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La testuggine marginata è un rettile tipico delle regioni mediterranee e si può trovare soprattutto nelle isole greche, nell’arcipelago del Peloponneso e in Italia, dove, vivono soprattutto in Sardegna. La testuggine marginata è stata introdotta in Italia in epoca preromana dagli Etruschi. L’habitat naturale di queste testuggini è costituito essenzialmente dalla macchia mediterranea, dalla gariga e da paesaggi con ampie zone di sottobosco in cui rifugiarsi e trovare da mangiare. Prediligono anche le zone costiere caratterizzate dalla presenza di dune sabbiose ricche di vegetazione, o da pinete mediterranee con un fitto sottobosco. Si possono trovare spesso nelle sugherete, nei boschi di lecci o all’interno di uliveti, agrumeti e vigneti. La testuggine marginata, infine, preferisce le zone caratterizzato dal clima mediterraneo con inverni miti ed estati aride e povere di pioggia.
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La stagione degli amori per la testuggine marginata coincide con l’arrivo della primavera e il risveglio dal letargo invernale. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un complesso rituale di corteggiamento nel corso del quale il maschio rincorre la femmina, la insegue e la colpisce delicatamente sul carapace. Se la femmina accetta il corteggiamento, allora, assume la tipica posizione da monta. A quel punto il maschio monta la femmina da dietro aggrappandosi con le zampe al carapace ed estroflettendo il pene contenuto nella coda. Durante l’accoppiamento il maschio emette un verso caratteristico che, poi è anche l’unico verso emesso da questa testuggine, altrimenti completamente muta. La femmina se necessario può conservare dentro di se lo sperma del maschio fino a quattro anni. Lo sperma viene conservato in un particolare organo detto spermateca. Le tartarughe sono animali molto longevi che possono arrivare a vivere anche 80 anni e quindi raggiungono la maturità sessuale molto tardi, intorno ai 10 anni. Le testudo marginate sono una specie ovipara, il che significa che si riproducono per mezzo della deposizione di uova. Le femmine depongono le uova, in numero variabile, in una buca scavata nel terreno. La deposizione avviene a più riprese tra i mesi di maggio e luglio. L’incubazione dura circa tre mesi e il sesso dei nascituri sarà determinato dalla temperatura di incubazione. Se la temperatura è inferiore ai 32 gradi nasceranno dei maschi, se invece è superiore si avranno delle testuggini femmine. Trascorso il periodo di incubazione i piccoli rompono il guscio servendosi di una sorta di piccolo corno posto sulla fronte, detto “dente dell’uovo” che perderanno pochi giorni dopo la nascita. Le manovre per uscire dall’uovo sono molto complicate e durano anche quarantotto ore nel corso delle quali si ha il completo assorbimento del sacco vitellino.
La testuggine marginata è un animale ectotermo, il che significa che non è capace di termoregolare autonomamente la propria temperatura corporea e quindi ha bisogno di assorbire il calore dall’esterno per poter attivare le proprie funzioni metaboliche. Per questa ragione le testuggini marginate hanno bisogno di trascorrere le prime ore del giorno distese al sole per riuscire ad assorbire il calore e i raggi UVB, fondamentali per sintesi della vitamina D. Una volta raggiunta la giusta temperatura corporea, possono iniziare le normali attività quotidiane che consistono essenzialmente nella ricerca del cibo. La marginata non ama le temperature troppo alte e quando il termometro supera i 27 gradi centigradi cominciano a cercare posti all’ombra per ripararsi o a scavare delle tane in cui rifugiarsi al fresco. Con l’arrivo dell’autunno e il calo delle temperature, le testuggini si preparano per il letargo. In questo periodo smettono di mangiare per svuotare completamente l’intestino e tra novembre e dicembre si rintanano in profonde buche nel terreno e cadono in letargo. Nella tana invernale la temperatura non deve mai scendere sotto i due gradi o superare i dieci gradi. Nel primo caso il freddo eccessivo potrebbe causare dei danni celebrali alla testuggine, mentre nel secondo caso, il caldo potrebbe causare uno stato di dormiveglia che porterebbe a un consumo troppo rapido delle scorte di grasso. Il letargo è una fase fondamentale per la testuggine. Per quanto concerne le abitudini alimentari, le tartarughe sono dei rettili completamente vegetariani e la loro dieta è caratterizzata principalmente da bacche ed erba. Nei casi di estrema siccità possono arrivare a nutrirsi anche di piccoli insetti o di lumachine, da cui ricavano il calcio necessario per il loro carapace.
Le testuggini marginate sono state allevate fin dall’antichità come animali da giardino. Attualmente questa specie è inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio estinzione, è protetta dalla Convenzione di Berna ed è tra le specie tutelate dalla Convenzione di Washington, il che significa che è assolutamente vietato il prelievo in natura e la commercializzazione di esemplari selvatici. E’, inoltre, severamente regolamentato il commercio delle testuggini nate in cattività. Le testuggini marginate in commercio, infatti, devono essere provviste della certificazione C.I.T.E.S. con cui si certifica la provenienza legale dell’esemplare. La vendita e l’acquisto di esemplari sprovvisti di certificazione sono severamente puniti dalla legge. Le testuggini marginate, come la maggior parete dei rettili del genere Testudo, sono a grave rischio estinzione. Tra le principali minacce per la loro sopravvivenza ci sono l’inquinamento ambientale, l’urbanizzazione delle campagne e delle aree costiere e l’utilizzo di pesticidi che distruggono tutti gli habitat naturali della specie. Un’altra grave minaccia è rappresentata dall’uomo e dalla caccia illegale per scopi di lucro. Le testuggini, infatti, vengono cacciate per essere vendute, ma, anche per scopi alimentari nonostante da anni sia in vigore in Europa una legge che vieta il consumo alimentare di questa specie. Se si vuole allevare una testuggine marginata, occorre disporre di abbastanza spazio all’aperto per poter allestire una sorta di recinto che deve riprodurre al suo interno il più fedelmente possibile l’habitat naturale della specie e garantirgli la temperatura ottimale, anche in inverno, attraverso un riscaldatore. Quando si alleva una testuggine, è molto importante regolare il ciclo del letargo durante l’inverno. Se si vuole tenere l’esemplare attivo, allora, bisognerà disporlo in un terrario riscaldato con una zona calda e una più ombreggiata. La zona calda dovrà avere una temperatura di circa 28 gradi, mentre quella ombreggiata dovrà aggirarsi intorno ai 18 gradi centigradi. Nel terrario bisognerà collocare una lampada a raggi UVB per garantire la sintesi della vitamina D fondamentale per fissare il calcio. Se, invece, si decide per un letargo controllato, allora bisognerà posizionare la testuggine in un contenitore protetto da posizionare in un locale al buio e con una temperatura tra gli 4 e gli 8 gradi. Le testuggini sono animali vegetariani e la loro dieta è costituita esclusivamente da piante e bacche. E’ quindi assolutamente vietato dargli da mangiare carne, latte, formaggi, uova, frutta e lattuga. Gli alimenti più indicati per la loro dieta sono la cicoria, il tarassaco, il radicchio rosso e le erbe di campo. Nella scelta degli alimenti bisogna prediligere quelli ricchi di calcio e fibre e poveri di fosforo. La mancanza di calcio nella dieta delle testuggini, infatti, può causare la deformazione del carapace e gravi danni agli organi interni. Se l’alimentazione è equilibrata la testuggine presenterà una carapace levigato e perfettamente ovale.
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