Feci Gatto

Il comportamento del gatto

I proprietari di mici hanno migliaia di ragioni per tenere in casa un gatto o due, infatti oltre a trattarsi di un’esperienza piacevole molto gratificante, tra queste motivazioni, figura il fatto che i gatti usano la lettiera e, per evitare spiacevoli sorprese e odori malsani a lui ed ai suoi padroni, coprono le feci. In genere questo gesto viene semplicemente messo in relazione con la scrupolosità del gatto, ma le ragioni in realtà sono molto più complesse. Nei gatti, come in molti altri mammiferi terrestri, feci e urine sono degli elementi utilizzati come un comportamento di marcatura territoriale, atti a trasmettere segnali sociali e riproduttivi ad altri componenti della stessa specie. I gatti sono esseri molto territoriali per natura, come tutti i felini, e la loro società è organizzata in una gerarchia subordinata a rigide regole di comportamento: essi marcano il loro territorio con il rilascio di feromoni, delle sostanze chimiche che inviano le informazioni su un individuo ad altri gatti. Il loro territorio viene marcato anche con altri metodi, quali graffi, sfregamenti contro gli oggetti e lasciando le loro feci scoperte. Ed infatti all’interno delle colonie di gatti selvatici si può notare che i soggetti sottomessi coprono le feci evacuate, cosa di cui non si preoccupano i gatti randagi dominanti, che le lasciano in bella vista. Quasi la totalità dei gatti che vivono in casa coprono perfettamente le loro feci, probabilmente perché si sentono subordinati alla famiglia umana che li ospita. Può capitare però, ad esempio, che per puro istinto, nelle famiglie con molti mici, il soggetto quello dominante, più anziano, più esuberante o quello che è giunto in casa prima, a volte lasci le feci scoperte, in modo da annunciare la sua presenza e il suo stato e per ricordare agli altri che il territorio è suo prima di tutto.

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Problemi di evacuazione

Spesso comunque possono presentarsi in casa dei problemi comportamentali da parte del gatto che proprio non vanno giù al proprietario, per esempio le eliminazioni inappropriate, parliamo della tendenza che hanno alcuni mici a liberare i propri bisogni, che si tratti di urina o feci è uguale, fuori dalla loro cassettina igienica. Se il gatto non fa i suoi bisogni nella cassetta, è quasi certo che qualche cosa lo disturba: per la pipì potrebbe addirittura trattarsi di una svista, o di una mancata presa di “misure”, ma per defecare il gatto segue sempre un rito tutto particolare, dunque se qualche cosa lo disturba non riesce a compierlo del tutto e le conseguenze sono evidenti anche per il padrone. Ciò può essere dovuto anche alla sabbietta, semplicemente, alla sua qualità o consistenza per esempio, alla sua profumazione, alla forma o alla sua polverosità, potrebbe trattarsi anche, addirittura, del detersivo o il disinfettante che usiamo per lavare la cassetta che accoglie la sabbietta. Le vaschette migliori per contenere la sabbietta dei mici sono sicuramente quelle in plastica, che abbiano una dimensione adeguata per contenere comodamente il gatto anche quando diventa adulto, e che disponga di bordi piuttosto alti, l’ideale sarebbe almeno venticinque centimetri, questo per evitare che le sue zampine possano far uscire la sabbia sul pavimento. Alcune lettiere in commercio sono anche dotate di un coperchio alto ed hanno una porticina basculante che i gatti di solito apprezzano per la loro privacy, e che le rende molto funzionali, dato che evitano versamenti di sabbia e di odori nell'ambiente. Per quanto riguarda l’odore poi, alcune cassette hanno anche l’apposito filtro cattura odori. Dato che le cassette porta sabbietta si trovano di tutti i tipi e di tutti i prezzi sarebbe meglio non accontentarsi usare al loro posto una scatola di cartone perchè si impregna facilmente di urina ed emana quindi un odore sgradevolissimo e dopo un paio di utilizzi il gatto sarà costretto a cercarsi un altro posto. Se si possiede più di un gatto è certamente meglio mettere a disposizione più di una vaschetta igienica per evitare conflitti tra gli animali e quindi conseguenti spargimenti di feci e urina per tutta casa. La vaschetta utilizzata per la sabbietta và regolarmente lavata, pulita e disinfettata a fondo, anche se siamo abituati ad utilizzare una busta di plastica sul suo fondo. Per lavarla è possibile utilizzare sapone neutro o sapone per i piatti, che però non lasci odori troppo forti. Anche la candeggina pura và bene se si vuole disinfettare la base della cassetta, ma poi è bene che per un po’ la parte trattata prenda aria per far svanire il forte odore.

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    Stipsi

    La stitichezza nel gatto (costipazione felina o stipsi felina) indica la insufficiente regolarità, la difficoltà o l’incompletezza nella defecazione. Le feci in questo contesto poi possono essere molto dure o completamente secche. In particolare il fenomeno della costipazione è spesso confuso come sinonimo di stitichezza costante, quando invece, in particolare, si tratta di stipsi intrattabile, ovvero quando la defecazione diventa impossibile, e può causare grande angoscia e dolore nel nostro micio. Le cause possono essere molte e diverse: può dipendere, per esempio da fattori alimentari, fattori ambientali, utilizzo di particolari medicinali, defecazione dolorosa, ostruzione delle vie rettali, ma anche malattie neurologiche, patologie metaboliche o attinenti alle ghiandole interne.

    Nei casi comuni di stipsi il gatto si sforza eccessivamente per defecare, ma non ottiene mai grandi risultati, produce infatti una minima quantità di feci, o anche nulla. Il prodotto dell’evacuazione solitamente è duro e secco, ma potrebbe trattarsi anche di materiale liquido, accompagnato da vomito ed inappetenza.

    La diagnosi si stila dal veterinario in seguito ai risultati degli esami fisici, messi a confronto con la storia clinica del gatto ed eventuali osservazioni da parte del proprietario. Gli esami che generalmente vengono effettuati sono: esami del sangue, compreso conteggio completo del sangue (in gergo scientifico CBC), esame delle urine , profilo biochimico completo, eventuali radiografie e ecografia addominale.

    Attraverso il semplice controllo delle feci però, già si possono rivelare nel gatto una lunga serie di patologie (anche serie), dunque è una buona abitudine controllale con il veterinario una volta ogni tanto per stare sereni circa la salute del proprio micio.

    io regolarmente faccia questo tipo di controllo per il benessere del suo amico peloso.


    Feci Gatto: La diarrea da “tritrichompnas”

    La diarrea da tritrichompnas è una patologia relativamente recente, visto che il ritrovamento di questo patogeno nelle feci di un gatto risale si all’inizio del secolo scorso, ma era stato messo in relazione ancora alle patologie che comporta, a livello dell’apparato gastrointestinale del gatto. La conseguenza più diffusa di questo patogeno nelle feci del gatto è la colite da tritrichompnas foetus. L’infezione da tritrichompnas foetus nel gatto è infatti associata ad una forte colite cronica, che può spossare il gatto data la sua probabile ciclicità. Dura infatti anche parecchi mesi a ricadute, si presenta con perdita frequente di feci maleodoranti, collose, molli o completamente liquide con possibile presenza di muco e sangue vivo. I gatti con questa patologia, possono presentare anche flatulenza, spasmi molto dolorosi dell’ano, associati ad un bisogno impellente di defecare che però passa entro pochissimo tempo, e infiammazione anale (flogosi). Il gatto malato può diventare anche incontinente, con serie difficoltà a controllare le tempistiche dei loro bisogni, ciò ovviamente genera non pochi problemi sia per il povero animale che per il suo padrone che si vede imbrattare involontariamente la casa ed anche il suo bel mantello lindo. Il vero problema è che la malattia potrebbe a prescindere dall’incontinenza, che comunque si manifesta soltanto nei casi più gravi, passare anche del tutto inosservata nei gatti randagi, sono i danni collaterali, chiamiamoli così che vengono visti dal proprietario come un complicazione preoccupante.

    Eccetto i rari casi mortali, questo tipo di diarrea non è dunque molto grave anche perché spesso và via da sola, il guaio è che purtroppo però, soprattutto il zone in cui ci sono molti gatti, i tempi sono sempre dilatati. I suoi sintomi possono essere guariti con una terapia a base di metrodanizolo. Il veterinario solitamente ne consiglia 30 mg/Kg per 14 giorni. Il farmaco, si trova sul mercato sotto forma di polvere, con le quali poi si preparano capsule specifiche. Una curiosità: è lo stesso elemento utilizzato per la diarrea dei piccioni. E’ importante non impiegare questo medicinale in gatte in gravidanza o in gattini con meno di tre mesi.



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