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Il microchip per i gatti,ovviamente,deve essere inserito da persone specializzate e competenti in tale attività. Per poter inserire il microchip,infatti, bisognerà rivolgersi,così come accade per i cani, all’Asl veterinaria (solitamente in questa sede sono dei volontari che si occupano dell’inserimento di questi microchip). Ci si può anche rivolgere, se si preferisce, anche ad un veterinario, informa dosi preventivamente sulla possibilità di svolgere presso lo stesso questa operazione. Ricordiamo,comunque,di controllare l’affidabilità e la qualifica di questi operatori prima di fargli effettuare la suddetta operazione. Il microchip viene così inserito sottocutaneamente sul collo dell’animale (e precisamente dietro l’orecchio sinistro). L’intervento può anche essere svolto senza anestesia.
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Il microchip per l’identificazione dei gatti è lo stesso microchip che serve per l’identificazione dei cani e dei furetti,cambia soltanto la grandezza e il peso dello stesso (questo varia anche in base,ovviamente,alla casa produttrice). Esso è un apparecchio inerte che prende il nome di RFID ed è ovviamente realizzato in materiali che non danno nessun tipo di problema o fastidio all’animale (per evitare qualsiasi forma di allergia o di rigetto). Il microchip,essendo inerte, non contiene energia interna ma è formato da un chip di silice che va a formare il circuito integrato, da un nucleo di ferrite (questo nucleo è circondato da un filo d rame) e infine, l’ultimo pezzo di tale microchip consiste in un piccolo condensatore. Tutti questi elementi sono circondati da una piccola capsula di vetro che è ovviamente biocompatibile e che sigilla tali elementi ermeticamente così che all’interno degli stessi non possano entrare dei liquidi del corpo. Tale capsula presente dei microsolchi che facilitano l’ancoraggio nei tessuti sottocutanei così che sia impossibile che essa si sposti e si disperdi all’interno del corpo. il microchip è formato da un numero di identificazione che,attraverso una serie di circuiti elettronici,viene trasferito come informazione allo scanner. Il funzionamento del microchip si basa su un piccolo segnale che viene attivato da un lettore; questo lettore è posseduto dall’Asl veterinaria,dai veterinari autorizzati,dalla polizia Municipale e dagli accalappiacani. Questo segnale può essere azionato grazie alla presenza del nucleo di ferrite che si comporta come una radio antenna che riceve i segnali di questo lettore. La grandezza totale del microchip è di circa 11mm di lunghezza e 2 mm di diametro e viene inserito facilmente attraverso un ago che viene solitamente inserito su una siringa o su un qualsiasi iniettore che sia,per ragioni di sicurezza ed igiene,monouso. Salvo casi estremamente eccezionali,inoltre, il microchip non verrà mai cambiato per tutta la vita dell’animale così che tale operazione dovrà essere effettuata solo una volta.
Come già detto,il microchip è formato da un codice formato da quindici cifre. Queste cifre rappresentano innanzitutto la ditta produttrice dello stesso microchip; ci sono poi delle cifre che sono scelte attraverso una sequenza casuale che completano il codice suddetto.
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