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I terrari possono essere fondamentalmente di tue tipi: naturalistico e semi-sterile. Il terrario ‘naturalistico’ punta a riprodurre in piccolo l’ambiente naturale del serpente e quindi prevede l’utilizzo di tronchi e rami, rocce, piante e elementi vegetali tipici delle foreste tropicali o comunque delle regioni d’origine del rettile. Il terrario ‘semi-sterile’, invece, punta a diminuire al massimo le decorazioni e gli arredi, perdendone in aspetto estetico, ma, guadagnandone in igiene e pulizia.
Il terrario si può acquistare già pronto nei negozi di animali specializzati in erpetologia o si può costruire su misura. Il terrario può essere in vetro, plexiglas, plastica, fibra di vetro e legno. Materiali robusti e a prova di fuga, ma che allo stesso tempo consentano di mantenere costante la temperatura e il tasso di umidità all’interno della teca. Il vetro di solito è quello più utilizzato poichè facile da pulire e a prova di umidità. La plastica è più pratica e leggera, ma, si graffia facilmente e risente maggiormente dell’usura del tempo. Il coperchio deve essere a prova di fuga e può prevedere l’inserimento di lampade per l’illuminazione e il riscaldamento.
Un elemento determinate all’interno del terreraio è costituito dalla temperatura che deve essere mantenuta costante e sempre entro i 38,5 gradi centigradi, soglia oltre la quale il serpente può morire. Il riscaldamento del terrario deve avvenire in maniera artificiale attraverso lampade, rocce calde e cavetti che, però, non devono mai entrare in contatto con il rettile per evitare di bruciarlo. Materassini e cavetti vengono usati per riscaldare il terrario dal basso. L’ambiente in generale, invece, va riscaldato con lampade a incandescenza, faretti, e lampadine a luce notturna. La temperatura va tenuta sempre sotto controllo attraverso termometri all’interno della teca. La teca, infine, deve prevedere anche una zona più fredda in modo da garantire al serpente la naturale alternanza tra caldo e freddo.
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