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Esistono diverse tipologie di cimurro, più o meno gravi, con sintomatologie abbastanza differenziate. Andremo di seguito ad elencarne qualcuna: - Forma iperacuta: si può manifestare sia nei cuccioli che nei soggetti adulti, sebbene sia più frequente il primo caso. Colpisce in genere i cuccioli che non hanno assunto il primo latte materno, o la cui madre non era vaccinata, e si manifesta con tremori, diarrea emorragica, svogliatezza, congiuntivite, inappetenza. Sia per i cuccioli che per gli adulti, generalmente la morte sopraggiunge in capo a pochi giorni. - Forma acuta o subacuta: si manifesta negli adulti e nei cuccioli di età superiore ai tre mesi. A una prima fase, caratterizzata da inappetenza, occhi iniettati di sangue, perdita di muco purulento dal naso, secchezza del tartufo, può seguire la guarigione o una seconda fase, che interessa diversi apparati. Le varie forme in cui il cimurro si può manifestare in tale fase, sono: Forma cutanea: compaiono sul corpo (in particolare sull’addome e all’interno delle cosce) delle piccole macchie rosse circolari, che spesso vanno incontro a sovrapposizione batterica; i tartufi e i cuscinetti plantari sono secchi e molto ispessiti. Questa forma, se generalizzata, sfocia facilmente in quella nervosa. Forma respiratoria: c’è forte perdita di muco dal naso, nonché forme di bronchite, polmonite e rinite. Forma intestinale: comincia con diarrea emorragica, perdita di sostanze mucillaginose e feci nerastre e particolarmente fastidiose all’olfatto. Questa forma è quasi sempre mortale. Forma mista: sono presenti contemporaneamente più quadri clinici tra quelli sopra descritti. Forma nervosa: in capo a qualche settimana, se il soggetto ha contratto una delle forme precedenti di cimurro, può comparire la forma nervosa, anche in un cane che apparentemente sembrava guarito. Il cane manifesta dei cambiamenti di carattere e comportamenti anomali. Il cimurro in forma nervosa si manifesta sottoforma di eccitazione (convulsioni, masticazioni a vuoto; questa forma è solitamente mortale), di paralisi (compare nel soggetto una paralisi progressiva) o di mioclonia (spasmi muscolari localizzati in varie zone del corpo, come l’addome o le cosce).
Come è facile capire da quanto detto in precedenza, il cimurro è una malattia davvero pericolosa per il nostro Fido. La diagnosi non sempre è semplice; in genere una sintomatologia sospetta può mettere in allarme il veterinario, che effettuerà ulteriori test di accertamento. Un risultato negativo ai test non è comunque affidabile al 100%: converrebbe ripeterlo dopo qualche tempo per ulteriore conferma. Una volta diagnosticato il male, le terapie sono ben poche; si tratta di un virus, e come tale non gli si può impedire di fare il suo corso: si può solo sperare che si manifesti in forme più lievi. E’ comunque possibile operare una terapia farmacologica di supporto, per evitare che subentrino ulteriori complicazioni: si possono prescrivere degli antibiotici per evitare la comparsa di infezioni batteriche, cominciare una fulidoterapia, somministrare al cane vitamine per evitare che si indebolisca troppo, e farmaci antidiarroici e anticonvulsivanti per cercare di limitare i sintomi. In compenso, però, se da un lato il cimurro è una malattia difficile da curare, dall’altro lato esiste un’ottima profilassi vaccinale che mette al riparo il nostro cane dai pericoli. In genere il primo vaccino contro il cimurro va fatto intorno ai due mesi d’età, quando ormai il potere protettivo degli anticorpi materni è finito; va poi ripetuto altre volte nel corso della vita del cane (sarà il veterinario a darci informazioni al riguardo), per assicurarci che non perda efficacia. In generale comunque i cani adulti devono fare il richiamo una volta all’anno. Ricordiamo sempre che non si risparmia sulla salute dei nostri animali, soprattutto non in caso di malattie gravi come questa; la nostra negligenza può facilmente mettere in pericolo mortale il nostro cane, nonché tutti i cani che sono entrati in contatto con lui. Prevenire è molto più semplice che curare, e nel caso del cimurro basta davvero poco.
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