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Non è poi così difficile accorgersi se il nostro gatto ha qualche cosa che non và. Il vomito solitamente è preceduto da comportamenti strani. Il gatto lecca il pavimento, poi lecca in aria, poi lo si può vedere dare morsetti con il collo alzato. Quando deglutisce invece, potrebbe fare uno scatto in avanti con la testa, tutte condizioni che sono sintomo di ipersalivazione e nausea in atto. Quando il gatto si sente così a disagio chiede insistentemente di uscire. Questo comportamento smanioso è legato al fatto che il primo modo che ha per vomitare è mangiando l’erba, e istintivamente sa che vomitare lo aiuta a sentirsi meglio. Il gatto rifiuta il cibo solo se presenta segnali di malessere, che possono essere, per esempio un cambio improvviso di abitudini, sonnolenza, modificazioni del carattere, inappetenza, un’aumentata sete rispetto alla norma etc.
Il veterinario tiene conto delle cause comuni di malattie extragastroenteriche (ad es. patologia renale, FIV, FeLV, ecc.) prima di iniziare le ricerche specifiche per quelle gastroenteriche primarie. Una volta scongiurato il rischio delle comuni cause extragastroenteriche del vomito, il medico provvederà ad escludere, una ad una, quelle gastroenteriche primarie. Se alla visita clinica non viene rilevato nulla di preoccupante la situazione di malessere associata al vomito viene trattata controllando rigidamente l’alimentazione dell’animale. A volte, se la condizione lo richiede, può essere utile una terapia farmacologica adeguata in accompagnamento.Se il gatto non riesce a stare bene nonostante la dieta rigida entro tempi brevi (1-2 giorni), sarà necessario effettuare esami più approfonditi, che comprenderanno sicuramente esami completi di sangue e urine, radiografie ed ecografie. Aessere Argento Colloidale Plus Spray, 100 ml Prezzo: in offerta su Amazon a: 14,8€ (Risparmi 3,7€) |
Se il gatto sofferente da vomito non ha almeno quattro mesi di età è indispensabile un trattamento il più tempestivo possibile: i gattini possono infatti disidratarsi in fretta, e questa situazione può portare nei cuccioli anche la morte nel giro qualche tempo, per cui non bisogna avere alcuna esitazione e portare il piccolo dal proprio veterinario. Invece non sono preoccupanti le situazioni in cui il gatto vomita più volte ma non perde peso e si comporta in maniera abitudinaria, oppure se il vomito è occasionale (come abbiamo spiegato pocanzi si tratta di un fenomeno del tutto naturale), se il vomito si verifica dopo aver mangiato erba (per gli stessi motivi sopra), i cui residui si trovano al suo interno e aiutano quindi ad escludere preoccupazioni, quindi anche se il vomito contiene pelo , il così detto “gomitolo”. Si deve tenere digiuno il gatto per uno o due giorni. Se crediamo che abbia perso parecchi liquidi con il vomito possiamo rivolgerci comunque al veterinario, che correggerà gli eventuali squilibri idrici, elettrolitici e/o acido-basici: integrando i liquidi persi con flebo o altri trattamenti . Per rimettersi del tutto in sesto, se lo vediamo debilitato, il gatto avrà poi bisogno di una dieta povera di grassi e con nutrienti altamente e velocemente digeribili, per questo il proprietario sceglierà cibi freschi come carne cruda o cotta (se il gatto lo preferisce) o pesce fresco lavato e deliscato (cotto o crudo).
Ciò che resta davvero importante è non cercare mai si sostituirsi al proprio veterinario nel tentativo di curare il vomito del gatto con terapie “fatte in casa”. Nonostante molti libri e siti consiglino il “Plasil” in caso di vomito protratto nel tempo ed intenso, nel caso di un singolo episodio di vomito NON si deve somministrare alcun tipo di antiemetico proprio perché forse il gatto ha bisogno davvero di vomitare, con un farmaco del genere glielo impediremmo. Basterà, da parte nostra, limitarci dunque a lasciare il gatto digiuno per un giorno intero e quando si ricomincia ad dargli la sua pappa è preferibile somministrargli un cibo molto digeribile, che si trova facilmente in commercio, anche di ottima qualità. Per quanto riguarda l’acqua invece, và somministrata, se è possibile, a piccole dosi, perchè anche se il vomito aumenta la sete, è vero pure che troppi liquidi stimolano nuovamente il vomito. Può essere utile poi, da riferire al veterinario, controllare le feci e vedere se sono molto dure e piene di pelo o se invece fossero molli e mucose. E’ sempre consigliabile rivolgersi al proprio veterinario che prescriverà la cura che più riterrà opportuna.Se il gatto vive in un appartamento e risulta difficile mettergli a disposizione dell’erba, una o due volte a settimana gli si può offrire del malto in tubetto (ce ne sono di varie marche, tutte abbastanza buone ed economiche). Il malto è infatti un buon sostituto dell'erba gatta, e serve a facilitare la sua digestione e la conseguente l'espulsione del pelo ingoiato. Per fortuna ha anche un sapore che solitamente i gatti apprezzano molto, spesso addirittura potrebbe leccarlo direttamente dal tubetto, per quanto ne và ghiotto. Se invece il micio non gradisce, (può capitare, non tutti i mici sono uguali), il malto lo si può mescolare senza troppi problemi ad altri cibi (meglio se pappa umida, in modo che i sapori si confondano meglio). Se si nota che il gatto si lamenta per problemi intestinali o tentativi di vomito, si può provare a somministrargli 5 grammi di malto per una settimana e, se la situazione non migliora, andare direttamente dal veterinario.L’ideale di pulizia per un gatto sarebbe, oltre alla sua toilette quotidiana, una spazzolata al giorno per il pelo da parte del padrone. Questa operazione serve a raccogliere i peli morti che ingoia leccandosi durante la sua pulizia quotidiana. E’ risaputo che i gatti, soprattutto se non sono abituati da piccini, non apprezzano molto la spazzola, ma con un po’ di dolcezza e fermezza, possiamo ricompensare poi la loro pazienza dando loro qualche croccantino. Se il gatto collega le spazzolate al premio che ne conseguirà imparerà ad accettare serenamente il nostro comportamento invadente.
E’ importante, comunque, dare al proprio gatto cibi di qualità garantita, che si opti per i croccantini o per il pathè/bocconcini.Anche se sembra poco conveniente, è sicuro che risparmiare sul prezzo del mangime non vale poi sostenere costi (anche molto elevati ) per future patologie, senza contare il dispiacere e l’apprensione per il padrone. Fortunatamente esistono sul mercato ottimi croccantini ricchi di fibre, che sono di sapore ottimo per il gatto, che contribuiscono ad una corretta digestione. Il discorso vale anche per il cibo umido, che di solito è preferito dal micio, basta sapersi regolare, anche in base alle indicazioni riportate sulla scatola, secondo l’età ed il peso del micio, per evitare molti problemi in futuro.
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