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La famiglia degli Anatidi conta circa 145 specie viventi distribuite in tutto il mondo e molte delle quali frutto della selezione degli allevatori. L’anatra domestica è una specie che è stata selezionata dal germano reale che, a sua volta, viene comunemente indicato come anatra selvatica. Il germano reale è la specie più conosciuta e più diffusa al mondo. Il maschio della specie si riconosce per il piumaggio verde bottiglia sulla testa e nero sul resto del corpo. La femmina, invece, è marrone screziato. Vive principalmente in acque dolci, senza disdegnare i laghetti cittadini, e si nutre di piante e piccoli animali acquatici. Tutte le anatre domestiche derivano dal germano reale, l'unica eccezione è rappresentata dalla specie Cairina Moscata che è originaria del continente americano. Tra le specie più rappresentative si possono citare il Codone, caratterizzato dalla coda lunga e appuntita, dal collo lungo e dalle ali a punta. Il Mestolone che è più piccolo del germano reale, con la testa verde brillante e il petto bianco, mentre, il Quattrocchi – noto anche come anatra tuffatrice - si riconosce perchè nidifica all’interno di tronchi cavi. Ci sono poi gli smerigli che hanno il becco dentellato con bordi taglienti per trattenere le prede. L’anatra mandarina è molto ricercata per il suo piumaggio variopinto ed elegante e viene allevata principalmente per scopo ornamentale. Si tratta di una specie originaria dell’Asia orientale e dell’America settentrionale. Le anatre italiane più comuni, infine sono il fischione e la marzaiola.
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Un tempo in Italia e in particolare nelle regioni della Pianura Padana le anatre erano molto diffuse grazie alla presenza di corsi d’acqua e di vaste aree allagate per la coltivazione del riso. Si potevano contare almeno una decina di razze autoctone, oggi per la maggior parte estinte a causa della progressiva riduzione dei loro habitat naturali causata dai mutamenti del sistema agricolo tradizionale a favore di un tipo di coltivazione intensivo che ha di fatto ridotto gli spazi necessari per la sopravvivenza di questi volatili. Attualmente, l’unica specie di anatra italiana sopravvissuta all’azione dell’uomo è la germanata veneta, diffusa nelle campagne del Veneto. Gli esemplari di questa specie arrivano a pesare fino a tre chili. Le femmine depongono un numero cospicuo di uova e hanno conservato l’istinto della cova. Le uova hanno il guscio bianco e pesano circa 70 grammi. Sono animali molto semplici da allevare che non hanno bisogno di eccessive cure. Il piumaggio è molto simile a quello del germano reale sia nella femmina sia nel maschio ad eccezione del caratteristico anello bianco al collo dei maschi che a volte non c’è. Le femmine, infine, hanno il becco completamente arancione senza striature. Le anatre appartenenti alla razza germanata veneta probabilmente sono le uniche anatre autoctone ancora presenti sul territorio italiano con una discreta diffusione.
Le anatre si trovano in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide, dove non riuscirebbero a sopportare il freddo eccessivo. Il loro habitat naturale è costituito da ambienti umidi e caratterizzati dalla presenza di uno specchio d’acqua di qualsiasi tipo, sia esso uno stagno, un lago, una palude, un acquitrino o una vasca in un parco pubblico. L’anatra selvatica è tipica degli ambienti umidi caratterizzata dalla presenza di uno stagno o di un lago circondato da una fitta vegetazione. Fino a qualche decennio fa nidificava in tutta Europa poi, con la progressiva urbanizzazione delle campagne, il suo habitat naturale è andato via via restringendosi. Attualmente si riproduce in Islanda, Gran Bretagna, Scandinavia, Europa centrale, Russia e Cina settentrionale. Sverna, invece, nelle zone costiere dell’Europa, nella parte meridionale dell’Asia, dall’India fino al sud della Cina. A seconda delle specie preferiscono l’acqua dolce o l’acqua salata. Perché le anatre vi si stabiliscano, occorre che gli specchi d’acqua siano non inquinati e ricchi di cibo e nutrimento. Le anatre, inoltre, sono solite scegliere luoghi in cui si sentono sicure, quindi nella scelta del posto in cui stabilirsi preferiranno zone nascoste, possibilmente non interessate dal passaggio di battelli o di mezzi di trasporto di vario tipo. I rifugi devono quindi essere tranquilli e riparati. Trattandosi di specie migratrici, le anatre nidificano a nord e svernano a sud. Si tratta di animali estremamente duttili che si adattano ad habitat e ambienti diversi, anche se preferiscono i climi temperati.
Le anatre come la maggior parte degli Anatidi sono monogame e una volta che hanno scelto un compagno restano insieme per tutta la vita. La stagione degli amori coincide con l’inverno per consentire poi la schiusa delle uova e la nascita degli anatroccoli in primavera. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un lungo rituale di corteggiamento, che si differenzia sensibilmente da specie a specie. Nel periodo invernale si forma la coppia e per questo il maschio sviluppa una livrea più appariscente, mentre in estate hanno un piumaggio più simile alla femmina. Il corteggiamento è caratterizzato da una precisa sequenza di segnali da parte del maschio e di risposte da parte della femmina. Il primo segnale è dato dal maschio che smette di interessarsi alle proprie attività per cominciare a pedinare la femmina e a muovere ritmicamente il collo. Se la femmina è disponibile, fa lo stesso altrimenti semplicemente ignora il maschio e continua a fare quello che stava facendo. Il maschio può decidere se desistere o continuare a inviare segnali fino a quando la femmina non mostra la propria disponibilità ad accoppiarsi. Lo scambio di segnali continua fino a quando la femmina non si stende completamente a terra allungando il collo e invitando in questo modo il maschio a montarla. Subito dopo l’accoppiamento sia il maschio sia la femmina ritornano alle loro normali attività. La femmina prepara il nido in luoghi asciutti e riparati, nel fitto dei cespugli imbottendolo di piume che si strappa dal petto e dall’addome. La cova e la cura della prole sono solitamente a carico della femmina, ma, in alcune specie anche il maschio collabora con la compagna. In media la femmina depone dalle quattro alle dodici uova a covate. Appena nati, gli anatroccoli sono già capaci di nuotare e di nutrirsi da soli. Ogni specie ha poi il suo rituale di nidificazione, l’anatra sposa ad esempio, nidifica in tronchi cavi e accetta anche nidi artificiali.
Le anatre sono tra gli animali domestici più semplici da allevare poiché non richiedono grosse attenzioni a differenza dei polli e delle galline. Le anatre vengono addomesticate e allevate sia per la produzione di uova, carne e fegato, sia come animali ornamentali. Le anatre domestiche discendono o dal Germano Reale o dall’anatra muschiata. L’anatra domestica è molto ricercata dagli avicoltori, ma, negli ultimi decenni si sta sviluppando anche un tipo di allevamento familiare sia per la produzione di uova, sia per quella di carne e di fegato per il famoso fois gras. L’allevamento delle anatre presenta una serie di vantaggi rispetto a quello dei polli. In primis l’anatra è un uccello molto tranquillo, non razzola quindi non danneggia giardini o parchi. Si nutre di larve, insetti e invertebrati, ripulendo così la vegetazione da ospiti sgraditi. Nelle zone vicino alle paludi le anatre sono molto utili come anti-zanzare poiché si cibano delle larve di queste ultime. Anche i piccoli delle anatre hanno bisogno di meno attenzioni e cure rispetto, ad esempio, ai pulcini. Non necessitano né del caldo artificiale né di quello materno. Le anatre inoltre non creano problemi con l’alimentazione poiché è sufficiente un unico pasto abbondante la mattina e uno più frugale la sera. Crescono molto rapidamente, con una media di 60 grammi a settimana. Meno sensibile al freddo e agli sbalzi di temperatura non richiede eccessive attenzioni per l’allestimento di un riparo che di solito è costituito da capanne di legno e paglia. Essendo costituzionalmente meno delicate delle galline, le anatre si ammalano molto raramente. Sono quasi immuni alla pseudo peste e sono soggette solo al colera e alla polmonite.
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