Regalo Cuccioli

Le nascite feline

La proliferazione di gattini è sempre molto alta. La capacità riproduttiva delle gatte è enorme, e molti proprietari non arginano i suoi accoppiamenti facendola partorire anche più volte l’anno. Quando non si tratta di allevamenti tutto dipende dalla pena che il proprietario prova all’idea di dover sterilizzare la sua micia. E così un buon numero di cucciolate finisce in strada, o annegata, o in bidoni dell’immondizia, perché diventa difficile trovare un padrone responsabile ed amorevole per ciascuno dei cuccioletti senza casa. E’ anche vero che molti padroni previdenti cominciano la cerca di nuovi proprietari appena viene a conoscenza della gravidanza della propria gatta ma spesso questo non basta. Alla fine, a conti fatti, continuano a nascere troppi gattini, ed a questi si aggiungono quelli nati da accoppiamenti randagi, che se sopravvivono (e spesso sopravvivono perché la strada li rende forti prima del tempo), vanno ad aggiungersi alle già ricche colonie feline.

Con tutta la buona volontà di amanti e volontari mantenere viva ed in perfetta salute una colonia di gatti costa molto, anche se spesso una mano di cuore arriva dalle gattare, le donne spesso sole che si offrono per cibo e coccole.

Il gatto in ogni caso sta prendendo sempre più posto tra gli animali da casa, che siano piccoli appartamenti o grandi casali di campagna, perché il suo giusto mix di indipendenza e voglia di coccole e fusa fa girare la testa a tanta tanta gente.

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La sfida con il cane

GattiniFino a qualche tempo fa il cane era il prescelto amico dell’uomo in casa. Erano davvero poche le famiglie che prediligevano la compagnia aristocratica ed indipendente del gatto, ritenuto meno affezionato e socievole rispetto al suo rivale a quattro zampe. E non a torto, sarebbe da aggiungere, visto quando è allegro, riservato, pulito, giocherellone ed indipendente. Senz’altro il gatto risulta per il padrone meno impegnativo dal punto di vista della cura e della pulizia di un cane. Inoltre non è mai di taglia tanto grossa da non poter condividere comodamente una casa o semplicemente un divano. E non ha bisogno di uscire fuori due volte al giorno per i suoi bisogni, a cui provvede, in silenzio e con discrezione, utilizzando la cassettina con la sabbietta. Anche l’alimentazione del gatto è comoda e relativamente non richiede di sporcare la cucina. Il gatto è felicissimo se ai soliti croccantini ogni tanto si aggiunge una buona scatoletta di pahtè o bocconcini. Ha poche esigenze ed è poco impegnativo: in ogni casa c’è spazio sufficiente per lui e basta una cassettina per risolvere il problema dei suoi bisogni. Studi scientifici dimostrano che può essere impiegato con successo anche nella pet therapy, visto che la sua morbidezza, la sua discrezione e il suo essere silenziosamente affettuoso portano grossi benefici a chi lo ha al fianco. Infine il gatto, a differenza del cane, sopporta meglio eventuali assenze del padrone, anzi, se in compagnia di un suo simile, spesso non accusa in maniera traumatica. Dunque donare un gatto a chi si ama, se sappiamo che è una persona responsabile, può essere un gesto d’amore verso di lei e verso il suo nuovo amico. Il gatto è sempre esteticamente molto bello e, a differenza del cane non prende a morsi gli arredi. E’ senz’altro un animale molto più adatto a chi vive in appartamento rispetto al cane. E, anche se non sembra, sa essere davvero di compagnia, addormentandosi con voi e svegliandovi al mattino con una serie di pat pat sul viso e la coda ritta. Ciò che vuole è presto detto, la prima pappa della giornata, ma a noi non deve interessare: dobbiamo farci bastare le sue effusioni.

Una volta che abbiamo deciso di regalare un gattino di razza alla persona che amiamo il primo passo da fare è una breve ricerca di mercato, individuando gli allevamenti più vicini e compiendo un piccolo primo confronto. Se abbiamo la possibilità di visitare di persona più allevamenti non dobbiamo farcela sfuggire. E’ cosa nota che a differenza dei cani, sono pochissimi i gatti che dispongono di un regolare pedigree. Questo perché molto spesso la loro nascita non è denunciata presso le federazioni apposite, come la F.I.Fe e , per l’Italia, la F.F.I. Le razze feline riconosciute attualmente sono circa 50, ma non tutte sono allo stesso modo diffuse e semplici da trovare. Alcune razze in particolare sono reperibili, dietro prenotazione, presso negozi specializzati. La garanzia migliore, documenti e prescrizioni a parte, deve arrivare da chi ci vende il cucciolo. E’ a lui che dobbiamo poterci rivolgere in caso di qualsiasi problema relativo al gatto una volta che avrà cominciato a vivere con noi. La registrazione per un gatto sembra che al momento non sia obbligatoria, e darà l’allevatore che garantire che si tratta di un ottimo esemplare sotto tutti gli aspetti. In Italia per gli allevamenti c’è anche la possibilità di associare il proprio nome ad un gatto specifico. Serve per questo l’autorizzazione da parte della F.F.I. ed ha lo scopo di pubblicizzare ovviamente l’allevamento durante le mostre e le esposizioni a cui il gatto partecipa con successo.

  • Tre cuccioli Non è necessario pagare dei soldi per avere un gatto con sé. Esistono infatti, in davvero ogni città del mondo, un sacco di gatti, non per forza di razza, che hanno comunque bisogno di una casa, di po...

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Negozi ed Esposizioni

micio manoI gattini sono visibili spesso durante le esposizioni feline. In queste occasioni gli allevatori sono pronti a rispondere a qualsiasi domanda un eventuale futuro acquirente possa fare. Probabilmente però la mostra o l’esposizione non sono ambienti tranquilli, forse perché l’allevatore è un po’ nervoso in attesa del giudizio dei giudici. Se ci interessa regalare un cucciolo di razza dobbiamo stare attenti al giudizio dei cuccioli da parte di questi stessi giudici: questi sapranno infatti spiegare le peculiarità del gatto in questione sulla base dei requisiti standard per ciascun gatto. Questi requisiti saranno importanti anche per un futuro padrone, se si ha intenzione di continuare la strada delle esposizioni con il proprio gattino. Se ci accorgiamo di non riuscire a sapere le informazioni che ci interessano prima di comprare il nostro micetto da regalare possiamo però, con un po’ di pazienza, annotare i nomi e gli indirizzi degli allevamenti che partecipano all’esposizione e che trattano le razze che ci interessano Nessuno ci vieta infatti, e sarà molto apprezzato anche dall’allevatore stesso, di recarci personalmente sul posto una volta che l’esposizione sarà terminata. Intanto possiamo goderci il meraviglioso spettacolo di bellezza e varietà dei gatti presenti tutti in bella mostra. Regalare un gatto però non deve essere in contentino di un capriccio temporaneo. Anche se l’occasione ci sembra ideale, donare un micetto a S. Valentino, o ad un compleanno deve significare che siamo sicuri dall’altra parte ci sia realmente la voglia di prendersene cura. Un gatto sano può vivere anche fino a 15 anni e chi lo riceve deve esserne perciò consapevole e pronto ad ogni evenienza. Stesso discorso, e forse ancora più delicato, vale quando decidiamo di regalare un gatto ad un bambino. Il suo entusiasmo e la sua felicità per il dono ricevuto non deve precludere il permesso, richiesto assolutamente in precedenza, ai genitori, che si occuperanno della maggior parte delle cure e di tutte le spese ad esso connesse. L’impegno per la crescita e l’educazione del nuovo arrivato di aggiungerà necessariamente a quello per la crescita e l’educazione del proprio bimbo. Per cui non è detto che i genitori siano sempre d’accordo o pronti a prendersi quest’altra responsabilità.


Le statistiche

tre miciSecondo le recenti statistiche esistono delle razze che vengono richieste in maniera maggiore delle altre per essere acquistare come regalo per qualcun altro. Tra queste spicca il gatto di razza Thai o Siamese. Probabilmente questa predilezione deriva dal fatto che questo tipo di gatto è molto dolce e affettuoso, ed ha la tendenza a legarsi in maniera particolare ad un componente della famiglia, fino a diventarne anche molto geloso e accomunandosi sotto questo aspetto quasi ad un cagnolino. Thai e Siamesi sono anche molto svegli e parecchio intelligenti. Il Thai in particolare è tanto estroverso che sembra chiacchierare con il suo padrone. A volte, se incitato, riesce ad essere anche piuttosto fastidioso per chi lo ascolta e non è abituato a “dialogare” con i gatti. Anche il gatto Persiano è molto richiesto. Sarà per il suo portamento elegante, sarà per quell’aria un po’ snob e per la estrema timidezza verso chi non conosce. Sarà perché è davvero un coccolone, e perché se da cucciolo non sta mai fermo da adulto diventa tranquillo e calmo, fatto sta che è un ottimo gatto da appartamento, non crea mai problemi e sopporta benissimo la solitudine. Il Maine Coon invece si attacca talmente al padrone che soffre moltissimo quando questi non è in casa. Per questo motivo di dovrebbe regalare a famiglie in cui almeno un componente resta spesso in casa (mamme casalinghe o nonni solitamente). Per il resto è un gatto davvero fantastico, che a volte sembra voler fare il verso ai migliori cani addestrati, non mancano in lui inoltre gentilezza, sicurezza ed eleganza e sa lasciare a bocca aperta gli ospiti che vengono a conoscerlo.

Un gatto che sembra ultimamente (anche se l’espressione è parecchio triste) andare molto di moda è l’Exotic Shorthair, un incrocio americano degli anni 50 tra il Persiano e l’American Shorthair. Il suo riconoscimento, seppur da ibrido, come razza a sé stante è avvenuto soltanto nel 1967, quando si è preferito etichettarlo come Exotic in onore delle origini orientali del gatto Persiano. Il suo riconoscimento in Europa avviene invece nel 1984, da parte della FIFE, dopo 4 anni dalla sua prima comparsa nel continente. Il pelo dell’Exotic Shorthair è una meraviglia. E’ corto ma folto e vaporoso, e gli dona un aspetto non molto elegante, come è nella maggior parte dei gatti, ma davvero di un tenerezza senza fine, che lo rende irresistibile. Caratterialmente è molto vicino al persiano per cui è ideale come compagno dolce di bambini e di persone anziane.


La convivenza nel sociale

Quando abbiamo deciso che il gattino acquistato o adottato presso un gattile sarà il nostro regalo per una persona che ci sta a cuore, dobbiamo premunirci anche di preparare chi lo riceve in modo che non abbia alcun tipo di problema a livello legale. Prima di tutto se la persona vive in condominio sarà meglio accertarsi che la presenza di un gatto non nuocia ai condomini o, se in affitti, al proprietario. Non succede spesso per fortuna, ma a volte i proprietari di casa aggiungono al contratto di affitto una postilla in cui fanno impegnare il locatario a non adottare animali domestici. Non si tratta di un problema insormontabile, spesso con l’aggiunta di una piccola somma alla cauzione già versata la faccenda si risolve serenamente. Ma per correttezza nei confronti del proprietario è meglio farglielo presente ed ascoltare quello che avrà da dire. Per quanto riguarda la sua presenza nei locali pubblici, la legge vieta l’accesso dei gatti entro luoghi in cui sono serviti o venduti alimenti, come supermercati, bar e ristoranti. Ovviamente il gestore può essere tanto amante anch’egli degli animali da non fiatare e fare un paio di carezze al micio. Anche in questo caso non dovrebbe essere un problema grosso, se non altro perché non v’è l’abitudine a portare in giro un gatto come invece si tende a fare con i cani.

L’importante è che, entro qualsiasi spostamento, il gatto abbia con sé il suo libretto sanitario, richiesto spesso anche sui treni dai controllori. Servirà, in ogni evenienza, a certificare la salute del felino e le vaccinazioni che egli ha avuto.

Quando in vacanza i gatti per legge non sono ammessi sulle spiagge, soprattutto nel periodo di balneazione. Nessun problema anche in questo caso, il gatto che si muove con il padrone apprezzerà molto di più aspettarlo a casa o in albergo che doversi leccare la sabbia dal mantello.


Regalo Cuccioli: I Casi di maltrattamento e la legge

Il codice penale (art. 727) punisce il maltrattamento verso gli animali domestici con una serie di multe, anche piuttosto salate. Parliamo di cifre che vanno da 1000 a 10000 euro. Per salvaguardare i gatti nostri ed altrui possiamo denunciare casi di maltrattamento presso un qualsiasi comando di Polizia di Stato o dei Carabinieri, raccontando nel dettaglio l’episodio a cui, nel caso, abbiamo assistito.

Le associazioni animaliste italiane stanno anche lottando contro il traffico di animali clandestini dall’estero. Una delle utlime campagne pubblicitarie promosse dall’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali si chiamava “Ti deporto a fare un giro” . Questo fa ben capire la gravità del fenomeno, a causa del quale dai Paesi stranieri, soprattutto Bulgaria e Romania, arrivano furgoni e camion pieni di cuccioli denutriti , malati e stressati da lunghi viaggi a corto di acqua e cibo e din pessime condizioni igienico sanitarie. Ma il fenomeno ormai è anche inverso. Con il supporto di allevatori poco onesti e senza cuore anche interi carichi di gatti italiani partono ogni anno dall’Italia verso l’Europa del nord senza sapere bene che fine facciano. Anche perché questi gatti, così come quelli che vengono importati, sono privi di qualunque documento che ne attesti l’identità o ne permetta la tracciabilità. Quando và bene si tratta di gatti randagi tolti alle strade, a volte invece vengono ingravidate a forza numerose gatte proprio allo scopo. Dunque non si ha alcuna garanzia sui cuccioli che giungono e, anche se il “rimborso spese” che questi operatori richiedono spesso è davvero concorrenziale rispetto al prezzo dei gatti con pedigree certificato, non abbiamo idea di cosa regaliamo. Il fenomeno dunque riguarda allo stesso modo tutta Europa, e a volte diventa un ripiego dei governi che non hanno altro modo per arginare il problema del randagismo. Si permette, invece che sopprimere i gatti in sede, che vengano deportati.

Altra sorte è quella che tocca ai gatti randagi che invece di essere venduti vengono destinati ai laboratori di ricerca come cavie. Molti felini catturati e deportati finiscono per diventare materiale per gli esperimenti legati alla vivisezione. Esiste purtroppo una direttiva europea che approva l’utilizzo di animali a scopi scientifici, con l’indignazione dei movimenti per la loro tutela e di coloro che li amano. Anche la LAV, Lega Anti Vivisezione, lotta contro questo stato di cose, sostenendo gli esperimenti e gli studi con metodi alternativi che non nuociono agli animali. Addirittura la LEAL, un’altra Lega Antivivisezionista denuncia da tempo il comportamento dei vertici che hanno approvato una legge che non obbliga ad utilizzare misure alternative neanche laddove esistono e sono collaudate. Tre punti sono sotto discussione, per quanto riguarda questa regolamentazione: eccoli di seguito: l’apertura alla sperimentazione su cani e gatti randagi, se lo scopo scientifico non è raggiungibile altrimenti (art. 11); la deroga nell'uso di primati non umani (scimmie antropomorfe, art. 55); la sperimentazione senza anestesia o analgesici se i ricercatori lo ritengono opportuno (art. 14).



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