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Lo stadio iniziale della Leishmaniosi è viscerale, dunque la Leishmania si sviluppa all'interno delle cellule dell’animale da cui ne attacca il sistema immunitario. I sintomi sono difficili da scorgere precocemente poiché possono non presentarsi anche per molto tempo dopo il contagio. I sintomi della Leishmaniosi sono in parte visibili e in parte riscontrabili solo attraverso le analisi del sangue. I principali sintomi di questa infezione sono: affaticamento precoce, sonnolenza, dimagrimento, febbre, vomito, dissenteria emorragica, tosse, anemia a causa dell'incremento dei globuli rossi, epistassi per il ribassamento delle piastrine, aumento di volume di fegato e milza, incremento della diuresi, incremento della sete a causa dell'insufficienza renale, ipoproteinemia ovvero perdita delle proteine attraverso i reni, paresi e/o paralisi degli arti posteriori, ingrossamento dei linfonodi, dolori articolari.
Nella forma cutanea, invece, la Leishmaniosi si manifesta con i seguenti sintomi: ispessimento della pelle, desquamazione, rarefazione del pelo, onicogrifosi ovvero anomala crescita delle unghie, ulcere a livello di zona peri-oculare, cuscinetti plantari e muco cutanee e formazione di noduli cutanei.Come si è evidenziato i sintomi della Leishmaniosi canina sono molti e vari ed è facile confonderli con quelli di altre infezioni. Ciò che deve destare allarme è la presenza contemporanea di più sintomi. In questo cosa occorre sottoporre prontamente l’animale alle analisi del sangue, le uniche in grado di rivelare con assoluta certezza la presenza di un infezione da pappatacio. I primo sintomi possono presentarsi già dopo i 12 mesi di età, senza distinzione alcuna tra razze e sesso.La Leishmaniosi ha origine dal protozoo Leishmania infantum diffuso nel Mediterraneo. Il cane contrae la leishmaniosi da un flebotomo, ovvero, un insetto veicolo (in questo caso il pappataci) che trasporta il protozoo della Leishmania. Il protozoo s'installa nelle cellule del cane e ne attacca il sistema immunitario con progressiva degenerazione dell'organismo. Se un flebotomo punge l'uomo, avviene la trasmissione. Il contagio non è mai diretto tra animale e uomo, o tra animale e animale, ma deve sempre essere veicolato da un parassita infetto. Il pappatacio è d'aspetto simile ad una zanzara, poiché facente parte delle Phlebotominae ed oltre a diffondere la leishmania è veicolo anche della meningite umana.
Occorre pertanto ricordare che il pappatacio vive e prolifera in zone umide e collinari, predilige le aree alberate, le fogne, le discariche di immondizia e le fonti d'acqua. E’ un animale notturno, quindi, occorre proteggersi soprattutto il tramonto con appositi repellenti. E’ attivo principalmente da maggio a ottobre. Seguire queste precauzioni è utile sia per il cane che per l’uomo.La Leishmaniosi canina è una patologia curabile se presa in tempo, poiché si tratta purtroppo di una malattia cronica degenerativa. L’animale, infatti, non riuscirà mai a recuperare del tutto lo stato di salute precedente alla contrazione dell’infezione. La terapia attuale contro la Leishmaniosi canina è basata sull'associazione di antimoniato di N-metilglucammina (50 mg/kg ogni 12 ore sottocute per 4-8 settimane) con allopurinolo (10 mg/kg ogni 12 ore per almeno 6 mesi). Tali farmaci, naturalmente, vanno somministrati da cliniche specialistiche o dal veterinario. Con questa terapia la leishmaniosi può essere stabilizzata e tenuta sotto controllo con una notevole attenuazione dei sintomi.
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