Serpenti in Italia

I serpenti italiani

In Italia vivono attualmente serpenti appartenenti a due sole famiglie, quella dei colubridi e quella dei viperidi. I primi sono tendenzialmente innocui in quanto sprovvisti di ghiandole velenifere a differenza, invece, dei secondi a cui appartengono le temibili vipere. La famiglia dei colubridi si divide a sua volta in tre sottofamiglie: colubrini, natricini e boigini. I viperidi, invece, hanno uno sola sottofamiglia che si divide in 4 specie: la vipera comune, il marasso, la vipera Orsini e la vipera del corno. I colubridi non sono serpenti velenosi. Gli esemplari appartenenti alle famiglie dei colubrini e dei natricini hanno denti detti aglifi, ovvero, fissi e pieni al loro interno. Mentre quelli appartenenti alla famiglia dei boigini hanno denti opistoglifi sono, cioè fissi e scanalati. Le specie appartenenti alla famiglia dei viperidi hanno denti mobili, cavi all’interno e situati sulla parte anteriore della mascella che sono detti solenoglifi. Gli ofidi appartenenti a questa famiglia sono velenosi e il loro morso è tendenzialmente pericoloso per l’essere umano. Le vipere sono dotate di una ghiandola velenifera situata nel capo che produce una sostanza venefica di tipo emotossico, in quanto va ad agire sulla coagulazione del sangue. Il veleno viene iniettato attraverso due zanne mobili canalicolate che penetrano nei tessuti quando l’animale morde. Le vipere italiane, comunque, sono tendenzialmente pacifiche e raramente attaccano l’essere umano se non si sentono minacciate.

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I colubridi

vipera del corno In Italia vivono circa 15 specie di serpenti appartenenti alla famiglia dei colubridi. Di lunghezza variabile dai 60 centimetri fino ai 2 metri e mezzo, sono tendenzialmente innocui per l’uomo. Alcune specie possiedono un veleno molto blando che nei casi più gravi può portare, in caso di morso, gonfiore, arrossamento, febbre o vomito. Tutti i colubridi sono protetti e tutelati dalle leggi italiane e regionali. Fanno parte della famiglia dei colubridi: il ‘Biacco’, la ‘Natrice dal collare’, la ‘Natrice tassellata’, la ‘Natrice viperina’, il ‘Cervone’, il ‘Colubro gatto’, il ‘Colubro dei Balcani’, il ‘Colubro riccioli’, il ‘Colubro ferro di cavallo’, il ‘Colubro lacertino’, il ‘Colubro leopardino’, il ‘Colubro liscio’, il ‘Colubro di Esculapio’, il ‘Saettone dagli occhi rossi’ e il ‘Colubro dal cappuccio’.


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Caratteristiche

Il ‘Biacco’ è il più comune tra i serpenti italiani, lungo circa 190 centimetri, è presente in tutte le regioni e predilige i sentieri assolati e i boschi. Nero con anelli verdi, è molto veloce e aggressivo, ma, praticamente innocuo. La ‘Natrice dal collare’ e la ‘Natrice tassellata’ vivono principalmente in zone paludose e nelle vicinanze di fonti d’acqua. Difficilmente superano il metro di lunghezza e sono innocue per l’uomo. La natrice dal collare è grigiastra con disegni zebrati e con un caratteristico collare nero all’altezza del collo. Quando si sente minacciata secerne una sostanza oleosa dall’odore nauseabondo estremamente persistente. La ‘Natrice viperina’ deve il suo nome alla somiglianza con la vipera comune. E’ una biscia prevalentemente acquatica e vive nelle regioni settentrionali, in Pianura Padana e in Sardegna. Il ‘Cervone’ con i suoi 230 centimetri di lunghezza è il più grande serpente italiano. E’ il serpente della “Festa dei serpari” a Cocullo in Abruzzo. E’ marrone con 4 linee che vanno dal collo alla coda. Vive sulla costiera triestina, invece, il 'Colubro gatto'. Si tratta di un serpente velenoso ma che non riesce ad iniettare il veleno nell’uomo. Ha la pupilla verticale. Il ‘Colubro dei Balcani’, invece, vive sul Carso, mentre quello del Riccioli risiede nelle regioni centro occidentali ed è considerato il serpente più mite d’Europa. Vive in Sardegna, invece, il ‘Colubro ferro di cavallo’, lungo circa 120 centimetri, è grigio con una decorazione a forma di reticolo gialla. Il ‘Colubro lacertino’ è lungo fino a 2 metri e mezzo la livrea è di colore verde. Possiede un veleno molto simile a quello del cobra indiano, ma, molto meno letale. Quando attaccato emette un lungo sibilo. Il ‘Colubro leopardino’ deve il suo nome alla tipica livrea a macchia di leopardo bianco con macchie rosse. Si può trovare in tutta la penisola, invece, il ‘Colubro liscio’. Possiede una ghiandola velenifera, ma, non è mortale per l’uomo. Di grosse dimensioni anche il Saettone e non possiede ghiandole velenifere come anche il ‘Saettone dagli occhi rossi’. Il ‘Colubro cappuccio’, infine, è lungo al massimo 60 centimetri. Deve il suo nome al collare nero intorno al collo e possiede un veleno non tossico per l’uomo.


Serpenti in Italia: I Viperidi

I serpenti di questa famiglia difficilmente superano il metro di lunghezza. Sono serpenti velenosi e il loro morso può anche condurre alla morte l’essere umano per la presenza di tossine presenti nel veleno prodotto dalle ghiandole velenifere. Sono serpenti tozzi con testa triangolare che ben si distingue dal resto del corpo e coda corta. In Italia esistono 4 specie di vipere: la vipera comune che è presente in tutte le regioni esclusa la Sardegna; il Marasso presente principalmente nelle regioni alpine. E’ di colore grigio-verdastro ed è molto aggressivo. C’è poi la vipera del corno, caratterizzata da un’escrescenza simile ad un corno situato sulla fronte a cui deve il nome. Vive nelle regioni nord orientali. Infine c’è la vipera dell’Orsini che è la più piccola presente in Italia e anche la meno velenosa.


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