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Non sempre la leishmaniosi è una malattia semplice da diagnosticare. Ciò avviene non solo perché ha un periodo di incubazione molto lungo, e prima di manifestarsi può restare silente per diversi anni, ma anche perché presenta una sintomatologia molto varia e che coinvolge diversi organi, quindi non è semplice identificarla rapidamente. Esistono però dei test appositi che si possono effettuare sul sangue dell’animale, e che, in caso di sospetta leishmaniosi, permettono di dissipare ogni dubbio. Le avvisaglie della malattia possono essere molte. Innanzitutto, un generale deperimento dell’animale, che dimagrisce, sembra svogliato e depresso; molte volte i cani affetti da leishmaniosi manifestano alterazioni della cute, con prurito, desquamazione, e alopecia attorno agli occhi, alle orecchie o in altre zone. Altri sintomi possono essere perdita di sangue dal naso, crescita accelerata delle unghie, dolori articolari. Fra gli organi interni quelli più spesso colpiti dal parassita Leishmania sono i reni: il cane quindi tende a bere e a urinare troppo spesso, e a volte ad avere episodi di vomito e diarrea. Questi sintomi possono manifestarsi tutti insieme o separatamente, il che ci riporta alla difficoltà della diagnosi. Scoprire la leishmaniosi allo stadio iniziale non è affatto semplice, per cui stiamo allerta e, in caso dovessimo notare sintomi sospetti, ricorriamo immediatamente a un consulto veterinario. Attenzione anche ai falsi negativi: non sempre il test individua la presenza di Leishmanie al primo colpo, soprattutto se i parassiti nel corpo dell’animale sono pochi; in caso di esito negativo è comunque opportuno ripetere il test più di una volta.
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E se scopriamo che il nostro cane ha la leishmaniosi, come lo curiamo? La cattiva notizia è che dalla leishmaniosi non si guarisce mai completamente, o almeno non con le cure conosciute oggigiorno; la buona notizia, invece, è che la malattia può essere tenuta sotto controllo tramite farmaci, e quindi anche un cane malato può condurre una vita quasi normale. Molto dipende dal singolo soggetto, ovvero sia dallo stadio a cui la malattia viene diagnosticata, sia dalla risposta del paziente alle cure. La terapia dovrà essere elaborata dal veterinario, tenendo conto anche dell’età e delle condizioni generali di salute del cane. I farmaci utilizzati sono solitamente il Glucantime, antimoniato di metil-glucamina (una soluzione iniettabile, che però risulta molto pesante per i reni, e quindi è da evitare in soggetti anziani o con insufficienza renale) oppure il Milteforan, miltefosina, una sospensione orale, più indicato per cani deboli o anziani, ma che purtroppo ha un costo piuttosto elevato. A questi due farmaci viene sempre associato anche l’Allopurinolo
Se è vero che la leishmaniosi è una malattia difficile da diagnosticare e curare, è anche vero che può venirci in aiuto la prevenzione: adottando delle misure precauzionali, soprattutto se viviamo in zone endemiche, possiamo diminuire sensibilmente le possibilità che il nostro cane si ammali. Innanzitutto, utilizziamo periodicamente prodotti antiparassitari sull’animale, così da ridurre le possibilità che venga punto da un pappatacio infetto; per lo stesso motivo, può essere anche utile effettuare operazioni di bonifica e disinfestazione negli spazi aperti attorno alla nostra casa. Evitiamo poi, soprattutto nei mesi estivi, di far stare troppo a lungo il cane all’aperto nelle ore serali, dato che sono le ore in cui i pappataci attaccano. Da qualche anno a questa parte, inoltre, sui mercati europei è arrivato anche il vaccino contro la leishmaniosi, che può essere somministrato ai cani che hanno già compiuto i sei mesi d’età, e consta in una prima fase di tre iniezioni a distanza di tre settimane l’una dall’altra, e successivamente di richiami annuali. Purtroppo l’efficacia del vaccino non è totale, e i suoi costi sono piuttosto elevati. La lotta alla leishmania è ancora ben lungi dall’essere vinta, ma prevenzione e vaccino rappresentano un passo avanti nella sconfitta della patologia.
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