Allevamento galline

La gallina

La gallina appartiene alla famiglia dei Galliformi. E’ la femmina del gallo da cui si differenzia per le dimensioni più ridotte, per il colore più tenue delle piume, per la cresta più piccola e liscia e per le penne più corte della coda. La gallina è originaria del continente asiatico da dove giunse in Europa attraverso l’Egitto e la Grecia. Si tratta di una specie razzolatrice che viene allevata soprattutto per la carne e per le uova. Ha un becco robusto e ricurvo che utilizza per smuovere il terreno. Le zampe sono robuste e munite di quattro dita tutte corredate da unghie forti. Pur appartenendo al genere degli uccelli, le galline sono dotate di ali troppo piccole per poter volare. Le galline possono deporre fino a venti uova che covano da sole. L’allevamento dei piccoli è affidato esclusivamente alle galline senza nessun intervento da parte del maschio. Le galline domestiche più diffuse sono quella padovana caratterizzata dal ciuffo sulla fronte che arriva a coprirle quasi del tutto gli occhi; la gallina cocincina che è considerata la migliore per la produzione delle uova e la bantan molto ricercata per la bellezza del piumaggio. Le galline domestiche si distinguono in tre razze: le omeosome con elevata fecondità, le eterosome meno feconde e le razze intermedie derivanti dall’incrocio delle prime due. Alla prima specie appartengono anche le galline italiane come la livornese, la valdarno, la siciliana e la padovana. Le uova di queste galline sono con guscio bianco e i pulcini mettono le piume pochi giorni dopo la nascita. Le razze eterosome, invece, depongono uova al guscio rossastro e i pulcini mettono le piume più tardi. In natura possono vivere in media dai cinque agli undici anni a seconda della razza. Le galline ovaiole raggiunti i 12 mesi diminuiscono la loro capacità produttiva, ma, nei picchi della produzione possono fornire fino a 300 uova all’anno. Si tratta di una specie gregaria che tende a vivere in gruppo. A volte le galline cercano di stabilirsi nei nidi altrui o rubano le uova da latri nidi. Spesso gli agricoltori aggiungono uova finte per stimolare le galline a deporre un numero maggiore di uova.
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Caratteristiche

del pollaio

gallina Le galline vanno tenute all’interno di un recinto all’aperto detto ‘pollaio’. Il pollaio è alla base di un buon allevamento poiché dalla sua salubrità, dalla disposizione dei fabbricati e dalle condizioni climatiche e ambientali al suo interno dipendono lo sviluppo delle galline e la deposizione delle uova. Se all’interno del pollaio farà troppo freddo le galline, non faranno le uova, se viceversa farà troppo caldo o ci sarà troppa umidità gli animali saranno più esposti a contrarre malattie. Il pollaio deve essere rivolto a levante con una finestra esposta a tramontana che in estate va tenuta sempre aperta per rinfrescare la temperatura interna del pollaio, mentre nelle altre stagioni va chiusa per evitare che le galline si raffreddino. E’ bene coprire la finestra con una grata per impedire ai predatori di introdursi all’interno del pollaio e fare razzia di galline. Elementi indispensabili all’interno di un pollaio sono i posatoi e i nidi. I posatori sono delle barre di legno trasversali che vanno poste ad una certa altezza dal pavimento su cui le galline possano saltare per riposarsi. Le galline dormono su una sola zampa mentre l’altra la tengono piegata sotto il corpo. I posatoi non devono essere rotondi, poiché, le galline non piegano le unghie e non potrebbero aggrapparvisi. Le pertiche dei posatoi sono posizionate nel verso della larghezza del pollaio fissando le estremità ai muri. All’interno di un pollaio si deve prevedere un nido per ogni gallina, poiché non depongono le uova contemporaneamente e perché la vista delle uova le sprona alla deposizione. I nidi vanno collocati ad un metro e mezzo d’altezza. Si possono costruire utilizzano cassette di legno della frutta che dovranno essere riempite di paglia. Gli altri accessori necessari all’interno di un pollaio sono le fosse. Una prima fossa deve essere riempita di sabbia e cenere per consentire alle galline di rotolarvisi dentro per liberarsi dagli insetti. Un’altra fossa piena di sabbia da grattare e uno spazio di terra coperto di erbetta per pascolare e razzolare. Il pollaio può essere costruito nelle vicinanze di siepi o alberi a foglie larghe per garantire la giusta ombra e per nascondere le galline alla vista degli uccelli da rapina. Infine nel pollaio non possono mancare la mangiatoia e l’abbeveratoio per il mangime e per l’acqua

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Alimentazione

Le galline sono onnivore. La loro alimentazione è essenzialmente a base di grano e cereali, ma, possono mangiare di tutto. Tra gli alimenti base dell’alimentazione delle galline c’è il mais con tutti i suoi derivati, la farina di soia, il farinaccio di grano duro, i cereali, il frumento, l’orzo, l’aveva, il segale, i semi delle leguminose, i fagioli, i piselli, i semi oleosi e i semi di girasole che fanno molto bene al guscio delle uova poiché contengono calcio. A questi alimenti possono affiancarsi anche frutta, pane essiccato ed erba fresca. Non è raro che le galline domestiche mangino gli avanzi dei pasti dei padroni che possono contenere bucce di frutta, verdure, pane e pasta avanzati e carne. Sovente vengono dati alle galline i cosiddetti pastoni fatti con pane secco bagnato e formaggio. Nei negozi specializzati nella vendita di mangimi per animali da cortile, vendono una miscela pronta con diversi tipi di cereali che viene chiamato grano spezzato e che contiene le giuste quantità di ciascun cereale per garantire un’alimentazione equilibrata alle galline. Negli abbeveratoi deve essere sempre disponibile acqua potabile. Quando vivono in libertà, spesso le galline tendono a beccare il suolo alla ricerca di semi, insetti e piccoli animali come le lucertole. A volte beccano anche sabbia, piccoli sassi e granelli di minerali che trovano nel terreno. Un’abitudine funzionale all’ingerimento di sali minerali fondamentali per l’indurimento delle uova.


Allevamento casalingo

Allevare delle galline ha molti vantaggi poiché si tratta di animali economici e poco impegnativi da gestire, ma che in compenso, garantiscono la produzione quotidiana di uova fresche e fertilizzano il terreno con i loro escrementi, la ‘pollina’. Anche se poco impegnativo, però, l’allevamento delle galline richiede la conoscenza di alcuni elementi basilari come il numero di esemplari che si possono allevare, lo spazio necessario per ciascun animale ecc. La prima fase va dall’acquisto dei pulcini al 60 giorno. La seconda è successiva al sessantesimo giorno di vita. All’inizio i piccoli possono essere ospitati in uno scatolone di cartone, dove allestire una specie di nido dove sfamare e far dormire i pulcini. La temperatura deve essere tenuta tra i trenta e i trentacinque gradi nella prima settimana ed essere calata di cinque gradi ogni sette giorni. La temperatura ottimale si può ottenere con delle lampadine da 100 watt posizionata in un angolo della scatola. Per l’alimentazione, invece, bisogna utilizzare mangime per polli e acqua. Passati due mesi bisogna spostare i pulcini in un pollaio. Bisogna calcolare almeno cinquanta centimetri per pollo. Le galline ovaiole vengono vendute sia come pulcini che come pollastre di 4 o 5 mesi già pronte per le prime deposizioni. Attualmente si trovano solo ovaiole frutto di incroci tra le varie specie. Le galline ovaiole garantiscono almeno un uovo al giorno per 17-18 mesi. Di notte le galline vanno poste in locali dotati di posatoi sollevati da terra e che consentono la pulizia degli escrementi depositati durante la notte. Di giorno l’ideale sarebbe lasciarle libere di razzolare nell’aia, all’interno de recinto, calcolando almeno 4-5 metri quadri per ciascun esemplare. All’interno del recinto bisognerà posizionare degli abbeveratoi. Le galline vanno alimentate con mais spezzettato, crusca bagnata, erba medica, avanzi di verdura e frutta e di tanto in tanto delle conchiglie macinate per agevolare la calcificazione dell’uovo.


Allevamento galline: Malattie galline

Le galline sono animali abbastanza delicati e soggetti a varie malattie e infezioni. Tra le malattie più comini c’è la cosiddetta malattia del fegato grasso. Questa infezione colpisce principalmente le galline che vengono allevate in gabbia e che quindi non hanno molto spazio vitale a disposizione. Tra i sintomi di questa patologia c’è una degenerazione del fegato a causa dell’eccessivo consumo di carboidrati e delle precarie condizioni ambientali. Non si tratta di una malattia con un alto tasso di mortalità, ma, le galline colpite diminuiscono di colpo il numero delle uova, ingrassano e la cresta assume un colorito spento. In questo caso occorre abbassare il numero di calorie e cambiare il tipo di mangime. Una malattia che, invece, porta alla morte nel giro di pochi giorni è l’ascite. Tra i campanelli d’allarme di questa malattia c’è la cresta che diventa blu. Gli esemplari colpiti purtroppo non sono curabili. Non si tratta di una malattia infettiva. La causa dell’ascite è da ricercarsi nell’eccessivo nutrimento o comunque in una dieta sbilanciata. Tra le malattie infettive sicuramente la più temibile e la clostridiosi. Tra i sintomi più evidenti ci sono la presenza di catarro, l’emissione di fischi durante la respirazione e un forte tremolio in punto di morte. Le galline più a rischi di infezioni e malattie sono le galline da batteria, proprio a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui sono tenute. Negli allevamenti intensivi, infatti, le galline ovaiole sono tenute una attaccata all’altra, senza la possibilità di muoversi, a sguazzare nei propri escrementi. I capannoni, inoltre, sono chiusi e non consento il ricambio dell’aria e la fuoriuscita dei fumi. Queste galline sono più esposte al rischio di contrarre infezioni, infezioni che poi possono portarle alla morte o , nella peggiore delle ipotesi, essere trasmesse all’uomo attraverso le uova o la loro carne. Tra i problemi più frequenti per le galline, infine c’è quello dei parassiti e in particolare degli acari che si nascondono tra le piume causando notevoli problemi alle galline che ne sono infestate



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