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Le galline ovaiole più diffuse sono quelle appartenenti alla razza padovana, livornese e cocincina. Le prime sono caratterizzate dalla presenza di un grosso ciuffo sulla fronte che copre completamente gli occhi. Ci sono poi le livornesi che presentano diverse varietà come la bianca, la dorata, la fulva e l’argentata e arrivano a deporre fino a 250 uova all’anno. Le cocincine, invece, sono considerate le migliori per la produzione delle uova. Altre razze con elevata fecondità sono la valdarno e la siciliana. Le uova delle galline ovaiole hanno il guscio bianco e i pulcini mettono le piume subito dopo la nascita. Per quanto riguarda le galline ovaiole estere le più importanti sono quelle appartenenti alla razza New Hampshire e Rhode Island. Le New Hampshire si riconoscono per il caratteristico piumaggio rosso, ma rispetto alle italiane produce un minor numero di uova, ma è allevata anche per la carne. Le Rhode Island invece depongono una media di 200 uova l’anno.
Le galline ovaiole, nel loro periodo di maggiore produttività, possono arrivare a produrre fino a venti uova al giorno che covano da sole senza l’aiuto del maschio. Lo stesso vale per l’allevamento dei pulcini che vengono cresciuti solo dalla madre. Non tutte le uova si schiuderanno e daranno alla luce dei pulcini, ma solo quelle fecondate. Durante il periodo della muta, che dura circa due mesi e inizia verso la fine dell’estate, le galline smettono di produrre uova perché tutte le loro energie sono indirizzate al cambio del piumaggio. Terminata la muta la deposizione riprende normalmente. Solitamente i cicli di deposizione delle galline vengono calcolati tra due mute successive. La produzione massima si avrà dopo la prima muta, mentre dopo la seconda la deposizione diminuirà gradualmente. E’ per questo motivo che negli allevamenti intensivi le galline ovaiole vengono usate solo durante il primo ciclo, ovvero, il più produttivo.
Le galline sono animali essenzialmente onnivori, il che significa che tendono a mangiare di tutto, anche se la base della loro alimentazione deve essere comunque costituita dal grano e dai cereali. Tra gli alimenti base nella dieta delle galline ovaiole ci sono il mais con tutti i suoi derivati, la farina di soia, l’orzo, il farinaccio di grano duro, i cereali, il frumento il segale, i fagioli, i piselli, i semi delle leguminose e i semi di girasole che contengono calcio e quindi sono fondamentali per l’indurimento del guscio delle uova. A questi alimenti vanno aggiunti anche frutta, pane essiccato ed erba fresca per garantire anche il giusto apporto di Sali minerali. Le galline allevate in casa spesso mangiano gli avanzi dei pasti dei padroni al cui interno possono contenere bucce di frutta, verdure, pane e pasta e carne. Ci sono poi i pastoni fatti con pane secco bagnato e formaggio. Nei negozi specializzati nella vendita di mangimi per animali da cortile, si può trovare e acquistare una miscela pronta realizzata con diversi tipi di cereali che viene chiamato grano spezzato e che contiene le giuste quantità di ciascun cereale per garantire una dieta equilibrata alle galline. Negli abbeveratoi, inoltre, deve essere sempre disponibile acqua fresca potabile. Quando vivono in libertà, spesso le galline tendono a beccare il suolo alla ricerca di semi, insetti e piccoli animali come le lucertole. A volte beccano anche sabbia, piccoli sassi e granelli di minerali che trovano nel terreno allo scopo di ingerire i sali minerali fondamentali per l’indurimento delle uova.
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