di nutrirsi completamente e i maschi tendono a ingaggiare furibonde lotte tra di loro per conquistare le femmine. Durante la lotta intrecciano tra di loro i corpi e alla fine il più giovane, quindi anche quello più esile, viene sconfitto. Una volta fecondate le femmine, tendono a passare molte ore stese al sole per riscaldare gli embrioni che portano in grembo. La gestazione dura circa due mesi con i piccoli che vengono partoriti tra agosto e settembre. Il luogo del parto influenza il numero dei nati, infatti, in montagna saranno dati alla luce dai quattro ai sei piccoli, mentre in pianura il numero salirà a dieci. Le femmine non si riproducono tutti gli anni, ma solo una volta ogni due tre anni in modo da riuscire a immagazzinare sufficienti riserve di grasso per portare avanti la gravidanza. I marassi maschi raggiungono la maturità sessuale intorno ai quattro anni mentre le femmine devono aspettare i cinque anni.


marasso: Abitudini

e alimentazione

I marassi si nutrono principalmente di piccoli mammiferi, uccelli e anfibi come le rane. La loro dieta è condizionata dalla disponibilità del territorio in cui vivono. I marassi, come tutti gli animali a sangue freddo, non sono capaci di termoregolare autonomamente la loro temperatura corporea, ma, per farlo hanno bisogno di assorbire il calore dai raggi del sole. Per questa ragione i marassi hanno l’abitudine di trascorrere gran parte della loro giornata distesi al sole, con il corpo appiattito al fine di aumentare la superficie corporea e quindi assorbire più calore in minor tempo. Si tratta di una specie diurna, ma, quando le temperature diventano troppo alte, tende a restare nella tana durante il giorno e uscire solo la sera per andare a caccia. Nei mesi invernali va in letargo rifugiandosi in tane sotterranee. La durata del letargo dipende dalla regione in cui vive ciascun esemplare, arrivando a durare anche 8-9 mesi in Svezia. In media, il 15% degli esemplari adulti e il 40% di quelli giovani non sopravvivono al letargo. Il marasso è predato principalmente dal tasso, dal biancone e dall’uomo. Si tratta, comunque, di una specie inclusa nella lista delle specie protette dalla Convenzione di Berna che ne vieta il prelievo in natura e l’uccisione.



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