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Sono state fino ad ora censite ufficialmente tre sottospecie del pappagallo del Senegal. Secondo la classificazione di Linnaeus del 1766 esiste il Poicephalus Senegalus senegalus che è la sottospecie nominale: ha la parte ventrale che ha un colore giallo limone piuttosto acceso. Il naturalista Finsch nel 1863 ha classificato il Poicephalus Senegalus Versteri che invece ha la zona ventrale di un colore arancio intenso. Infine il Poicephalus Senegalus Mesotypus, classificato da Reichenow nel 1910, mostra la zona ventrale di un bel colore giallo che sfuma verso l’arancio. Ma esistono anche altre specie che si trovano comunemente in commercio nelle nostre zone come il Poicephalus Senegalus Meyeri, comunemente detto il pappagallo di Meyer che ha un piumaggio piuttosto scuro e il Poicephalus Senegalus Guglielmi, chiamato anche pappagallo di Jarden, che ha una classica colorazione verde.
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Il pappagallo del Senegal in natura è principalmente un abitante delle savane alberate e piuttosto aride come anche delle foreste ricche di baobab e aperte, in particolare la Adansonia digitata. Questo uccello vive in genere in coppia oppure in gruppetti composti da 10 a 20 individui, i quali spesso compiono anche delle piccole e locali migrazioni, dal nord al sud, durante le stagioni aride. Il pappagallo del Senegal si nutre in natura di semi, di germogli e di gemme e in particolare di frutta: infatti è molto ghiotto dei fichi. Il suo periodo riproduttivo generalmente inizia al termine del periodo in cui si verificano le grandi piogge, cioè dal mese di settembre a quello di novembre. Il pappagallo del Senegal può nidificare ovunque ma in Africa il suo nido viene di solito allestito dentro un cavo di un albero grande di baobab: nel nido l’esemplare femmina depone in genere 2 o 3 uova e le cova, tra maggio e giugno, per circa 28 giorni. I giovani individui si involano intorno alla nona o decima settimana dalla nascita.
Si tratta di una specie che si può trovare comunemente sia in natura, in Africa o in Italia, che in cattività. Delle varie specie del pappagallo del Senegal, nel fiorente mercato dei volatili, si registra oggi una presenza piuttosto massiccia di individui di cattura che vengono messi in vendita in Italia. La riproduzione del pappagallo del Senegal, durante la cattività, è comunque abbastanza facile, ma è poco praticata a causa di una eccessiva presenza di esemplari di cattura. Quando non è in cattività, ma lo si trova libero, lo si può vedere spesso che sta appollaiato su dei posatoi come dei pali, delle sporgenze o dei tetti. Se lo si vede in volo esegue spesso in cielo il cosiddetto volo a "spirito santo" che gli consente di individuare una preda. Il processo della domesticazione, per il pappagallo del Senegal, è oggi abbastanza stabilizzato: esiste un numero sufficiente di coppie che sono di seconda o di terza generazione, le quali si riproducono abitualmente in cattività. Questo fenomeno ci dà la garanzia di conservare un importante patrimonio biologico, che sarebbe a rischio di estinzione nelle zone africane, tra le numerose guerre civili e il ddt.
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