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I pitoni si dividono in 9 specie riconosciute. I più noti sono il Pitone dell’Angola, il Pitone delle Rocce Birmano, il Pitone Corto, il Pitone delle Rocce Indiane, il Pitone Africano Minore, il Pitone Reale, conosciuto anche come pitone palla e il Pitone di Seba. Tra questi il più conosciuto è sicuramente il pitone reale che è anche la specie più gettonata per l’allevamento domestico.
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Allevare un pitone in casa non è una cosa semplice, poichè richiede la disponibilità di ampi spazi e un notevole budget economico. Raggiungendo grosse dimensioni, infatti, i pitoni hanno bisogno di un terrario abbastanza grande per contenere comodamente il serpente, quindi le sue dimensioni variano a seconda dell’esemplare. Il terrario dovrà riprodurre l’habitat naturale del pitone con una temperatura interna intorno ai 31 gradi e con un tasso di umidità intorno al 55%. Bisogna prevedere nel terrario anche una zona più fredda dove l’animale possa rifugiarsi in caso di bisogno. Nella teca, infine, non dovrà mai mancare una bacinella con l’acqua, grande abbastanza da consentire al pitone di immergersi completamente.
In natura i pitoni si nutrono di mammiferi anche di grosse dimensioni e di roditori. In cattività invece si cibano esclusivamente di topolini che possono essere dati sia vivi, sia congelati a seconda dei gusti dell’esemplare. Vanno nutriti una volta a settimana dopo che il pitone ha digerito il pasto precedente. I pitoni, poi, attraversano periodi di lunghi digiuni che, però, non devono preoccupare.
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