Allevamento oche

vedi anche: Oche

Il rifugio

Le oche sono state allevate dall’uomo fin dall’antichità, poiché non necessitano di molte cure e sono animali molto robusti. Se si decide di allevare delle oche bisogna come prima cosa costruirgli un recinto entro cui possano razzolare e un rifugio dove si possano riparare. A differenza dei polli e delle galline non hanno bisogno di un vero e proprio pollaio, ma, basta anche un piccolo ricovero sotto cui coprirsi quando fa troppo freddo. Le oche hanno bisogno di stare all’aperto e quindi se si decide di allevare questi uccelli bisogna disporre di un prato o di un giardino in cui ospitarle di almeno 200 metri quadrati. L’area va recintata tutto intorno con una rete alta almeno sessanta centimetri per evitare che fuggano via e il prato essere ricco di erba per consentire agli animali di pascolare. All’interno del recinto bisogna, quindi, prevedere una piccola casetta di legno la cui grandezza può variare a seconda del numero degli esemplari da allevare. In media occorre calcolare circa un metro per ogni esemplare da ospitare. Il rifugio deve essere aperto in un lato per consentire la corretta areazione e facilitare le operazioni di pulizia. Un ricovero pulito è fondamentale per la salute delle oche. All’interno del ricovero non servono posatoi, poiché a differenza dei polli, le oche dormono per terra. Bisogna però prevedere dei nidi per la deposizione delle uova che vanno posizionati in un angolo del ricovero. I nidi possono essere realizzati con delle semplici cassette di legno, come quelle utilizzate dai fruttivendoli per trasportare la frutta, che devono essere imbottite con della paglia pulita. A differenza delle anatre le oche non hanno bisogno di vivere vicino ad uno specchio d’acqua. Questi uccelli domestici sono stati tra i primi animali a essere addomesticati dall’uomo essendo molto adattabili a diversi ambienti e resistenti al freddo e all’umidità. Le oche in passato erano allevate anche come animali da guardia trattandosi di animali territoriali, infatti, tendono a difendere il loro territorio dalla presenza di eventuali intrusi. Celebre, in questo senso, è la leggenda delle oche del Campidoglio che salvarono Roma dall'assedio nemico cominciando a starnazzare durante un attacco notturno e svegliando i soldati romani che dormivano negli accampamenti.
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Vantaggi e svantaggi

gruppo di oche L’allevamento delle oche è molto diffuso soprattutto nelle regioni dell’Europa settentrionale e principalmente in Francia, in Germania e in Inghilterra, dove gli allevamenti sono finalizzati soprattutto alla produzione di carne, uova e fois gras. Le varie razze tendono a prendere il nome del paese d’origine e ciascuna specie viene allevata per un particolare scopo. L’allevamento di oche presenta numerosi vantaggi rispetto all’allevamento di altri uccelli domestici. Tra i principali vantaggi c’è il fatto che sono animali molti indipendenti ed economici. Le oche, infatti,hanno bisogno di poche attenzioni da parte del padrone e nutrendosi principalmente dell'erba verde presente nei prati si può anche fare a meno di comprare mangimi e quant’altro per integrare la loro dieta quotidiana. Rispetto agli altri volatili, inoltre, sono più resistenti alle malattie, al freddo e agli sbalzi di temperatura e quindi hanno un’aspettativa di vita maggiore e non necessitano di cure veterinarie. Tra gli svantaggi dell’allevamento delle oche c’è il fatto che rispetto ai polli e alle galline sono più disordinate e sporche e specialmente i maschi tendono ad essere aggressivi e in alcuni casi ad attaccare il padrone. Infine sono meno prolifiche rispetto alle galline raggiungendo la maturità sessuale solo dopo i due anni e riproducendosi al massimo tre volte l’anno. Alcune specie, però, raggiungono anche la soglia delle 100 uova all'anno.

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Le razze

Nel mondo sono state selezionate circa 100 razze diverse di oche suddivise in base alla loro taglia, in piccole, medie e giganti. In base alla specie possono pesare da un minimo di quattro chili a un massimo di sedici. Le razze di piccola taglia più note sono l’oca di Roma o italiana, l’oca cignoide, l’oca di Shetland, l’oca di Normandia, l’oca di Poitou. Tra quelle di taglia media si possono citare l’oca pilgrim, l’oca di Pomerania, l’oca d’Alsazia e la Sebastopoli. Sono oche giganti, infine, l’oca di Tolosa, l’oca di Embden, l’oca Africana e l’oca di Bourbonnais. Ogni razza, poi, è allevata per una determinata produzione. Le oche di Tolosa, di Embden e di Pomerania ad esempio vengono allevate per la carne e il fegato, l’oca d’Alsazia, la grigia Padovane e quella di Normandia vengono allevate per la produzione di carne magre e la bianca di Poitou e la Romana, infine per la pelle e le piume. In genere le oche da allevamento appartengono al genere Anser o Cygnopsis entrambe originarie dell’Asia. Solitamente vengono allevate per la loro carne, per le uova e per la produzione di fois gras. Oltre che per scopi alimentari le oche vengono allevate anche per le loro piume e per le pelli conciate. Con le piume sono confezionati piumoni per il letto, cuscini, giubbotti. Le oche in media arrivano a pesare all’incirca sei chili, ma quelle allevate per scopi alimentari raggiungono anche i dieci chili. Tecnicamente si dice che vengono messe all’ingrasso. In questo caso non sono allevate in pascoli all’aperto, ma, in parchetti, dove sono poste all’ingrasso. In questo caso la loro alimentazione è composta da erba, mais da foraggio, radici e mangimi. In base al motivo per cui vengono allevate le oche vengono divise in due grandi gruppi: le oche selvatiche o ornamentali e le oche domestiche da reddito. Quando si decide di acquistare delle oche per avviare un allevamento domestico bisogna sempre acquistare paperini più grandi dei due mesi, poiché fino a quell’età hanno bisogno ancora delle cure della madre. Se si acquistano esemplari troppo giovani, infatti, si corre il rischio che non riescano a sopravvivere da soli. In genere le oche non sono grandi produttrici di uova e vengono allevate principalmente per la carne e per il fegato da cui si ricava il famoso fois gras, molto apprezzato dai gourmet di tutto il mondo.


La riproduzione

Le oche sono animali monogami e tendono a restare con lo stesso compagno per tutta la vita. Per facilitare la riproduzione all’interno di un allevamento e quindi la deposizione delle uova bisogna prevedere la presenza di un maschio ogni tre femmine. Raggiungono la maturità sessuale a tre anni e depongono le uova fino ad un massimo di tre volte l’anno. Le uova, da un minimo di quattro ad un massimo di sei vengono covate da entrambi i genitori per circa un mese. In natura il periodo degli amori coincide con l’inverno e le prime deposizioni avvengono a gennaio o febbraio. Le uova si schiudono in primavera, tra marzo e aprile. I piccoli appena nati restano nel nido per cinque giorni prima di uscire e spostarsi nei prati insieme ai genitori. Il battesimo del volo per le piccole oche avviene intorno ai due mesi. Da questo momento in poi diventano indipendenti e smettono di stare con i genitori. I cuccioli dell’oca sono detti paperi


Malattie

Le oche sono animali molto forti e resistenti ed è molto difficile accorgersi quando si ammalano. Tra le malattie più comuni che colpiscono le oche c’è l’aspergillosi, causata da una famiglia di funghi. Questa patologia attacca soprattutto i polmoni e colpisce soprattutto i paperi più giovani. Tra i sintomi principali ci sono le difficoltà nella respirazione associate a rumori e affanno. Anche la Chlamydia è causata da un batterio e comporta problemi respiratori, congiuntivite, diarrea e atrofia dei muscoli del petto. La Pasteurellosi è un’infezione molto contagiosa che fa registrare un tasso di mortalità molto elevato. La morte nei soggetti contagiati è molto rapida e i sintomi si manifestano solo poche ore prima del decesso, quando ormai non c’è più nulla da fare. Si tratta di una malattia che interessa principalmente i soggetti cresciuti in allevamenti intensivi. L’unica cura è rappresentata da un trattamento antibiotico che però spesso viene iniziato quando ormai è già troppo tardi. Provoca problemi respiratori, diarrea e nei soggetti giovani ha n elevato tasso di mortalità. La malattia di Derszy è, invece, un’infezione altamente contagiosa e colpisce i paperi. Ha un tasso di mortalità che può arrivare a sfiorare il 100%. Si trasmette attraverso le uova e le feci. Altra malattia considerata letale è la coccidiosi renale. Tra i sintomi principali di questa patologia ci sono debolezza, ali cadenti, diarrea ematica e inappetenza. C’è poi la Criptosporidiosi che attacca sia i polmoni, sia l’intestino dell’oca. Tra i sintomi più evidenti ci sono anoressia, debolezza, difficoltà nei movimenti e ingrossamento delle ghiandole. C’è infine l’enterite virale che è causata da un herpes e viene trasmessa attraverso il contatto diretto con animali infetti o con ambienti contaminati. Tra i sintomi più comuni ci sono danni vascolari, eruzioni cutanee e delle mucose, problemi al tratto intestinale, lesioni ai linfonodi e agli altri tessuti.


Allevamento oche: Alimentazione

Le oche sono animali essenzialmente erbivori e se lasciate libere di pascolare possono ricavare la maggior parte delle sostanze di cui hanno bisogno dall’erba. L’alimentazione delle oche d’allevamento naturalmente varia a seconda dell’età e dello scopo per cui vengono allevate. In generale comunque l’alimentazione base deve essere costituita da erbe verdi a cui vanno aggiunti mangimi e cereali sfarinati. Nei primi mesi di vita la dieta deve essere ricca di proteine per consentire il giusto accrescimento dell’animale. Si nutrono anche di ritagli di ortaggi e avanzi di cucina. Le oche da ingrasso, invece, vengono nutrite con mangimi specifici poiché non hanno la possibilità di pascolare. Nei negozi specializzati vengono vendute apposite miscele di cereali e erba studiate per l’allevamento domestico di questi volatili. A volte può essere necessario aggiungere alla dieta quotidiana anche degli integratori alimentari di vitamine e principi nutritivi non presenti in una dieta essenzialmente a base di erba e foraggio.



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